Dopo il grande impegno dei volontari che ha visto la frazione di Campochiesa d’Albenga completamente videosorvegliata, con 15 telecamere montate, di cui una OCR (per la rilevazione delle targhe), in buona parte autofinanziate dagli abitanti della zona e alcune donate dal Comune, il Comitato di quartiere acquista un defibrillatore e chiude. Il defibrillatore verrà probabilmente posizionato nella zona del bar e si aggiunge a un altro dispositivo ubicato nel borgo vecchio.
Grazie alle importanti dotazioni di videosorveglianza, di concerto con il Comune di Albenga e con le Forze dell’Ordine, è possibile dare una risposta ai problemi legati alla sicurezza, in primis i furti negli appartamenti, problema che, in passato, ha colpito parecchie famiglie della frazione anche più volte nel corso del tempo, oltre allo spaccio di droghe.
“L’acquisto del defibrillatore è l’ultimo atto di un lungo lavoro che ci ha visto impegnati a partire dal 2018, non solo sulla videosorveglianza, che permette ai residenti di essere più sicuri, ma anche sulla mappatura dei numeri civici di Campochiesa – spiega un portavoce del comitato -. Non seguendo un ordine progressivo, infatti, rendevano difficoltoso il raggiungimento delle abitazioni, soprattutto in caso di soccorso e per chiunque dovesse recarcisi senza conoscere la zona. Per questo problema, per molto tempo alcuni membri del comitato hanno svolto nel tempo libero un’attività di mappatura della zona”.
Ma i volontari scarseggiano e l’impegno era di pochi (sempre gli stessi), da qui la decisione di chiudere l’attività del comitato. “Resterà attivo il servizio di controllo di vicinato”, conclude il portavoce del comitato.