Sono sempre più i bambini di tenera età che si vedono con uno smartphone in mano, già sul passeggino o quando sono al ristorante con i genitori, con conseguenze sull’incidenza di disturbi della vista soprattutto nei più piccoli. “L'uso degli smartphone ha in effetti un'incidenza sulla vista dei più piccoli e dei ragazzi” – spiega Benedetto Mochi, primario di Oculistica al San Paolo.
Le conseguenze di un maggior uso di schermi, sia di Pc che smartphone, si sta iniziando a verificare in seguito alla pandemia, che ha visto i bambini costretti a stare in casa e con un incremento dell'uso di questi strumenti, e un maggiore sviluppo di disturbi della vista come la miopia.
Un altro disturbo della vista che colpisce i bambini più piccoli è il cosiddetto “occhio pigro”. Per informare le famiglie sulla possibilità di cura di questo difetto l'Asl ha redatto un depliant informativo, tradotto in albanese, inglese , francese e arabo, che viene consegnato alle giovani mamme durante le visite. Il depliant informativo spiega cos'è l'ambliopia o “occhio chiuso” , illustrandone le caratteristiche e come curarlo, senza spaventare le famiglie ma spigando con un linguaggio semplice.
“Già alla nascita del bambino, in ospedale viene fatto un primo controllo della vista – spiega Mochi – entro l'anno il pediatra fa un secondo controllo. Dai tre anni in poi è consigliabile fare un terzo controllo, in una fase di crescita nella quale alcune problematiche si possono sviluppare”.