Una lettera d'intenti per la rigenerazione del quartiere di Legino tramite la mitigazione del rischio idraulico e l'integrazione del campus universitario, della cittadella dello sport e dei servizi per gli studenti.
A firmarla sono il comune di Savona, la Fondazione Cima, l'Università di Genova ed il Seminario Vescovile.
Le parti collaboreranno ciascuna per le proprie competenze e funzioni, con lo scopo di riqualificare il quartiere di Legino con l'obiettivo di superare i vincoli del piano di bacino aumentando i livelli di sicurezza per la popolazione residente; offrire la possibilità di espansione al Campus universitario anche attraverso il consolidamento e il potenziamento delle scienze motorie e della fisioterapia e la realizzazione di servizi per gli studenti; riqualificare la cittadella dello sport anche attraverso una sua ristrutturazione e la sua integrazione con il Campus universitario.
"Le parti concordano altresì di sviluppare tale collaborazione in una logica di prevenzione dei rischi, di adattamento ai cambiamenti climatici, di inclusione di persone con disabilità e di una riqualificazione delle strutture orientate al bello e al sostenibile, nel rispetto delle linee dettate dal New European Bauhaus. Fondazione CIMA, con l’eventuale supporto dell’Università di Genova è disponibile a condurre studi di massima finalizzati a valutare se l’area su cui attualmente sorge lo stadio e le aree limitrofe possano essere utilizzate per la laminazione degli eventi di piena, nonché a valutare metodologie per cui sia possibile coinvolgere la popolazione in un progetto di riqualificazione dell’area orientato alla riduzione del rischio, all’adattamento al cambiamento climatico ed alla costituzione di strutture gradevoli, fruibili ed inclusive - si legge nella lettera di intenti - Quest'area, infatti, potrebbe essere destinata a zona ad “allagamento controllato” in cui il Molinero possa esondare per le portate più elevate, e così da ridurre, da un lato, l’impatto sull’abitato di Legino a valle dello stadio stesso e dall’altro consentire la migliore fruibilità dell’area stessa".
Il Comune di Savona, in stretta collaborazione con la Fondazione Cima e l'Università di Genova, si impegna quindi a sviluppare un'idea progettuale complessiva con l'obiettivo di riqualificare il quartiere. Palazzo Sisto e il Seminario invece si imegnano a valutare la possibilità di ricomprendervi le aree di proprietà di quest'ultimo, comprensive di palazzo Mascolo e delle strutture ad uso sportivo, all'interno di un disegno complessivo di riqualificazione.
Entro il 30 settembre dovrà essere prodotta un'idea progettuale condivisa di rigenerazione e definiranno le modalità di sviluppo dei singoli progetti, avviando la ricerca delle necessarie linee di finanziamento e discuteranno sulle più adeguate forme di condivisione e partecipazione con gli stakeholders e con i cittadini.
Il Campus universitario infatti ha da tempo manifestato l'esigenza di espandersi, sia per ampliare e migliorare la propria offerta formativa, sia per rispondere alle richieste di spazi che provengono da aziende private ad alto contenuto tecnologico che hanno interesse a collocare la propria sede in ambito universitario, e, infine, per aumentare sensibilmente il numero delle residenze per rispondere alla richiesta di accoglienza di studenti provenienti da fuori regione. Lo stesso compendio, ad oggi occupato dall’Università, necessita di un intervento mirato al potenziamento delle aree verdi e degli spazi indoor e outdoor per studenti e utenti.
Le aree di proprietà della Provincia di Savona, Palazzo Gavotti con adiacente il parco, sono da tempo in stato di abbandono e, pur insistendo su aree considerate a rischio idraulico medio dal piano di bacino, faticano a trovare una propria destinazione d'uso anche a causa della condizione di “stallo progettuale” nella quale versa il resto quartiere. Però insieme a Palazzo Mascolo potrebbero rispondere alle esigenze universitarie.