"Un’altra ordinanza frutto della paura quella emessa pochi giorni fa dall’amministrazione Frascherelli che vieta la musica dal vivo nei dehor dopo la mezzanotte per il panico di possibili cause legali derivanti dalla sentenza di Brescia".
Così definisce la decisione presa dal primo cittadino, valida fino alla fine di agosto e quindi nel periodo più turistico dell'anno, il gruppo di minoranza "Le Persone al Centro", interprendo quello che è il "sentiment" percepito tra le vie della cittadina rivierasca, in particolare tra i più giovani.
"Un’ordinanza che appare illogica, intempestiva e poco coerente con il regolamento comunale in materia" aggiungono dai banchi dell'opposizione, rilevando come "sarebbe bastato farlo opportunamente rispettare (il regolamento stesso, ndr) magari accompagnando le verifiche con la presenza di quel vigile di quartiere che chiediamo da tempo".
Ma non solo. Per la minoranza l'atto striderebbe con le altre politiche della maggioranza stessa, "incoerente con la tanto apprezzata attività di promozione in chiave turistica, prontamente abbandonata a favore delle città vicine che potranno scegliere quale linea adottare e, nel caso, farlo senza il dannoso clamore di una giunta che si contraddice solo per la narcisistica ricerca degli applausi".
Dopo l'inoltro della sentenza della Cassazione ai sindaci del savonese da parte della Prefettura, quello finalese è l'unico provvedimento in tal senso: "Solo a Finale Ligure rimarranno così le macchie all’immagine cittadina, le fastidiose etichette che già girano nei social. Forse anche una causa di risarcimento ci sarebbe costata meno che l’indiscutibile indebolimento del brand di destinazione turistica attenta a tutte le esigenze".
"Invitiamo la maggioranza consiliare della città a visitare i paesi vicini che godono di una movida attenta e divertente in grado di generare emozioni intense ai loro ospiti, per tutte le fasce di età, come potrà confermare ogni genitore finalese - aggiungono - Al contrario Finale eccelle per il consueto grigiore, un lento declino volto solamente a consolidare una monocoltura turistica che, per quanto importante, non può rimanere la sola".
"Possibile che dopo nove anni qualcuno non abbia ancora capito che i problemi di una città vanno gestiti, trovando soluzioni che non sembrino un imbarazzante coprifuoco?" chiosano "Le Persone al Centro".