Attualità - 01 agosto 2023, 11:34

Calice Ligure, conclusi i lavori di consolidamento del ponte sulla Sp46 per Eze

Rinforzati i piloni al loro piede ed eseguiti alcuni interventi di regimazione delle acque piovane sulla strada

Il ponte di Eze dopo i lavori e in alcune foto dell'archivio di caliceligure.org di Angelo Tortarolo

Il ponte di Eze dopo i lavori e in alcune foto dell'archivio di caliceligure.org di Angelo Tortarolo

Sono terminati in questi giorni i lavori di consolidamento e messa in sicurezza del ponte che dal capoluogo del comune di Calice Ligure porta, attraverso la Sp46, alla frazione di Eze.

Gli interventi, il cui quadro economico complessivo del progetto approvato nel 2021 era di circa 250mila euro a carico della Provincia di Savona, hanno riguardato i piloni di sostegno provati alla base dal passaggio dell’acqua del torrente Pora, che nel tempo aveva asportato parte del materiale sottostante.

L’occasione è stata utile per porre inoltre rimedio anche ad alcuni problemi di regimazione delle acque piovane che interessavano l’edificio adiacente e per mettere in maggiore sicurezza i muretti laterali alla careggiata stradale con l’aggiunta di una ringhiera e per riparare alcune parti mancanti degli stessi muri.

"Ringraziamo la Provincia di Savona per l’attenzione rivolta al nostro ponte e la ditta Geo Tecna di Alberto Chiarelli per il lavoro svolto" affermano dal Comune calicese.

A ricordare la storia dell'infrastruttura è lo storico locale Angelo Tortarolo, riportando come da un manoscritto di Nicolò Cappellini si legga: "Il 3 ottobre 1750 un temporale con vento di libeccio e un diluvio di acqua, si è allagata la fiumara, da una parte all’altra da Rialto alla Marina non vi ha lasciato tracce né di terra ed orti e dei vari ponti".  

Tortarolo, che da anni cura con passione e certosina precisione il sito www.caliceligure.org,riporta poi le indicazioni rinvenute nel Catasto Napoleonico del 1815 dove risultava essere costruito, nella zona, un ponte non molto grande al quale ne succedette uno in pietra con un particolare interessante: "Il muretto di cinta che guardava verso il Melogno, decisamente più alto di quello esposto a mare, a difesa del vento di tramontana freddo e impetuoso" spiega.

Una parte di questo ponte fu distrutta dalla terribile alluvione che colpì il territorio dell'entroterra finalese il 28 settembre 1900, in alcune note di cronaca di quel periodo si legge: "Sono rotte tutte le comunicazioni fra la riva sinistra e la riva destra del Pora, che ha travolto nel suo turbine il ponte di Eze robusto ed antichissimo, il ponte di Santa Libera ed il ponte così alto e cosi romantico di Machermo". Una successiva testimonianza fotografica del 1920 circa permette di notare l’arcata distrutta dall’alluvione del 1900 ricostruita.

Successivamente, tra il 1930 e il1935 furono eseguiti lavori di ampliamento.

Redazione

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