A causa del perpetrare della siccità e della conseguente crisi idrica sull’intero territorio regionale, lunedì 27 marzo 2023 la nostra Federazione regionale ha provveduto a far pervenire agli Assessori regionali all’Agricoltura, Alessandro Piana, e all’Ambiente e Tutela del territorio, Giacomo Raul Giampedrone, una comunicazione congiunta ufficiale, redatta a quattro mani con il Consorzio del Canale Lunense per richiedere loro un momento di confronto tra le parti.
Momento che, finalmente, ha avuto luogo questo pomeriggio, quando sono stati messi sul tavolo problemi e preoccupazioni legati all’emergenza idrica contingente, ma anche nuove proposte per aiutare i territori, l’agricoltura e tutte le attività ivi presenti contro questa annosa piaga.
“I problemi legati alla crisi idrica - commentano il presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri, e il delegato confederale, Bruno Rivarossa - sono i medesimi su tutto il territorio regionale, con la fisiologica accentuazione di un aspetto piuttosto che un altro a seconda delle peculiarità di ciascuna area. Nel corso dell’incontro, di concerto con il Canale Lunense, la nostra Federazione regionale ha avuto modo di descrivere al meglio il problema agli Assessori all’Ambiente e Tutela del territorio e all’Agricoltura, ma anche di proporre loro papabili soluzioni finalizzate a migliorare la situazione in essere che, in svariati casi, risulta oggi davvero opprimente”. In questo scenario, dunque, oltre a parlare di risorse idriche in termini generali, e non specifiche solo per il mondo agricolo, “abbiamo voluto sottolineare come la realizzazione di un sistema di stoccaggio e distribuzione dell’acqua sia oggi fondamentale per un intero territorio, per chi ci risiede e per chi produce. Le infrastrutture idriche sono un bene di valenza pubblica e tutti ne trarrebbero benefici”.
Tra le principali proposte portate al Tavolo idrico di questo pomeriggio (tutte in grado di abbracciare un più ampio margine territoriale, in modo tale da non lasciare esclusa nessun’area della nostra Liguria) figurano in prima istanza la necessità di effettuare un’analisi delle esigenze idriche agricole, industriali e civili, comprensive di relativi calcoli e conseguente pianificazione degli interventi da eseguire a livello regionale, oltre alla preparazione di una stima dei consumi necessari e delle riserve idriche a disposizione e alla progettazione di quanto necessario, partendo dalle aree più a rischio desertificazione.
Oltre a ciò, risultano di fondamentale importanza la realizzazione di piccoli invasi per lo stoccaggio dell’acqua, che potrebbero essere utilizzati anche per produrre energia elettrica, come aree per dar vita ad attività ludico ricreative (quale, ad esempio, la pesca sportiva) o come serbatori in caso di incendi boschivi, e di mini-invasi aziendali (delle dimensioni di circa 10x10x1,2 metri) dove poter accumulare l’acqua sia dell’azienda agricola in cui si trovi l’invaso che delle altre aziende del comprensorio.
E proprio in virtù di ciò “si rendono a loro volta necessarie una semplificazione delle procedure e una mitigazione, se non addirittura eliminazione - continuano Boeri e Rivarossa - della burocrazia per quel che concerne la loro costituzione”.
Seguono, poi, la realizzazione delle infrastrutture idriche necessarie per il trasporto dell’acqua dagli invasi ai territori che ne necessitano per l’irrigazione, il miglioramento degli impianti già esistenti (attraverso, ad esempio, la messa in atto di manutenzione ordinaria e straordinaria di reti idriche e acquedotti, per i quali la percentuale stimata di perdita media supera, in taluni casi, il 35% della portata) e il riutilizzo dell’acqua proveniente dai depuratori per l’irrigazione, normalmente pompata a mare. Senza dimenticare il riordino dei piccoli consorzi irrigui o di miglioramento fondiario già presenti sul territorio, partendo dal presupposto di garantirne l’autonomia gestionale dei singoli, al fine di realizzare un Consorzio di secondo grado e fare in modo che quest’ultimo si associ al Consorzio di bonifica del Canale Lunense. Il tutto senza dimenticare la garanzia di centralità del Canale Lunense stesso anche in un progetto di creazione di Consorzi secondo livello, l’unico abbastanza forte da poter portare il proprio know-how su tutto territorio regionale senza minare la propria autonomia economico-patrimoniale-territoriale.
“L’incontro di questo pomeriggio - concludono il Presidente ligure e il Delegato Confederale - è stato di fondamentale importanza per tutto il territorio ligure, dove l’emergenza idrica è concreta e sempre più tangibile. In molte aree sono già state avviate operazioni ed emanate determine sindacali per il razionamento delle risorse idriche, sia per uso domestico che da parte delle imprese agricole, e in altre è facile arrivino a breve. E se non pioverà, se la siccità continuerà a imperversare, quest’anno l’arrivo dell’estate peggiorerà esponenzialmente la situazione su gran parte dei territori. In molti casi non ci sarà abbastanza acqua da destinare sia al settore turismo che ad altre esigenze, come quelle agricole, e la razionalizzazione delle risorse diventerà l’opzione più frequente, con conseguenti disagi su tutti i fronti. Il supporto della Regione in questo scenario è fondamentale, ma deve essere concreto e tempestivo”.