"Ancora una volta lo Stato scarica sui sindaci e sul territorio scelte di responsabilità non condivise ed è grave e credo che istituzionalmente sia una cosa estremamente negativa. Non lo accetto e non lo condivido".
Non ha usato mezze parole il sindaco di Quiliano Nicola Isetta nell'incontro pubblico organizzato nel Teatro Nuovo di Valleggia per illustrare ai cittadini il progetto sul posizionamento del rigassificatore e della rete e degli impianti che verranno collocati su territorio quilianese.
Sala gremita ma anche all'esterno sono tantissimi gli abitanti che sono intervenuti per conoscere la progettazione che tanto sta creando critiche e polemiche.
Il primo cittadino aveva convocato l'assemblea dopo che il presidente e il commissario Giovanni Toti aveva deciso di svolgere la riunione il prossimo 31 agosto con l'amministrazione e i tecnici non a Quiliano ma a Genova. Respingendo al mittente la richiesta di poter svolgere un consiglio comunale informativo aperto.
"Credo sia necessario costruire una compattezza di tutta la comunità, è necessario esprimere una risposta forte e determinata. Il comune di Quiliano negli anni si è fatto carico di necessità di interesse di carattere nazionale, siamo però una comunità che vuole governare il suo territorio e come è successo nel passato quando ci sono state delle diverse forzature anche di proposte di elementi che sono caduti dall'alto (il raddoppio dell'autostrada nel centro di Valleggia, il carcere da realizzare nell'area di San Pietro il Carpignano), abbiamo sempre dimostrato compattezza" ha continuato Isetta.
"Anche questa volta dobbiamo riuscire a dimostrarla. Non è assolutamente accettabile e la prima cosa da capire e per quale motivo non ci sia stato un confronto e neanche fare una ricerca per utilizzare aree industriali, produttive con asservimenti già in essere da evitare così l'impatto sul territorio" ha proseguito il sindaco.
Successivamente è stato presentato dal geometra Alessandro Giaccardi il progetto che prevede a Quiliano in località Gagliardi la creazione di un impianto PDE che contiene apparecchiature di filtraggio e misura del gas naturale oltre alla regolazione della pressione e un impianto di correzione dell’indice di Wobbe (parametro principe per determinare la qualità del gas che proviene dalla rete o da sottoprocessi di produzione) con lo scopo di rendere il gas liquido gestito dalla FRSU idoneo alle condizioni di trasporto richieste dalla rete nazionale.
All’interno dello stesso sarà presente il punto di intercettazione di linea (PIL) che dovrà essere smantellato e riubicato all’interno dello stesso.
Per questo una famiglia, che ha un figlio disabile, rischia di subire un esproprio del terreno nel quale sarebbe previsto lì lo stazionamento di una stazione. Gli verrà probabilmente quindi portato via una parte di terreno che fa parte della loro famiglia da generazioni con ulivi e alberi di albicocche vera e propria eccellenza della zona. Ma non solo: nel progetto l'impianto sarebbe previsto proprio a due passi dalla loro casa. Un disagio non da poco. Per non parlare del cambio di vita che il loro bambino dovrà subire.
Nel progetto inoltre sarebbe previsto l'esproprio persino di una parte di via XXV Aprile.
"Questo progetto prevede addirittura anche un esproprio di una strada pubblica comunale, questo dimostra la necessità che questo progetto deve essere totalmente ritirato e credo sia necessario creare una forte alleanza con la popolazione" conclude Isetta.
In seguito sono intervenuti il dottor Marco Stevanin che ha illustrato i contenuti del progetto, le associazioni e i cittadini.