Perché una panchina dipinta di lilla? Far sì che le persone si pongano questa domanda, cercando quindi una risposta, è l'obbiettivo dell'iniziativa di sensibilizzazione promossa dalla sezione finalese dell'AIB Protezione Civile che quest'oggi, preceduta da un'esibizione delle ragazze della scuola CSD Arte e Spettacolo con una coreografia dedicata, ha inaugurato la panchina ridipinta nel piazzale della spiaggia “dei Neri”, dedicata al problema dei disturbi del comportamento alimentare.
Tenere sempre accesi i riflettori su quella che ormai ha i contorni di una piaga sociale che scaturisce da uno stato di malessere e colpisce indistintamente dall'estrazione sociale o dall'età e che i numeri rivelano aggravatasi soprattutto tra giovani e giovanissimi con la pandemia.
"Come Protezione Civile interveniamo laddove vi siano delle emergenze, e questa lo è a tutti gli effetti - ha spiegato il segretario Mauro Griffo - Oggi inauguriamo questo simbolo per far sì che i disturbi del comportamento alimentare vengano non solo conosciuti ma anche contrastati".
L'obbiettivo, oltre alla sensibilizzazione nei confronti dell’opinione pubblica, è quello di promuovere la consapevolezza globale di tali disturbi come malattie gravi ma curabili, al fine di favorire il riconoscimento della necessità di un trattamento precoce e adeguato alla sua gravità. L’Oms stima infatti che i cosiddetti disturbi alimentari sono la seconda causa di morte (dopo gli incidenti stradali) per i giovani tra i 12 e i 25 anni. Solo in Italia ne soffrono oltre 3 milioni di persone (su un totale di 70 milioni nel mondo). Ben il 70% sono adolescenti (95,9% donne 4,1% uomini).
Parliamo quindi di un male devastante recentemente incluso tra i L.E.A. (Livelli essenziali di assistenza) del Servizio sanitario nazionale, che logorare non solo chi ne soffre ma anche tutte le persone che gli vivono intorno.
Sviluppare una sana relazione tra cibo, corpo ed emozioni, utilizzando un linguaggio semplice e immediato, intercettando e prevenendo così i disturbi, è ciò che viene fatto dagli specialisti, come quelli del CDA di Santa Corona, ma anche dal mondo associazionistico: "Esistono associazioni di supporto alle famiglie e ai ragazzi e alle ragazze che soffrono di queste patologie. Al giorno d'oggi l'età in cui ci si ammala si abbassa sempre più, così come ci sono molte persone adulte malate. In Liguria abbiamo un centro che si occupa di queste patologie, in altre regioni non esistono" spiega Sonia, amica della Protezione Civile finalese che ha proposto l'iniziativa.
"Finale è anche rete sociale, e devo dire che le tante associazioni presenti sul nostro territorio accompagnano l'Amministrazione in queste iniziative. Quindi non possiamo che ringraziarle" ha commentato il vicesindaco Andrea Guzzi.