"A tre anni e mezzo dal crollo dei piloni, a cinque mesi dal commissariamento da parte dell’autorità portuale, a sei mesi dalla prevista rimessa in funzione dell’impianto non c’è ancora nessun piano in campo per la formazione del personale dipendente da Funivie".
Non mancano di tenere alta l'attenzione sul problema del futuro dell'infrastruttura tra il porto di Savona-Vado e i parchi industriali della Val Bormida i sindacati. A puntare ancora sul tema della formazione per i dipendenti ancora in carico al l'infrastruttura e per il momento ancora fermi dal lavoro in cassa integrazione, sono la Filt Cgil e la Fit savonesi.
"Una formazione che - si legge nella nota sindacale - sarebbe fondamentale nell’ottica dell’integrazione ferro-fune per lo sviluppo del progetto che vede i parchi di Bragno come aree retroportuali di stoccaggio per il porto di Savona. Una formazione che chiediamo ormai da mesi a Regione Liguria, che sarebbe utile a riqualificare i lavoratori e che sarebbe nell’interesse della stessa regione fare".
"E’ bene ricordare infatti - sottolineano - che nel caso la gara indetta dal commissario andasse deserta o non avesse un aggiudicatario il 1 gennaio 2025 la Regione avrebbe l’onere di gestire la stessa. La domanda quindi è: non sarebbe più responsabile formare i lavoratori per rendere l’infrastruttura più appetibile e non trovarsi poi dopo a doverla gestire?"
"Come sindacato ormai lo chiediamo da molti mesi, la regione deve muoversi e al più presto, il tempo sta per scadere, il silenzio non è più tollerabile" concludono nella loro nota le segreterie provinciali Filt Cgil e Fit Cisl.