Moretta, la "città dei quattro catasti", conserva un vero e proprio scrigno di documenti e mappe che hanno attraversato un intero secolo di storia, dal 1790 al 1890, sperimentando tutte le evoluzioni del Catasto avvenute all’epoca.
Queste preziose cartografie, frutto di un editto di Napoleone dopo la conquista di gran parte del Regno Italico, sono esposte fino a domenica 4 giugno al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, in occasione della mostra «Napoleone nei documenti storici di Ceva e Moretta».
La presentazione dei due Comuni cuneesi all’esposizione di Bard è avvenuta ieri, 22 maggio, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Moretta alla presenza dei curatori della mostra, gli architetti Silvia Oberto (per la documentazione riguardante Moretta) e Andrea Briatore (per il Forte di Ceva), dell’amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Gianni Gatti e dalla vice Emanuela Bussi.
Dopo i saluti istituzionali il sindaco di Moretta ha espresso il suo apprezzamento per la mostra che ha unito i destini del suo Comune con quelli di Bard e Ceva.
“Il Forte di Bard è una meraviglia architettonica e storica - spiega Gatti - che attrae ogni anno migliaia di turisti. Per noi partecipare è un risultato eccezionale che testimonia l'importanza di avere una "vetrina" dedicata alle nostre cittadine in un luogo così prestigioso. Questa opportunità rappresenta una forma di promozione di inestimabile valore che ci consente di far conoscere e apprezzare le bellezze e l'unicità delle piccole comunità e del cuneese”.
La presidente del Forte di Bard Ornella Badery esprime la sua soddisfazione nel collaborare con l’associazione Octavia (che raggruppa 17 Comuni della pianura Cuneese di cui fa parte Moretta n.d.r.) da cui è nata l’idea della mostra.
“Lavorare insieme significa condividere dei percorsi, ricercare documenti che tramandano la storia del passato alle nuove generazioni. È anche un'occasione di scambio che, oltre a far conoscere la storia, promuove i prodotti enogastronomici dei territori.
Questa iniziativa nasce da un’idea di Mauro Arneodo, consulente del Forte di Bard e della Regione Valle d'Aosta, che ha voluto realizzarla mettendo in relazione Moretta e Ceva con la rievocazione storica Napoleonica”.
L'evento giunto alla sua settima edizione, si terrà a Bard da venerdì 2 a domenica 4 giugno.
"Napoleonica – spiega Ornella Badery – viene rappresentata a Bard ogni 2 anni e racconta l’incursione che fece Napoleone nel 1800, in occasione della Seconda Campagna d’Italia, e con le sue truppe assediò quello che allora era il castello costruito sulla rocca.
In occasione della manifestazione, abbiamo pensato di mettere in risalto i documenti storici di Moretta e nello stesso tempo il Forte di Ceva, anche lui distrutto nello stesso anno dal condottiero francese”.
Il Castello di Bard venne poi ricostruito come Forte dal 1830 al 1838 dai Savoia: non fu lo stesso per il forte di Ceva.
La mostra «Napoleone nei documenti storici di Ceva e Moretta» realizzata nella Cappella del Forte di Bard e visitabile fino al 4 giugno, è stata coordinata da Annalisa Citter.
La storia del Forte si incrocia con quella di Napoleone Stendhal e Camillo Benso Conte di Cavour.
“In questa mostra – spiega Citter – viene raccontato come i destini di Bard, Ceva e Moretta si siano incrociati e come Napoleone abbia ‘unito’ queste tre località.
Una curiosità – svela la curatrice della mostra - tra i 45 mila uomini dell’esercito Francese che assediarono nel 1800 Bard c’era anche lo scrittore Stendhal, all’epoca diciassettenne che nella sua biografia definì questo evento ‘il mio battesimo del fuoco’.
Anche il giovanissimo Cavour fu inviato a Bard per sovrintendere ai lavori di ricostruzione della Fortezza voluta dai Savoia nel 1830.
Ci piace pensare che – conclude Citter - la rocca del Bard da luogo di sbarramento difensivo sia diventata oggi una porta aperta. Su questo presupposto abbiamo costruito il ‘gemellaggio’ con Ceva e Moretta”.
Dopo il saluto del sindaco di Ceva, Vincenzo Bezzone, ha preso la parola il vice Lorenzo Alliani: “Ormai a Moretta siamo di ‘famiglia’ la Provincia di Cuneo è ‘Granda’, ma si fa rete e si collabora nascono delle belle cose come nella mostra che ci accomuna.
