Attualità - 16 agosto 2023, 17:47

Crisi idrica nel savonese, Assoutenti promuove la "Carta di qualità del servizio": "Servono soluzioni condivise"

Il presidente savonese Taboga chiede soluzioni con una valenza "condivisa, concreta e urgente" in tutto l'ambito provinciale

Crisi idrica nel savonese, Assoutenti promuove la "Carta di qualità del servizio": "Servono soluzioni condivise"

Predisporre azioni immediate e condivise tra le diverse istituzioni ed enti coinvolti ma anche coi cittadini, per affrontare una situazione idrica nel savonese sempre più preoccupante nella sua crescente frequenza. Non solo rimediando alle carenze strutturali ma passando anche a una gestione globale e condivisa dell'acqua.

E' questa l'analisi del presidente di Assoutenti Savona, Gian Luigi Taboga, sulla carenza d'acqua che in questi ultimi giorni sta mettendo in ginocchio diversi comuni di una provincia savonese dove si stanno moltiplicando nelle ultime ore le ordinanze contro lo spreco.

"Con una cadenza che ha preso un ritmo molto preoccupante, in vari comuni sono scattati provvedimenti che accelerano uno stato di vero e proprio allarme, maturato in uno stato di prolungata siccità e di una  inadeguata gestione del sistema acquedottistico" afferma Taboga, ricordando come le ordinanze dei sindaci "da Andora a Savona ed in molti centri dell'entroterra e della Val Bormida" dimostrino una presa di coscienza "di una situazione che richiede non solo attenzione ma provvedimenti che potrebbero incidere pesantemente su gli usi e le consuetudini dei cittadini, abituati ad una disponibilità illimitata di un bene così prezioso come l'acqua".

"C'è voluta una crisi così evidente come quella attuale per mettere allo scoperto le carenze strutturali per quanto riguarda l'emungimento dalle falde e dalle sorgenti, della distribuzione con reti obsolete e inadatte, con un sistema di depurazione incompleto, dispendioso e inadatto al recupero delle acque per uso agricolo ed industriale" continua Taboga.

Assoutenti segnala come in questo contesto sia necessaria una diversa collaborazione tra realtà locali: "Le norme prevedono l'interconnessione delle reti per garantire una omogenea distribuzione sia dell'acqua potabile che per l'uso agricolo/industriale, secondo un concetto di solidarietà che è all'opposto del gretto campanilismo - sottolinea - esistono comunità allo stremo ed altre che si compiacciono della propria sufficienza, ignorando che solo con una gestione globale e condivisa esiste un futuro per tutti".

Un altro aspetto da valutare per Assoutenti è il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori con un preciso strumento: "Un altro motivo di critica al sistema deriva dalla mancata realizzazione della sussidiarietà che prevede la partecipazione dei cittadini, specialmente di quelli socialmente organizzati, di essere una componente essenziale di partecipazione, proposta e controllo - sostiene Taboga - La stesura ed il rispetto della 'Carta di qualità del servizio' deve avere la stessa dimensione territoriale della Provincia (ATO) e deve essere redatta obbligatoriamente con il concorso delle Associazioni dei Consumatori legalmente riconosciute anche come diretti interlocutori nei processi di conciliazione atti a redimere eventuali contrasti tra gli utenti ed il gestore del servizio integrale".

L'invito ai cittadini da parte di Assoutenti Savona, "considerato il momento di indubbio interesse generale", è quello "alla massima attenzione nell'uso corretto e consapevole della risorsa acqua", invitando "ancora una volta coloro che hanno le responsabilità di gestione del settore acquedottistico, ad aprire un tavolo di confronto allargato alle varie componenti sociali ed economiche per definire ed assumere provvedimenti a livello provinciale a valenza condivisa, concreta e urgente".

 

Redazione

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