Ha perso all'esordio senza demeritare contro quella Macedonia del Nord che ci ha inflitto la seconda grande delusione dopo 4 anni buttandoci fuori per la seconda volta consecutiva dai Mondiali.
Oggi invece, gioco del destino, affronta l'Italia, da italiano, da savonese. Michele Marcolini, 47 anni, di Savona, dallo scorso 15 dicembre è il nuovo commissario tecnico della nazionale di Malta, chiamato a sostituire Devis Mangia che si era dimesso a seguito di una sospensione perchè accusato di molestie sessuali.
Marcolini sfiderà allo stadio di Ta' Qali gli azzurri guidati da Roberto Mancini dopo che da calciatore ha iniziato nel savonese nelle giovanili del Vado e del Quiliano passando poi per la Pegliese e il Torino e nei professionisti a Sora, Bari, Vicenza, Atalanta, Chievo, Padova e Lumezzane. Da allenatore tanta gavetta in Lega Pro proprio a Lumezzane, poi Real Vicenza, Santacargelo, Alessandria, Albinoleffe, Chievo in B, Novara e Albinoleffe.
Figlio dell'indimenticato Antonio, bandiera del Savona in serie C, aveva giocato in B a Bari e poi ancora tanta terza serie a Grosseto, Alessandria, Pro Vasto e Triestina. Successivamente il ritorno nella città della Torretta, Cairese, Albenga, Varazze (da allenatore-giocatore) e Carcarese e infine come allenatore a Quiliano.
Insomma, una grande questione di famiglia quella del calcio nella famiglia Marcolini. Ma non solo, anche il nonno di Michele Roberto Longoni, fu una bandiera biancoblù.
"Non metteremo il pullman dentro l'area ma dipenderà molto dal loro atteggiamento. Dirò ai ragazzi: testa alta e sorriso, giochiamocela”. Così Marcolini che sicuramente ad ascoltare l'inno di Mameli e a vedere quella maglia azzurra si emozionerà, ma poi con i suoi calciatori venderà cara la pelle ad una Nazionale, la nostra, nel momento di più grande difficoltà.