Giovedì 8 giugno, alle 10, presso il teatro Don Bosco di Varazze, le classi 2 C e 2 D della scuola primaria “G. Massone” di Varazze hanno portato in scena “Nel Giardino dei Numeri”, atto unico per ragazzi, di Stefano Pastorino.
I bambini, guidati da tutti i loro insegnanti, che mettevano piede per la prima volta in un teatro vero, hanno saputo calcare il palco come se l’avessero sempre fatto, con tutti gli accorgimenti studiati durante le prove a scuola. Prove che sono stati anche esperimenti del gioco del teatro, del far finta di, di mettersi nei panni degli altri e provare emozioni alte e altre.
La trama racconta di un giardino pitagorico, diviso in quattro isole: Addizione, Sottrazione, Moltiplicazione e Divisione. Ogni isola è capitanata dal suo folletto. Troviamo Totale nell’isola di Addizione, a seguire Resto a Sottrazione, Tabellino è il re di Moltiplicazione e Quoto il folletto di Divisione. Ogni folletto guida un gruppo di bambini in visita alla relativa isola e fa scoprire loro i più bei segreti della matematica. Il capo di tutto il giardino è Dino Domandino, il filosofo, colui che insegna ai bambini lo S.C.R.I.M. cioè un insieme di cinque chiavi fondamentali per la vita di tutti noi: sorriso, curiosità, ragionamento, immaginazione e meraviglia. A dare il benvenuto all’ingresso del giardino c’è anche il folletto Numerino, fratello di Parolino, con il quale i bambini hanno condiviso tutto l’anno scolastico perché quando la scuola è chiusa, probabilmente di notte, Parolino si addentra nelle classi a portare parole e frasi da usare il giorno successivo. In scena, quindi hanno potuto conoscere il fratello maggiore, Numerino. Quando entra in scena Domandino, i bambini lo accolgono con la canzone scritta da loro, che fa così:
“Se dico Domandino,
tu mi sai dir chi è.
Un tale un poco strano,
cui non puoi dar la mano.
Ma se tu sei un tipo
a cui piace pensare,
in lui trovi un amico
e puoi anche imparare.
Domandino, un amico è lui per te,
Domandino, ti pone i suoi perché,
Domandino crea curiosità,
giorno dopo giorno, una domanda lui ti fa”.
Nel cambio scena tra un’isola e l’altra, i bambini dovevano girare quattro cubi in legno, sistemati sul proscenio, per comunicare il cambio di operazione aritmetica.
Indipendentemente dalla trama, lo stupore del pubblico, anche molto emozionato, è stato dettato dal fatto che i bambini hanno dimostrato di imparare col sorriso, divertendosi. Il commento più bello è stato: “Nessuno mi aveva mai insegnato la matematica, attraverso battute teatrali: da rimanere a bocca aperta”. Sulle poltrone, il pubblico poteva ritirare un foglio con la spiegazione dell’importanza dell’educazione teatrale nelle scuole, oggi fondamentale per affrontare la difficile quotidianità. Queste le parole:
“Il teatro è un gioco con un altissimo valore formativo, un pretesto per comunicare, esprimere, capire, conoscere gli altri e se stessi, maturare il proprio rapporto col mondo.
Da molti anni, l’educazione teatrale è entrata nelle scuole con esercizi/giochi adatti a tutte le età per risolvere problemi di comunicazione con e fra studenti e sviluppare creatività e senso critico.
Il far finta di… è momento fondamentale di crescita e maturità; le regole del teatro rappresentano la grammatica che permette di liberare e sviluppare la fantasia. Il copione è un semplice pretesto per verificare le occasioni di crescita del singolo bambino.
Peter Book, forse il più grande regista teatrale contemporaneo, non dà molta importanza alla scenografia: non è detto che se il testo prevede, ad esempio, un caminetto, sia indispensabile realizzarlo: basterà che gli attori facciano come se ci fosse, perché il pubblico sia convinto della sua presenza. In questa recita, bastano alcuni cubi che riportano l’indicazione delle quattro operazioni per dare l’idea del giardino dei numeri. Non si recita solo quando si parla: fa parte della recitazione anche il movimento che il bambino darà ai cubi per il cambio di sfondo che sarà, quindi, svolto a sipario aperto e accompagnato da musica di sottofondo, segno evidente che è parte dello spettacolo e non momento di pausa”.