Attualità - 14 marzo 2023, 13:01

Acqua salata dai rubinetti ad Andora, arriva in Procura l'esposto dei consumatori contro Rivieracqua

La battaglia condotta da Assoutenti, Cara Bolletta e Onda Ligure chiedono di indagare per omissione di atti d’ufficio, interruzione di pubblico servizio e reati contro la salute pubblica

Acqua salata dai rubinetti ad Andora, arriva in Procura l'esposto dei consumatori contro Rivieracqua

E' ufficialmente arrivata sulla scrivania del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Savona, il dottor Ubaldo Pelosi, la vicenda dell'acqua potabile ad Andora: una battaglia che nonostante incontri, lettere e diffide finora non ha portato ai risultati sperati dalle associazioni di consumatori che la stanno conducendo.

A depositare un esposto contro Rivieracqua, la società che gestisce la rete idrica nel comune dell'estremo ponente savonese, sono stati il presidente nazionale di Assoutenti Furio Truzzi assieme al presidente del Comitato dei garanti di Assoutenti, Gianni Taboga, e all’avvocato Giulio Muzio, legale di Onda ligure Consumo e Ambiente, che portano avanti la questione insieme al comitato "Cara Bolletta".

L'atto chiede di indagare per omissione di atti d’ufficio, interruzione di pubblico servizio e reati contro la salute pubblica e spetterà ora alla Procura valutarne la consistenza e se vi siano gli estremi per procedere giuridicamente.

"Rivieracqua, pur a conoscenza delle problematiche idriche, non risulta abbia messo in atto tutte quelle misure emergenziali atte a contenere e/o limitare quanto poi verificatosi a partire da giugno 2022 e in particolare lo sversamento del cuneo salino presente solo in alcuni pozzi, consentendo la miscelatura di acqua dolce e acqua salata nel sistema idrico rendendo non più utilizzabile l'acqua per usi alimentari dal 25 luglio 2022 al 1 febbraio 2023 nell'intero territorio comunale – scrive Assoutenti nell’esposto - Successivamente all'ordinanza sindacale del 25 luglio 2022, nel periodo di massima affluenza turistica, la popolazione di Andora registrò notevolissimi disservizi derivanti dalla totale assenza di azioni messe in atto da Rivieracqua che provvide alla collocazione di un numero limitatissimo di autobotti sostitutive del normale servizio idrico solo a partire dal mese di settembre né, a ulteriore conferma delle inadempienze della predetta società, risultano si siano attivate mappature di pozzi e sorgenti privati e/o altri acquedotti ai quali connettersi per ripristinare le condizioni di normalità nell'erogazione del servizio idrico". 

"Evidenziamo inoltre come l'intera rete idrica in esercizio nel Comune di Andora sia soggetta a continui guasti, alcuni recentemente riparati dopo settimane di perdite, altri spesso negli stessi punti come in Via Carminati e in Via Risorgimento (lato mare e monte), depauperando ulteriormente il già esiguo patrimonio di acqua disponibile – si legge ancora nell’esposto - Recentemente in alcune zone gli utenti hanno segnalato come l'acqua fornita sia certamente al di sotto dei parametri previsti per poterla dichiarare potabile (limpida, incolore, inodore, insapore). Episodi critici che temiamo si manifesteranno nuovamente a breve anche per la denunciata assenza di un piano delle emergenze da adottarsi obbligatoriamente come previsto oltre che dalla convenzione dalla direttiva (UE) 2015/1787".

"Considerato l’immobilismo della società e i gravi disagi subiti dalla popolazione, ci vediamo costretti a presentare oggi un formale esposto in Procura, chiedendo alla magistratura di Savona di aprire una indagine nei confronti di tutti i soggetti che saranno ritenuti responsabili per le possibili fattispecie di omissione di atti d'ufficio, interruzione di pubblico servizio, frode nelle pubbliche forniture, adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari e reati contro la salute pubblica" aggiunge il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi. 

"Il Procuratore Pelosi ha dimostrato grande attenzione e ha valutato attentamente le richieste presentate oggi dai cittadini. Prenderà ora in esame gli atti depositati ai fini di una eventuale apertura di una formale indagine sulla vicenda" conclude l’avv. Giulio Muzio. 

Redazione

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