Attualità - 11 luglio 2023, 17:36

Varigotti, chiusura della spiaggetta a Punta Crena, il sindaco chiarisce: "Parete e scaletta installata non sicure"

Il primo cittadino specifica alcuni punti dell'ordinanza: "In caso di feriti chi pagherebbe? Non basta mettere dei cartelli, questa unica alternativa alla messa in sicurezza che spetta alla Sovrintendenza. Nulla comunque contro i naturisti"

La spiaggetta di Punta Crena durante alcune operazioni di soccorso (immagine di repertorio)

La spiaggetta di Punta Crena durante alcune operazioni di soccorso (immagine di repertorio)

Punta l'attenzione sulla questione responsabilità il sindaco di Finale Ugo Frascherelli che, dopo aver firmato l'ordinanza per il divieto di accesso e stazionamento alla spiaggetta di Punta Crena a causa di problemi per l'incolumità pubblica, chiarisce alcuni aspetti circa le motivazioni di tale scelta.

Una decisione critica da un lettore con una missiva alla nostra redazione ma che ha sollevato reazioni non soddisfatte più in generale, trattandosi di uno degli scorci più caratteristici della riviera non solo finalese, ma di tutta la riviera ligure.

"E su questo sono decisamente d'accordo che si tratti di un lido meraviglioso - spiega il primo cittadino - però qui si pongono un problema di responsabilità e uno circa la legalità dell'installazione di un manufatto all'interno di una proprietà privata, in questo caso della Sovrintendenza. Non certo una mia contrarietà ai naturisti o la volontà di voler criminalizzare qualcuno".

Secondo quanto appurato da diversi sopralluoghi di tecnici, la scaletta con sistema di corda non era infatti autorizzata in nessun modo e quindi erano stati evidenziati relativi problemi di sicurezza. Ma non solo: "Rispetto a sei anni fa, quando emisi un'ordinanza più 'soft' - aggiunge Frascherelli - la situazione della parete non è migliorata, anzi. La spiaggia è al rischio di crolli dall'alto, le opere necessarie consisterebbero nel disgaggio del materiale e successiva sistemazione del versante. Un'opera da 3/400mila euro che spetta alla proprietà, ossia allo Stato attraverso la Sovrintendenza".

Così come un'eventuale realizzazione di un percorso d'accesso all'arenile. E qui si apre un altro discorso: "La scaletta ora rimossa è stata installata presumibilmente nottetempo ma su una proprietà privata senza autorizzazione, un reato punibile con 2 anni di reclusione e ammenda fai 30 ai 300mila euro. Quindi o viene realizzata una scala a norma o altrimenti accedervi in sicurezza resta impossibile" continua il sindaco.

Sicurezza ma anche responsabilità. "Il sentiero va affrontato in maniera adeguata, una ferrata non può esserlo con ombrellone, asciugamano e magari anche figli in braccio - afferma Frascherelli - In caso di incidenti o di crolli, e nel 2017 andò bene che a essere distrutto fu solo un ombrellone perché il proprietario stava facendo il bagno, chi pagherebbe? Lo abbiamo già visto in un'ampia casistica, in Italia pagano i sindaci. All'estero si fa? Ci sono Paesi in cui basta un cartello per far sì che la responsabilità non sia degli amministratori pubblici. Qui non è così".

Mattia Pastorino

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