AGGIORNAMENTO ORE 18.45: l'azienda Rivieracqua ha reso noto che da domani, venerdì 28 luglio, e per tutto il mese di agosto, saranno distribuite gratuitamente bottiglie di acqua dolce ai residenti che le potranno ritirare presso il magazzino di via Santa Lucia n°4 (vicino all'ex stazione ferroviaria) dal
Continua la querelle legata alla distribuzione dell'acqua nelle case dei cittadini andoresi. Dopo la nota di Asl2 sulla salinità e l'uso consigliabile di quello che quanto mai come in questo caso si può definire "l'oro blu" e in attesa della "via crucis" di domani sera, 28 luglio, stavolta sotto accusa dell'Amministrazione comunale vi è il piano proposto da Rivieracqua per mettere nuove risorse idriche a disposizione dei cittadini.
Tredici cisterne per un totale di 26mila litri di acqua al giorno. Tanto avrebbe previsto l'azienda di gestione della rete idrica e tanto lascerebbe perplesso, se non addirittura preoccupato, il primo cittadino Mauro Demichelis, che ha inviato una nota all'azienda.
“Due litri di acqua per ciascuna utenza, al giorno, con cadenza precisa non specificata, e probabilmente non potabile. Questa in sintesi la proposta del piano di posizionamento dei serbatoi sul territorio di Andora che ci è stata inviata per conoscenza - spiega il sindaco - Facendo due semplici conti, il gestore ha previsto il posizionamento di tredici serbatoi per un totale di circa 26mc di acqua. Questa quantità d’acqua al servizio di quasi 13mila utenze, vuol dire 2 litri di acqua a famiglia al giorno. Un quantitativo palesemente insufficiente, che potrebbe causare anche problemi di ordine pubblico qualora i serbatoi venissero svuotati dagli utenti ben prima del rifornimento previsto da Rivieracqua, che pare programmato non prima di almeno 12 ore”.
Nella nota inviata per conoscenza al Comune di Andora, l'azienda che gestisce le reti idriche nell'ambito imperiese fa rilevare l’impossibilità di garantire, per motivi organizzativi, la potabilità dell’acqua nelle cisterne che pur riempite di “acqua potabile mediante utilizzo di autobotti certificate”, non rimarrebbero tali per l’impossibilità di sanificarle o rifornirle entro le 12 ore come previsto dalla normativa.
“E’ evidente che non vi è alcun sollievo alla popolazione fornendo acqua non potabile - conclude Demichelis - Chiediamo al gestore di attivarsi per garantire al territorio un'adeguata fornitura di acqua dolce nelle cisterne in modo che ai cittadini sia garantito il servizio sostitutivo adeguato come prescrive la legge”.
Per gli andoresi rimane fondamentale quindi l’arrivo di acqua dolce dal Roja che, insieme a quella prodotta dal dissalatore, potrebbe abbassare la presenza di cloruri nell’acqua distribuita dall’acquedotto e conseguenzialmente ridurre la necessità d’acqua sostitutiva.
A sette giorni dall’emissione dell’ordinanza con cui il sindaco prescrive, sulla base dei dati forniti dall’Asl2, l’uso dell’acqua ai soli scopi igienico sanitari, Rivieracqua non ha però ancora posizionato le cisterne, esclusa una a Rollo, fanno sapere dal comune dell'estremo ponente savonese.