Al Direttore - 15 luglio 2023, 07:45

Spiaggia di Punta Crena: "Se è un problema di responsabilità in caso di incidenti, perché non chiudere i percorsi di trekking o arrampicata?"

Lettera al direttore

Spiaggia di Punta Crena: "Se è un problema di responsabilità in caso di incidenti, perché non chiudere i percorsi di trekking o arrampicata?"

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera arrivata alla nostra redazione: 

"Ho letto il riscontro (da voi pubblicato) del sindaco di Finale Ligure, ed effettivamente, come si pensava, pare si tratti di un problema di responsabilità in caso di incidenti. A tal proposito occorre però ribadire che, con la rimozione della scaletta e delle corde eseguita dal comune, la situazione potrebbe essere più pericolosa di prima qualora qualcuno dovesse aggirare la recinzione per scendere nella spiaggia".

"Anche perché tale località, nonostante il divieto di accesso emesso con ordinanza del 2019 è stata ed è tutt’ora pubblicizzata sul sito dello stesso comune; basta verificare al link Spiaggia di Varigotti e Spiaggia di Punta Crena - Visit Finale Ligure dell’ Ufficio Informazioni Turistiche – Comune di Finale Ligure, in cui viene spiegato ai turisti che l’accesso avviene con corde !!! (ora criminalizzate!)". 

"E’ quindi ben evidente che lo stesso comune era da tempo al corrente della situazione relativa all’accesso a Punta Crena con corde, decidendo ora (luglio 2023) di rimuovere tutto e ordinare il divieto di accesso più stringente. Inoltre, nonostante il divieto di accesso e di stazionamento sulla spiaggia risalga a circa quattro anni fa, lo stesso comune ha sempre autorizzato riprese cinematografiche e spot pubblicitari sull’arenile! Come mai?". 

"In merito invece alle condizioni della scaletta e delle corde, sentiti anche alcuni abituali frequentatori della spiaggia, si apprende che le corde erano state recentemente sostituite (poiché vandalizzate da ignoti) e che le condizioni della cosiddetta via ferrata (staffe in ferro incastrate nella roccia) erano ottime in quanto era stata realizzata nel 2022", prosegue. 

"Tornando al discorso delle responsabilità in caso di incidenti (confermata dal indaco), ci si chiede: ma allora perché non chiudere tutti i percorsi trekking con la presenza di tali presidi (ad esempio la celebre grotta dei Falsari che si raggiunge con l’ausilio di corde e oggetto tra l’altro di un recente infausto incidente, e che è anche maggiormente frequentata) o tutti i percorsi di arrampicata presenti nel comprensorio finalese? Si apprende dallo stesso sindaco che egli non ha nulla contro i 'naturisti'".

"Bene, allora visto che la spiaggia in questione era presidiata, nel senso che come in altre località naturiste veniva controllato che tutti mantenessero un comportamento consono alla “filosofia” naturista (rispetto per la natura e per gli altri / nudità non significa assolutamente sesso o comportamenti osceni) e che la spiaggia era  frequentata anche da famiglie con bambini o da persone non naturiste, e dato che il sito veniva abitualmente pulito trasportando negli appositi contenitori dei rifiuti quanto portato dal mare o lasciato da qualche incivile, in attesa che siano eseguiti gli interventi di verifica ed eventuale messa in sicurezza della parete, perché non destinare una porzione dell’arenile della spiaggia libera del “Malpasso” alla pratica del naturismo?".    

"A quanti nutrano ancora dubbi su tali contesti, si può consigliare di visitare il sito internet “Trebbia Nat”, nel quale un gruppo di amici, dopo anni di frequentazione di un meraviglioso sito sul fiume Trebbia (tra Liguria ed Emilia), e nonostante siano stati visti inizialmente con sospetto da parte di molti, abbiano invece ottenuto il riconoscimento ufficiale/autorizzazione da parte della locale amministrazione comunale ed hanno così contribuito ad incrementare le presenze turistiche della località e di tutto il comprensorio (con tutto l’indotto per chi s’interessa degli aspetti economici) con la presenza di persone provenienti da molte regioni del nord Italia ed anche dall’estero", prosegue. 

"Ma tornando all’altrettanto meraviglioso sito di “Punta Crena” (come giustamente riconosciuto anche dal sindaco), se invece il problema fosse la realizzazione di un accesso a norma, perché non realizzare una via ferrata a norma (EN 958/2017) con obbligo di utilizzo delle necessarie attrezzature di sicurezza (segnalato sul posto e su tutti i siti turistici compreso quello non aggiornato dello stesso comune di Finale), con manleva di ogni genere di responsabilità per il comune e per i suoi amministratori? Del resto, si ribadisce che in tutto il finalese sono presenti percorsi di arrampicata (anche molto impegnativi), famosi in tutto il mondo, ma non risulta che per questo il comune sia mai stato citato a causa di incidenti". 

"In molti contesti si legge infatti che la decisione di percorrere una via ferrata è una scelta che implica la responsabilità totale della persona che decide di utilizzarla sia in relazione agli incidenti che potrebbero coinvolgerla sia per i danni che potrebbero subire i terzi e, in caso di incidente non potrà essere chiamata alcuna responsabilità al costruttore né ad altri soggetti pubblici o privati. Per quanto riguarda il pericolo di caduta massi, si auspica che la stessa amministrazione comunale si attivi velocemente con il Ministero al fine di predisporre le necessarie analisi, i progetti e gli interventi eventualmente necessari per non lasciare un sito di tale valore ambientale, paesaggistico e turistico (come noto all'amministrazione comunale) chiuso per anni". 

"Considerato poi che in passato era stato rilevato dai presenti che alcuni sassi erano stati gettati volontariamente dalla soprastante terrazza della Torretta, sarebbe opportuno che, nell’ambito degli interventi in corso, venisse valutato come evitare tali incresciosi comportamenti (ad esempio con installazione di impianto di video-sorveglianza/cartelli ecc.) Infine, ci si chiede: ma se dovesse capitare una malaugurata caduta di massi su una spiaggia in concessione a privati, chi di competenza provvederebbe alle necessarie opere di ripristino e messa in sicurezza oppure la località sarebbe anche in quel caso chiusa a tempo indeterminato?".  

Paolo

Lettera firmata

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