Attualità - 03 agosto 2023, 09:15

Rifiuti abbandonati sull'arenile del lido delle Sirene a Bergeggi, il sindaco firma l'ordinanza di rimozione

La prima cittadina chiede ai concessionari dell'area demaniale di intervenire vista la situazione di degrado

Rifiuti abbandonati sull'arenile del lido delle Sirene a Bergeggi, il sindaco firma l'ordinanza di rimozione

Un'ordinanza per la rimozione e l’avvio a smaltimento o recupero dei rifiuti costituiti da tondame e profilati metallici, condotte in materiale plastico, di ogni materiale ed attrezzatura balneari (lettini, sedie ed ombrelloni) in stato di abbandono e costituenti rifiuto urbano.

A firmarla il sindaco di Bergeggi Nicoletta Rebagliati per quanto riguarda l'area del Lido delle Sirene con la richiesta ai concessionari dell'area demaniale di occuparsi di sistemare l'arenile oggetto di degrado da tempo così come le spiagge libere limitrofe.

La prima cittadina ha inoltre richiesta la chiusura anche con elementi provvisionali delle strutture fisse costituenti lo stabilimento balneare con lo scopo di evitare la sottrazione da parte di terzi delle attrezzature lì accatastate.

Entro 15 giorni i concessionari dovranno quindi intervenire alla sistemazione e entro i successivi 5 giorni dalla scadenza del termine, dovrà essere presentato al comune, una documentazione che attesti il corretto smaltimento dei rifiuti abbandonati e l’attuazione dell’intervento di messa in sicurezza delle strutture fisse.

Nell'ottobre 2018 straordinari eventi meteo marini avevano interessato il litorale di Bergeggi provocando ulteriori rilevanti danni alle strutture dello stabilimento balneare Bagni Lido delle Sirene e alla scalinata che dalla via Aurelia costituisce l’unica via accesso terrestre al litorale sopra indicato.

In quel caso era stata firmata un'ordinanza con la quale era stato interdetto l’accesso e l’utilizzo dello stabilimento balneare Bagni Lido delle Sirene e della relativa scala di accesso agli arenili. La società concessionaria aveva presentato un'instanza di compatibilità paesaggistica finalizzata al mantenimento delle opere di manutenzione straordinaria dello stabilimento che era stata bocciata dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio.

Nel luglio 2019 il comune aveva emesso una nuova ordinanza ai titolari della società concessionaria per la demolizione e rimessa in pristino di una scala di accesso tra la zona in prossimità della via Aurelia ed il sedime demaniale. Un intervento che però non sarebbe avvenuto.

Nel maggio del 2023 poi il Settore Urbanistica, Edilizia Privata e Demanio rappresentava (anche con documentazione fotografica) alla concessionaria che nell’arenile in concessione e nello specchio marino, risultano essere presenti materiali ed attrezzatura balneare (lettini, sedie ed ombrelloni) in stato di abbandono e costituenti rifiuto; inoltre specificava che le strutture fisse risultano in stato di grave degrado in quanto non manutenute ed assoggettate, oramai da lungo periodo, ad alcuna sorveglianza e controllo. Sollecito ad intervenire che sarebbe poi avvenuto lo scorso 17 luglio.

"Lo stato di abbandono attuale del sito risulta essere, oltre all’impatto negativo sotto l’aspetto estetico e paesaggistico, una grave minaccia per i delicati habitat dell’AMP Isola di Bergeggi e della ZSC antistanti la spiaggia - viene spiegato nell'ordinanza - a seguito di ispezioni subacquee, anche visibili ad occhio nudo dall’Aurelia, risultano presenti diversi lettini, sdraio e altre attrezzature abbandonati sul fondale marino antistante, che possono costituire grave danno della prateria di Posidonia oceanica presente specie protette ai sensi della Direttiva Habitat 92/43 CEE (habitat prioritario 1120); la Posidonia oceanica è considerata inoltre una specie protetta, dato che rientra nell’allegato II alla Convenzione di Barcellona del 1995 per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento, ratificata in Italia con la Legge n. 175, in data 27.05.1999 che impone di tutelare la Posidonia e di evitare il suo danneggiamento anche in forza della sua importanza ecologica. Ritenuto pertanto che per il Comune, in qualità di ente gestore dell’AMP e della ZSC, è un atto dovuto il dover intervenire tempestivamente per prevenire o evitare situazioni che possano danneggiare la specie e l’habitat".

Luciano Parodi

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