Attualità - 18 settembre 2023, 12:45

Savona, nessuna offerta per il parcheggio del Sacro Cuore, mai aperto

Il parcheggio di corso Vittorio Veneto, costruito nel 1992, resta invenduto per l'ennesima volta. Un problema per Ata, che ha il diritto di superficie di un piano del park la cui vendita è prevista nel piano concordatario

Savona, nessuna offerta per il parcheggio del Sacro Cuore, mai aperto

Il problema del parcheggio invenduto non riguarda soltanto la carenza di posti auto in città, che con l'apertura del Sacro Cuore avrebbe avuto una boccata d'ossigeno, ma soprattutto per Ata e per il piano concordatario.

Il parcheggio è composto da circa 120 posti auto pubblici più un’ottantina di box, 50 doppi e 30 singoli. I posti auto sono così suddivisi: il primo piano sotterraneo è destinato a parcheggio privato. Su questa parte Ata ha il diritto di superficie. Invece il secondo piano sotterraneo è di proprietà del Comune.

L'importo a base d'asta, di 1 milione 593 mila euro, è stato definito considerando la proprietà di superficie di Ata per 540.000 euro, la proprietà di superficie del Comune, per 270.000 euro e per 783.000 euro (più Iva). Il park risulta tra gli asset "non strategici" che Ata dovrebbe vendere insieme al parcheggio di via Saredo per fare cassa e liquidare i creditori.

Ma proprio su questi asset in una recente relazione il commissario di Ata aveva espresso preoccupazione, quando spiegava che in generale “la situazione è stata ed è fortemente incisa dal ritardo di alcune operazioni di vendita e dal trend negativo di altre”. Non è la prima volta che l'asta del Sacro Cuore va deserta e ora Comune e Ata dovranno trovare una soluzione per un problema che sembra irrisolvibile.

"Preso atto della situazione intendiamo aprire con Ata – dichiara l'assessore del Comune di Savona Silvio Auxilia - un ragionamento su come sia possibile sbloccare la situazione sia nell’ambito del concordato sia nelle politiche di mobilità per la la città”.

Tra i precedenti bandi di vendita, quello del 2021 era stato bocciato dal commissario giudiziale. I lavori per la realizzazione del parcheggio, che hanno visto il fallimento di tre imprese, erano partiti nel 1992 ma dopo il loro completamento era emerso che l’opera non era più conforme alle norme anti-alluvione e richiederebbe importanti lavori di adeguamento.

Elena Romanato

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