Il centro storico di Ceva – continua Alliani - è molto vivo e con l’apertura alle visite del Forte andiamo a completare l’offerta turistica”.
Presenti alla conferenza anche e i rappresentanti del Cda dell’Atl del Cuneese, Gabriella Giordano e Rocco Pulitanò con la direttrice Daniela Silvestrin: “Solo lavorando tutti assieme, come è stato fatto in questo caso, possiamo fare emergere il nostro territorio del punto di vista turistico e farci conoscere sempre di più. Rappresentare la nostra Provincia con questi due Comuni al Forte di Bard dove passano migliaia di turisti è un’ottima promozione del territorio cuneese”.
Ha poi preso la parola Silvia Oberto che ha curato lo studio e la documentazione riguardante la documentazione di Moretta esposta a Bard e il “Catasto francese per masse di coltura” del 1804.
“I catasti sono nati per fare pagare le imposte ai cittadini. Il lavoro su questi documenti ci fa fare un viaggio lungo un secolo nel tempo e nei luoghi e nella storia delle persone.
In 100 anni Moretta è diventata la ‘città dei quattro catasti’.
Quando Napoleone arriva in Italia, a Moretta nel 1791 - spiega Oberto - esisteva già una mappa Sabauda contenente il ‘primo catasto particellare’ che è stato la base dei catasti successivi, compreso quello napoleonico.
Il catasto di derivazione francese del 1804 era per ‘masse di coltura’ ovvero per destinazioni d’uso del suolo. Le carte Napoleoniche non si basavano sulle particelle, ma sulle tavole di uso del suolo. Questo catasto era più arretrato rispetto a quello precedente del ‘700 me è stato abbandonato perché non individuava le proprietà fondiarie creando malcontento tra i cittadini.
Nel 1818 Moretta ha il suo terzo catasto che mette insieme l’esperienza napoleonica con quella sabauda.
Si giunge poi nel 1892 al quarto catasto che si può definire ‘contemporaneo’ a 100 anni di distanza dalla realizzazione del primo.
A Bard - conclude Oberto - sono esposti i documenti originali ritrovati nell’archivio di Moretta con un raffronto sui quattro catasti.
La mappa del 1791, viste le dimensioni di 3 metri per 2 metri e mezzo è stata fotografata per poterla esporre in scala ridotta in mostra assieme ad altri documenti cartacei ritrovati nell'archivio del Comune".
Andrea Briatore ha poi illustrato il Forte di Ceva che è esposto a Bard in un grande plastico riproducente la struttura distrutta da Napoleone il 23 giugno del 1800.
Al contrario di Bard non è stato ricostruito, ma ne rimangono solo delle porzioni.
"Era formato da quattro bastioni - spiega Briatore - attualmente sono rimaste la torre di guardia che non era stata eretta a scopo difensivo, ma veniva utilizzata per controllare gli approvvigionamenti idrici del Forte affinché non venissero avvelenati. Fungeva inoltre da ‘porta’ dove si facevano pagare i pedaggi di coloro che arrivavano dalla Langa.
È rimasta integra una porzione del Palazzo del Governatore che attualmente è la sede della Marchese Pallavicino di Ceva proprietaria del sito, mentre il Comune ha un comodato d’uso che gli consente di promuovere il Forte a fini turistici”.
Dal 2008 è partito il progetto di restauro. I lavori sono iniziati nel 2017.
Ci sono sette cappelle ‘apogee’ - conclude Briatore - completamente interrate che inizialmente erano abitate dagli eremiti e sono poi diventate, nei secoli successivi, magazzino per le armi in cui sono ancora visibili riportano gli affreschi del ‘400”.
Sono intervenuti l'ex senatore Marco Perosino, Massimo Gula, in rappresentanza della Fondazione Cr Cuneo, Dario Miretti presidente del Parco del Monviso e il consigliere regionale Paolo Bongioanni.
Il sito del Forte di Ceva sarà visitabile dall'11 giugno a ottobre .
La mostra di Bard «Napoleone nei documenti storici di Ceva e Moretta» sarà a disposizione del pubblico negli orari di apertura del Forte di Bard fino a domenica 4 giugno; l’accesso è incluso nel biglietto di ingresso alle altre aree espositive.