- 08 settembre 2023, 12:56

Caro energia, il ministro Pichetto Fratin a Genova: "Tranquilli per aspetto quantitativo, i costi dipendono dal contesto geopolitico"

"Entro il 2050 solo energia rinnovabile, nel frattempo puntare sul gas, fossile meno inquinante"

Caro energia, il ministro Pichetto Fratin a Genova: "Tranquilli per aspetto quantitativo, i costi dipendono dal contesto geopolitico"

Oggi a Genova si è svolto l’evento conclusivo della terza edizione della Genova Summer School, dedicata quest’anno a “Strumenti e modelli per la transizione energetica: le Comunità energetiche rinnovabili”.

Sul tema è intervenuto il  ministro Gilberto Pichetto Fratin che ha tenuto una lectio magistralis nei locali dell’Albergo dei Poveri alla presenza del rettore dell’Università di Genova Federico Delfino, del presidente Giovanni Toti e del sindaco di Genova Marco Bucci.

A margine dell’evento, Pichetto Fratin ha parlato della situazione costi energetici dopo le problematiche dello scorso inverno: 

Sotto l’aspetto quantitativo possiamo sentirci abbastanza tranquilli, siamo al 92% di quella che è la previsione di stoccaggio, la più alta d’Europa. 

Per quanto riguarda i prezzi, chiaramente dipende dal contesto geopolitico mondiale: è difficile da decifrare e gli effetti di quello che succede si ripercuotono ovunque. 

La speranza è quella che non ci siano più dei prezzi a 330 dollari al megawattora come lo scorso anno”.

Due terzi della nostra energia elettrica proviene da fonti fossili: una scelta che è stata fatta quarant’anni fa insieme a quella di abbandono del nucleare. Ci siamo approvvigionati di gas dalla Russia negli ultimi anni. L’obiettivo è quello di arrivare al 2030 ribaltando i rapporti: dobbiamo arrivare ad avere due terzi di energia rinnovabile e un terzo da fossili per poi arrivare a zero nel 2050. 

Occorre fare in modo che quel terzo che deriva da fossile non sia più carbone o petrolio ma che sia gas, che è sempre un fossile ma il meno inquinante”. 

Per quanto riguarda il nucleare, il ministro ha spiegato che si tratta di una valutazione di lungo periodo: “Le prime soluzioni potranno arrivare  tra una decina di anni, andando avanti nella ricerca e nella sperimentazione. Il nucleare da fusione, che è il nostro obiettivo, sarà disponibile secondo la comunità scientifica nei prossimi 30-40 anni”.

Chiara Orsetti

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