Curiosità - 09 luglio 2023, 15:18

Una nuova risorsa d'acqua in Val Maremola? Riprendono le esplorazioni nella Risorgenza dell’Armandino (FOTO)

A circa 800 metri di quota, nell'entroterra di Giustenice, è ripartita l'attività speleologica fermatasi nel 1971. Trovate nella grotta acqua e un'interessante fauna ipogea

Una nuova risorsa d'acqua in Val Maremola? Riprendono le esplorazioni nella Risorgenza dell’Armandino (FOTO)

La presentazione delle Aree Wilderness Alta Val Maremola e Monte Carmo tenutasi ieri a Giustenice è stata anche l'occasione per conoscere una importante notizia riguardante l'attività degli speleologi locali proprio all'interno di quella zona.

Sono infatti riprese le esplorazioni di una cavità conosciuta in passato solo per un centinaio di metri: la Risorgenza dell’Armandino, situata nel comune di Giustenice a circa 800 metri di quota.

La prima esplorazione risale al 1971 ad opera di speleologi genovesi assieme ad uno speleo sub belga (J.D.): proprio lui fu il primo a immergersi al suo interno. La cavità è infatti allagata dal primo metro e numerosi sono i passaggi semi-sifonanti, la temperatura dell’acqua è di circa 7 gradi e pertanto per l'esplorazione richiede abbigliamento e attrezzatura adeguati, oltre alle indispensabili competenze tecniche di tipo speleologico.

Nel febbraio 2022 speleologi locali e genovesi (ASG S. Giorgio) hanno ripreso contatto con la cavità superando la fessura che aveva fermato nel 1971 la prima attività speleologica. Le esplorazioni sono proseguite, tra difficoltà morfologiche e non solo, rivelando ambienti allagati ma anche zone di notevole bellezza e di dimensioni importanti con fossili. 

Un lungo tratto senz'acqua ha portato gli speleologi in zone lontane dall’ingresso. "La cavità è riccamente concrezionata ed è presente al suo interno, specie nelle prime decine di metri, fauna ipogea quali chirotteri, rane, aracnidi, che accuratamente non sono stati disturbati" spiegano Roberto Panaro (LCS Pietra Ligure), Francesco Caviglia (LCS Pietra Ligure/ASG Genova) e Nice Orso (LCS Pietra Ligure).

Nel periodo storico attuale, caratterizzato dalla forte siccità, è facilmente intuibile l'importanza della quantità d’acqua contenuta nella grotta che ha permesso a uno speleo sub genovese, Carlo Venezia (ASG Genova) l’immersione in un sifone profondo riportando dati interessanti.

L’esplorazione della cavità proseguirà così come il rilievo che sarà riaggiornato prossimamente nel catasto delle grotte liguri. Sono impegnati nell'esplorazione e nei rilievi gli speleologi del LCS Pietra Ligure, Maurizio Bazzano (ASG Genova) e Sabrina Franco del GGCAI Savona.

Roberto Vassallo

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