Attualità - 19 luglio 2023, 11:06

Ad Albenga vola alto il “No al femminicidio”: donne, uomini e giovani alla camminata del CAV Gentileschi

Nonostante il caldo torrido, nonostante l’estate e i richiami allo svago e alla leggerezza, una moltitudine di persone ha sentito il bisogno di partecipare alla marcia silenziosa, ma forte e incisiva nella sensibilizzazione di un problema gravissimo

Ad Albenga vola alto il “No al femminicidio”: donne, uomini e giovani alla camminata del CAV Gentileschi

Foto di Silvio Fasano e dalla pagina Facebook del Comune di Albenga

Ad Albenga è volato alto il NO contro la violenza sulle donne ieri sera, 18 luglio, con l’iniziativa “Camminiamo insieme per dire no al femminicidio”, organizzato dal Centro Antiviolenza Artemisia Gentileschi APS, con il patrocinio del comune di Albenga.

In contemporanea, tre Centri Antiviolenza liguri hanno dato seguito all’iniziativa: il CAV Artemisia Gentileschi, Telefono Donna CAV della Provincia di Savona e Telefono Donna CAV CIF del Tigullio.

Una moltitudine di persone si sono radunate in piazza del Popolo alle 20.30, con partenza alle 20.45 per una passeggiata in Viale Martiri della Libertà, Viale Italia, Lungomare C. Colombo e arrivo in Piazza De André, dove il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, l’assessore ai Servizi Sociali Marta Gaia e Vice Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Savona Antonio Abruzzese hanno fatto alcune riflessioni su questo importante tema.

Nonostante il caldo torrido, nonostante l’estate e i richiami allo svago e alla leggerezza, uomini e donne, giovani e meno giovani, hanno sentito forte il senso di vicinanza a tutte quelle donne vittime di violenza che troppo spesso si sentono sole, hanno paura, convinte che nessuno possa aiutarle. Porre sotto i riflettori un fenomeno così terribile è importante per sensibilizzare tutti, ma proprio tutti, per poter agire già a partire dall’educazione dei bimbi e delle bimbe, come ha evidenziato l’assessore ai Servizi Sociali Marta Gaia: “Bisogna partire prima di arrivare al femminicidio, bisogna insegnare il rispetto per le donne ai nostri figli e a ogni donna insegnare il rispetto per sé stesse”.

Dopo i ringraziamenti al fondamentale lavoro delle volontarie del CAV ingauno, presieduto da Laura Dagnino,  l'assessore Gaia, dal palco di piazza De André ha proseguito con la sua riflessione. “Il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza sessuale o fisica, significa che ogni 3 donne, una ha subito violenza. Vi chiedo di riflettere ogni volta che sentite frasi come ‘aveva un vestito corto’ oppure ‘quella ragazza era ubriaca’: fa perdere di vista il problema. La violenza parte anche dalle parole”.

Grazie alla rete di servizi territoriali, composta dai servizi sociali, dai servizi sanitari, dalle forze dell’ordine che riescono a proteggere quelle donne che hanno il coraggio di chiedere aiuto, ma anche quelle che non ne hanno il coraggio e che accompagnano affinché riescano a farlo”, ha concluso l’assessore.

L’importanza dell’iniziativa è stata sottolineata anche dal Vice Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Savona, Antonio Abruzzese. “Dobbiamo anticipare con i nostri strumenti di prevenzione, quindi l’ammonimento, e continuare con queste manifestazioni importantissime. Non mancate mai di fare le segnalazioni, per permetterci di interrompere il ciclo della violenza – ha raccomandato dal palco di piazza De André -. Tra i soggetti ammoniti, seguiti dai centri specializzati, solo 1 soggetto è arrivato al femminicidio e il 10% hanno reiterato condotte violente nei confronti della propria compagna. Per noi rappresenta una pietra miliare per andare avanti e continuare a dire ‘No al femminicidio’. Il fenomeno va fermato”.

Vedere la piazza piena mi riempie il cuore di gioia – ha esordito il sindaco Riccardo Tomatis -. Fa piacere vedere tanti uomini e tanti giovani; la sensibilizzazione è fondamentale perché si prenda coscienza dell’esistenza di un problema e solo con la consapevolezza, si può fare qualcosa per risolverlo”.

La repressione è importante, ma molto di più lo è la prevenzione. Per riuscire a mettere in atto una prevenzione efficace è necessario che la parte giuridica, la parte sociosanitaria e le forze dell’ordine collaborino per lavorare in squadra. Insieme si può fare molto. Il pensiero va al Protocollo Zeus, per il quale il nostro Questore, la dottoressa Alessandra Simone, ha contribuito in modo determinante alla sua creazione e che le è valso l’Ambrogino d’Oro, uno dei premi più prestigiosi del Comune di Milano. Tanto è stato fatto – conclude il primo cittadino -, ma tanto è ancora da fare e c’è bisogno dell’aiuto di tutti, affinché non si abbassi mai la guardia su un tema così delicato e drammatico”.

Maria Gramaglia

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