Il Savonese è la provincia che accoglie un terzo dei turisti della Regione, 5 milioni di presenze nel 2022 (per presenze si intendono le notti passate nelle strutture ricettive), ma il 77% delle imprese del turismo hanno difficoltà a reperire personale. Un dato nettamente peggiorativo rispetto a quello pre Covid del 2019, quando il dato era del 52%.
Sono solo alcuni dei numeri dello studio presentato alla Sala della Sibilla nel del convegno "Il turismo nella provincia di Savona. Ruolo, prospettive e futuro del settore" organizzato dall'Ente Bilaterale del turismo, tra i partecipanti il presidente dell'Ente Pasquale Tripodoro, il vicepresidente Giorgio Vento, l'assessore regionale Augusto Sartori, il sindaco Marco Russo e Roberto Vegnuti di Rv Consulting.
La ricerca, realizzata sui flussi turistici, sulle imprese e sui lavoratori settore, era stata avviata nel 2018, ma si era poi interrotta per il Covid ed è stata completata di recente. Delle imprese che non riescono a trovare personale l'83% dice che è per mancanza di candidati, un problema che rischia di diventare cronico. Il settore turistico ha occupato nel 2022 35.827 lavoratori stagionali a livello regionale , il 22,3% in più rispetto al 2021.
Nel Savonese da aprile a giugno sono previste 1.480 assunzioni a tempo determinato nel commercio, e 4.100 in alloggio e ristorazione con la maggior parte dei contratti che si attestano su una durata di sei mesi. Nella ricettività alberghiera c'è stato il sorpasso di B&B e affittacamere sui tradizionali hotel : il 60% delle imprese, infatti, si occupano di ricettività extra-alberghiera (720 strutture) e il 40% alberghiera (720) più 496 agriturismi per 54.465 posti letto, 37,8% dei posti letto della Liguria.
Dai dati emerge che il 48% degli imprenditori del turismo ritiene che i proventi della tassa di soggiorno non siano ben utilizzati, il 34% non sa dare una risposta e solo il 18% ritiene che sia ben utilizzata. Le imprese denotano però un certo ottimismo per il futuro e circa un terzo vede la propria impresa in espansione nei prossimi tre anni e il 17% in ripresa rispetto al momento attuale. Il 35% come ora, il 10% in leggera difficoltà e il 5% fuori mercato.
Gli ultimi dati riguardano il Covid che ha avuto effetti pesanti su imprese e lavoratori. il 37% di questi ultimi dichiara di aver perso il lavoro a causa del Covid, il 20% ha usufruito della cassa integrazione e il 31% di permessi per assistenza a figli disabili, il 25% come lavoratore fragile e al 5% è stato ridotto l'orario di lavoro.