Era il 24 maggio del 1998, quando venne beatificata la ventenne Teresa Bracco: Torino straripava di pellegrini per la visita alla Santa Sindone del Papa San Giovanni Paolo II.
In piazza Vittorio il Sommo Pontefice, in questa solennità dell’Ascensione di Gesù al cielo, presiedette il Pontificale durante il quale vennero beatificati tre Servi di Dio. Giornata molto cara ai torinesi il 24 maggio, data in cui festeggiano la Madonna sotto il titolo di “Aiuto dei Cristiani”, l’Ausiliatrice, di cui fu straordinario apostolo e missionario San Giovanni Bosco. Uno dei nuovi Beati è la Vergine e Martire TERESA BRACCO, nata nel piccolo comune di Dego, provincia di Savona e diocesi di Acqui Terme, il 24 febbraio 1924 ed assassinata da un soldato tedesco il 28 agosto 1944.
Penultima di sette figli, in una famiglia di contadini profondamente cristiani, in "Teresa – così si espresse il Papa durante l’omelia di quella celebrazione – brilla la castità, difesa e testimoniata fino al martirio, infatti aveva soltanto vent'anni quando, nel corso della seconda guerra mondiale, scelse di morire pur di non cedere alla violenza di un militare che attentava alla sua verginità. Quell'atteggiamento coraggioso era la logica conseguenza d'una ferma volontà di mantenersi fedele a Cristo, secondo il proposito manifestato a più riprese. Quando venne a sapere ciò che era accaduto ad altre giovani in quel periodo di disordini e di violenze, esclamò senza esitare: "Piuttosto che essere profanata, preferisco morire".
"Fu ciò che avvenne durante un rastrellamento. Il martirio fu il coronamento di un cammino di maturazione cristiana, sviluppato giorno dopo giorno, con la forza tratta dalla Comunione eucaristica quotidiana e da una profonda devozione verso la Vergine Madre di Dio - concluse il Papa - Quale significativa testimonianza evangelica per le giovani generazioni che si affacciano sul terzo millennio! Quale messaggio di speranza per chi si sforza di andare controcorrente rispetto allo spirito del mondo! Addito soprattutto ai giovani questa ragazza che la Chiesa proclama oggi Beata, perché imparino da lei la limpida fede testimoniata nell'impegno quotidiano, la coerenza morale senza compromessi, il coraggio di sacrificare, se necessario, anche la vita, per non tradire i valori che alla vita danno senso".
Domenica 21 maggio, in occasione del Giubileo dei venticinque anni della Beatificazione, la frazione di Santa Giulia di Dego sarà in festa e, con essa, tutta la Chiesa di Acqui. Alle ore 17 sarà celebrata la Santa Messa solenne nel Santuario della Beata Martire nella frazione di Santa Giulia. La chiesa nella quale Teresa fu battezzata, ricevette i Sacramenti dell’iniziazione cristiana, si recava alla Santa Messa con profonda devozione ed amore, e dove i suoi compaesani le diedero “l’ultimo saluto”, prima della tumulazione nel camposanto poco distante.
Alle ore 18.30 Monsignor Luigi Testore, Vescovo diocesano, benedirà la nuova immagine della Beata e guiderà la Supplica accompagnata dall’inno in onore della Beata Teresa, in prima esecuzione assoluta, intitolato "Tra i martiri splendente in cielo". Autrice del testo è Suor Rossella Maria Vella, preziosa presenza francescana del Santuario a Santa Giulia, che cura l’accoglienza ed il programma celebrativo e formativo di questo santo luogo. E’ stato invitato a mettere in musica il canto il compositore sanremese Davide Tepasso, che, come musicista, ha scelto di dedicarsi esclusivamente alla composizione di canti liturgici. Suoi i canti in onore di numerosi Santi e Beati, compresi gli inni delle Beatificazioni di Monsignor Francesco Paleari e di Fratel Luigi Bordino.
Ecco i sentimenti di Davide Tepasso: "Ringrazio il Signore per aver potuto musicare questo bel testo in onore della Beata Teresa, luminosa figura di fedeltà e fortezza cristiana, testimone di Cristo di cui sono molto devoto io e la mia famiglia. Qualche anno fa, come “dono” per il mio compleanno, espressi alla moglie ed alla figlia il desiderio di recarmi in visita ai luoghi della Beata Teresa Bracco nella frazione di Sanvarezzo di Dego".
"Proprio davanti alla casa natale, in quell’occasione, ebbi con la mia famiglia la gioia dell’incontro con l’ultima sorella ancora in vita della Martire, la signora Anna, che ci raccontò la delicatezza di tratti e di gesti della sorella e ci descrisse nei dettagli gli ultimi momenti della Beata ed il tragico ritrovamento del suo corpo esanime nel bosco non lontano dalla loro abitazione. Ricordo quando seguii in diretta la Beatificazione. Avevo “conosciuto” la nobile figura di Teresa durante l’anno del mio servizio civile presso la Comunità salesiana di Vallcrosia. Teresa, infatti, fu spiritualmente molto vicina alla famiglia salesiana".
"Fu una fervente devota di Domenico Savio e sua limpida imitatrice nell’implorare dal Signore la grazia di morire piuttosto che peccare! Lei che volle collocare un’immagine del radioso allievo di Don Bosco in capo al suo letto. Sento vicina a me ed ai miei cari la Beata Teresa, testimone vittoriosa di quell’amore al Signore che è donazione di se stessi fino alla fine. Lei che ha saputo chiedere ed accogliere il dono della castità ogni giorno, attingendo alla fonte dell’Amore vero e fedele: Gesù! Avverto come una particolare “squisitezza” di Dio il fatto che la prima esecuzione dell’inno fosse esattamente due settimane prima della Cresima di Letizia Silvia Benedetta, mia figlia".
"Non penso che, per una ragazzina della sua età, ci possa essere figura più nitida e forte per significare il coraggio della testimonianza di Gesù che solo lo Spirito può ispirare donare di vivere. E proprio in questo tempo in cui tanti – troppi!!! – valori sembrano essere stati “alloggiati definitivamente in cantina”, a partire dalla virtù della purezza, ci aiuti la Beata Teresa a ricordarci che Gesù stesso, anche oggi, ci invita tutti, come fece quel giorno sulla montagna ove era accorsa una grande folla: 'Beati i puri di cuore, perchè vedranno dio' (Mt 5,8)!", conclude Tepasso.
La celebrazione proseguirà con la via Lucis, in processione fino al luogo del Martirio, guidata da Monsignor Testore e scandita dal ritornello del canto. La composizione è stata musicata per Assemblea e coro a quattro voci a cappella. Potrà essere eseguita anche dalla sola Assemblea e da un solista a cui siano affidate le strofe.