Il consumo di suolo mette a rischio le alluvioni e si è costruito troppo sulla costa. A dirlo è il presidente provinciale di Italia Nostra, Roberto Cuneo, in questi giorni in cui l'alluvione ha colpito seriamente l'Emilia Romagna.
"La Liguria ha tre problemi principali", spiega Cuneo. "Un consumo di suolo nella fascia costiera di gran lunga superiore a tutte le regioni italiane, con un grave impoverimento dell'aspetto paesaggistico. Un patrimonio edilizio smisurato, spesso di bassissima qualità (la fascia costiera ha dal 60% all'80% di seconde case, mentre la Svizzera ha posto il limite del 20% e l'Alto Adige del 10%). I piani di bacino registrano diffuse situazioni di pericolo in tutti i corsi d'acqua liguri, e il rischio reale sulle aree esondabili è storicamente superiore alle previsioni. La Regione ha approvato un nuovo regolamento per consentire di costruire dove i Piani di Bacino lo impedivano, nelle zone rosse. Davvero c'è bisogno di aumentare il costruito in generale e nelle aree a rischio in particolare?".
Secondo Cuneo, i calcoli che permettono di valutare la portata delle precipitazioni non sono del tutto attendibili. "L'unica misura ragionevole è la prudenza. Davvero si crede che possiamo valutare che l'alluvione arriverà solo a 30 centimetri e l'acqua scorrerà a meno di 1 m3/sec, e quindi ci bagnerà solo le scarpe? Basta un albero che si metta per traverso e i 30 centimetri calcolati diventano tre metri. In zone in cui i piani di bacino sono esposti a piena duecentennale, nel giro di alcuni decenni sono arrivate due o tre alluvioni."