E' un contenzioso che vede contrapposti il Comune di Savona e l'Agenzia delle entrate quello che verrà discusso davanti alla Corte di giustizia tributaria della Liguria e la pratica di Aggiornamento del catasto dei fabbricati (Docfa) del Comune diventa una causa di fronte alla Corte di giustizia tributaria.
Tutto inizia nel 2019 quando il Comune propone per il mercato ortofrutticolo di Pilalunga, a Quiliano, il cambio di classificazione catastale da “fabbricato di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni” (D/8) a fabbricato per esigenze pubbliche (E/3), una categoria che risulta esente Imu e che costava al Comune 30mila 600 euro annui.
Nel 2021 l'Agenzia delle Entrate ha notificato al Comune l'avviso di accertamento catastale con cui ha disposto la variazione di categoria da E/3 a D/8, quindi ritenendolo un fabbricato per speciali esigenze e sottoposto ad aliquota Imu.
L'atto è stato impugnato da Palazzo Sisto che si è rivolto alla Corte di Giustizia tributaria provinciale.
La Corte di Giustizia tributaria di primo grado, con sentenza pubblicata a gennaio di quest'anno ha annullato l'accertamento catastale dell'Agenzia delle Entrate, dando ragione al Comune e confermando l'accatastamento del mercato di Pilalunga come fabbricato per esigenze pubbliche.
La sentenza è stata impugnata dall'Agenzia delle Entrate che ha deciso di presentare ricorso di fronte alla Corte di Giustizia Tributaria regionale, notificato al Comune nei giorni scorsi.
La questione ha un interesse economico rilevante per il Comune perché dalla determinazione o meno della classificazione catastale e relativa rendita, derivano rilevanti costi annuali per il pagamento dell'Imu, proprio per la struttura del mercato e soprattutto per la sua superficie, di 30 mila metri quadrati.
Il mercato di Pilalunga, di proprietà del Comune, è stato costituito decenni fa a Quiliano, quando l'Imu non esisteva ancora. Poi, da quanto è stata istituita, Palazzo Sisto l'ha regolarmente pagata, ma sentenze recenti riconoscono che i mercati civici, essendo edifici con un ruolo di servizio pubblico, sono esenti dall'Imu.