Al Direttore - 21 agosto 2023, 11:26

Futuro delle ex aree Piaggio, Maria Gabriella Tripepi: "Servono trasparenza e condivisione nell'affrontare il tema"

La già candidata sindaco espone le proprie perplessità e dubbi sugli strumenti di finanziamento dell'iniziativa e su quelli che possono essere i progetti

Futuro delle ex aree Piaggio, Maria Gabriella Tripepi: "Servono trasparenza e condivisione nell'affrontare il tema"

Pubblichiamo alcune considerazioni sul futuro delle ex aree Piaggio a Finale Ligure, per le quali l'Amministrazione Frascherelli ha palesato l'interesse a partecipare all'asta fallimentare, da parte di Maria Gabriella Tripepi, già candidata sindaco alle scorse elezioni comunali.

"Parto da una prima impressione. Mi sembra già tutto deciso pur senza l’opportuno coinvolgimento della cittadinanza la quale, nei prossimi anni e decenni, subirebbe le ricadute di tale operazione a tutti i livelli: sociale, commerciale, turistico e industriale.

Una seconda considerazione, a mio avviso semplice e logica, è come questa Giunta lamenti da anni, e a ogni piè sospinto, la mancanza di fondi per sostenere qualunque opera o progetto sul territorio. Da dove magicamente apparirebbero i soldi necessari? Parliamo non solo dei 10 o 13 milioni per la sola acquisizione delle aree e le svariate decine di milioni per realizzare un progetto che sia quantomeno organico e sostenibile. E’ una certezza quella che un Comune deve prevedere, per ogni un debito creato, quella di una copertura finanziaria certa. Dunque quali possibilità esistono attualmente?

La prima possibilità sarebbe di accendere l’ennesimo mutuo. Già molti gravano da anni sui bilanci comunali, anche per i soli 10/13 milioni necessari per avviare l’operazione, e con una durata di almeno 30 anni e che bloccherebbe ogni possibilità di sostenere altre necessità vitali per la nostra città, in ogni settore.

Seconda possibilità ipotizzata sarebbe quella delle alienazioni, ovvero che il Comune venda parte del patrimonio immobiliare ma, a mio avviso, sempre solo dopo aver adeguatamente interpellato o comunicato a noi cittadini questa intenzione.

Ammettendo di scegliere una di queste possibilità, questo sarebbe solo l’inizio della creazione di un debito che vedrebbe poi la necessità di reperire decine di milioni per procedere in un investimento che, sino ad oggi, nessun imprenditore privato ha reputato opportuno fare senza avere garanzie di un cospicuo rientro e i fondi per realizzarlo. Non vorrei si ripetesse quanto accaduto anni orsono con l’acquisto di un immobile 'non a norma' acquistato pagandolo una cifra più che cospicua e non certo adeguata, dovendo poi provvedere, a carico delle casse comunali, alla sua messa a norma. Nel caso Piaggio, ad esempio, penso all’enorme costo per la bonifica delle aree della galvanica.

Una terza possibilità andare alla ricerca di fondi o enti sovranazionali che finanzino l’operazione. Questo però avrebbe dovuto essere fatto almeno nel corso degli ultimi due anni e soprattutto prima di giungere a un'offerta irrevocabile da parte del Comune. Anche in questo caso, buona cosa sarebbe stato darne opportuna comunicazione alla cittadinanza.

Allo stato attuale delle informazioni che giungono dalla nostra Amministrazione, pare si voglia comprare una 'enorme casa' piena di problemi, completamente da ristrutturare con grandi criticità ad esempio legate a bonifiche, messa in sicurezza degli argini del fiume e in una zona non troppo appetibili per l’edilizia sperando di ricavare, in un futuro molto molto lontano, un utile. Il tutto senza un progetto di massima e soprattutto un piano finanziario sostenibile che certamente non si può ottenere in un paio di settimane.

Esiste infine una quarta possibilità che però non vorrei proprio prendere in considerazione. Il nostro Comune ha già raggiunto accordi con imprenditori privati, portando a casa almeno qualche straccio di manifestazione d'interesse per il riacquisto delle aree ex Piaggio. Questo presupporrebbe che i privati abbiano già presentato uno o forse più progetti di massima su quanto e cosa vorrebbero poi realizzare, e a quale prezzo di riacquisto.

Tutta la fretta di quest’ultimo mese nel voler portare a termine un’operazione che appare quantomeno nebulosa, mi sconcerta e mi porta a ricordare che sarebbe ottima cosa operare con la prudenza di un 'buon padre di famiglia', come prevede il nostro codice civile e l’abituale saggezza ligure che consiglia prudenza nel fare passi più lunghi della gamba.

Le aree ex Piaggio sono un’opportunità enorme per il nostro paese ma, se mal gestite, si trasformerebbero in una zavorra che affosserebbe ancora di più la vita della nostra Città che a oggi non ha prospettive troppo rosee visto lo stato in cui versa anche per situazioni più semplici: la manuntenzione ordinaria, la pulizia, il verde, la sicurezza, un sostegno reale e concreto al turismo, che oggi è il motore economico di Finale Ligure e lo sarà per il futuro.

Con un’asta prevista per la fine di settembre è plausibile pensare che l’Amministrazione abbia deciso da tempo di partecipare ottenendo pareri e predisponendo adeguati progetti. Come è possibile che solo tramite articoli di giornale siamo venuti a conoscenza di tale ipotesi? Perchè non sono stati organizzati incontri pubblici sul tema? Perchè non è stata convocata una commissione territorio aperta al pubblico? I gruppi di minoranza quanto sanno del Progetto Piaggio? Qual è la valutazione dell’opposizione al riguardo? 

Trasparenza e condivisione sono le qualità di una buona Amministrazione e il 'Progetto Piaggio', come fino ad ora prospettato, a mio personale avviso, non le rispecchia".

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO AD AGOSTO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU