Non si chiuderà con il pronunciamento del Tar della Liguria la vicenda legata all'antenna di telefonia Iliad all'interno di un terreno privato in via Zurmagli (località Berruti) a Boissano.
Il gruppo di cittadini, che ha visto respingersi dal tribunale amministrativo regionale il ricorso contro l'installazione dell'impianto, ha deciso infatti di proseguire la propria battaglia rivolgendosi al Consiglio di Stato. Una mossa maturata dopo aver valutato l'assenza di sviluppi in merito alla trattativa stragiudiziale tra Comune ed operatore per lo spostamento del palo, un'eventualità resa nota dopo la sentenza del Tar dal sindaco Paola Devincenzi (leggi QUI).
Per fare chiarezza sull'iter che ha portato all'installazione dell'antenna era stata nominata in Consiglio comunale una commissione d'inchiesta (presieduta dal consigliere di minoranza Massimo Zarrillo). Proprio il consigliere Zarrillo ha richiesto all'amministrazione una serie di documenti, ottenuti solo in parte, ritenuti essenziali per valutare la situazione venutasi a creare sul caso, tra questi anche le comunicazioni via Pec tra l'ufficio Suap del Comune di Pietra Ligure e il Comune di Boissano e il piano di zonizzazione redatto dall'ingegner Ferro relativo alle stazioni di radio-telecomunicazioni: il cosiddetto "piano antenne" approvato nel 2004 dal Comune boissanese. "Sara mia cura, vista la disponibiltà degli uffici, verificare ed ottenere la documentazione aggiuntiva direttamente al palazzo comunale" precisa a tal proposito Zarrillo
Tra le prime iniziative portate avanti dal gruppo di residenti per accendere ulteriormente i riflettori sulla vicenda, c'era stata anche la creazione di una petizione per dire no all'installazione dell'antenna che ha nel tempo raggiunto oltre 1200 sottoscrizioni.
"Con queste premesse sarebbe stato inopportuno lasciare scadere i termini per presentare ricorso al Consiglio di Stato e rinunciare ad una ulteriore possibilità di risolvere la situazione nell'interesse della comunità che si è espressa tramite petizione" spiegano i cittadini coinvolti nell'iniziativa legale che attende la prossima udienza in programma il 6 luglio.
Sul ricorso al Consiglio di Stato e più in generale "la scarsa, se non completa assenza di informazione su qualsiasi attività comunale svolta" si è espresso anche il consigliere Giacomo Davide Mattiauda chiedendo attraverso un'interpellanza "l'opinione del sindaco in merito all’opportunità di dare un'informazione costante ai consiglieri sull'operato della macchina amministrativa locale".
Mattiauda ha richiesto inoltre la possibilità di "avere un'informazione continua dell'operato tramite mezzi informatici oppure se è necessario il continuo presidio dell'ente per avere ogni tipo di informazione disponibile".
"Spero che questi spunti vengano eseguiti in tempi rapidi e siano ben accetti. Rimango a diposizione pronto ad adoperarmi affinché possa io semplificare il vostro modo di comunicare - ha concluso il consigliere Mattiauda rivolgendosi alla prima cittadina - Ritengo che la vostra sia una amministrazione trasparente quindi confido in un vostro cordiale riscontro".