Attualità - 21 febbraio 2023, 17:27

Isole sommerse a Celle, lettera dei balneari cellesi al sindaco: "Il ripascimento non basta, ci vogliono opere a protezione della costa"

Dopo un incontro con la prima cittadina i presidenti Guastavino e Beiso hanno esposto le loro criticità: "Il progetto non venga affossato per una scelta politica che non ha alcun fondamento nè scientifico, nè logico"

Isole sommerse a Celle, lettera dei balneari cellesi al sindaco: "Il ripascimento non basta, ci vogliono opere a protezione della costa"

Non solo spazio al ripascimento ma anche dar vita a struttura di difesa del litorale.

I presidenti dell'associazione Bagni Marini e del Gruppo Bagni Marini di Celle Ligure Paolo Guastavino e Franco Beiso, hanno scritto una lettera al sindaco Caterina Mordeglia dopo un incontro avvenuto lo scorso 26 gennaio proprio con la prima cittadina, la maggioranza comunale e l'ingegnere Roberto Sirito, con al centro proprio la realizzazione delle isole sommerse che dovrebbero essere create in centro, ai Piani e zona colonie milanesi per proteggere la costa cellese.

L'amministrazione Mordeglia nell'ottobre 2018 insieme a 12 imprenditori turistici che operano sulle spiagge cellesi avevano deciso di finanziare 31.720 euro (15.800 euro la parte messa degli stabilimenti balneari, circa 1300 euro a testa) per affidare l'incarico allo studio di ingegneria Sirito con la collaborazione del geologo dottor Vezzolla per sviluppare uno studio di fattibilità per il potenziamento e miglioramento delle spiagge cellesi con l'approvazione della Regione Liguria che ha competenza sul demanio.

Era stata affidata per 93mila 891 euro euro allo studio la progettazione definitiva ed esecutiva per gli interventi di difesa dell'abitato e delle spiagge a Celle Ligure e lo lo stesso era stato approvato con una progettazione definitiva esecutiva da circa 170mila euro e i lavori per un importo complessivo di 12 milioni con la Regione Liguria che aveva poi vagliato l'intervento.

Il comune aveva richiesto un contributo al Ministero degli Interni che aveva individuato l'amministrazione cellese come beneficiaria di un finanziamento da 355mila 900 euro e sono stati finanziati inoltre tramite fondi Pnrr 4 milioni e 700mila euro su proposta della Regione inviata al Dipartimento nazionale di Protezione civile.

"Quella che era considerata una delle più belle spiagge della Liguria e che purtroppo non è più così visto il degrado del nostro arenile, e vede insidiato questo primato  dai Comuni vicini, che da tempo hanno iniziato con la costruzione di opere a mare atte a  produrre  miglioramenti sostanziali alle loro spiagge che ora permettono una qualità e completezza dell’offerta al turista ormai a noi impossibile - spiegano i presidenti delle due associazioni di balneari cellesi - visto che la spiaggia di Celle è una spiaggia artificiale cresciuta molto grazie alla discarica di Cravieu, che fino a che  in attività apportava il materiale asportato dalle mareggiate ma che adesso esauritasi, essendo da anni chiusa, il materiale sulla spiaggia non avendo alcuna opera strutturale a trattenerlo viene solo asportato dalle mareggiate facendo arretrare costantemente e incessantemente l’arenile".

"La maggioranza dei concessionari opera da molti decenni sulla spiaggia di Celle Ligure e  vanta  quindi una conoscenza limitatamente ai  sistemi marini  costieri cellesi non seconda a nessuno - precisano Guastavino e Beiso -  la totalità dei concessionari insistenti sulle spiagge di Celle Ligure oggetto di intervento ha partecipato al costo del progetto iniziale di fattibilità al pari del Comune e che l’idea è partita dagli stessi, da tempo ben consci del forte e irrefrenabile degrado delle spiagge sia a livello qualitativo che quantitativo, come dimostrato dalla tavola 7 dello stato di fatto del progetto dove si evidenzia come, venuto a mancare il continuo apporto annuale di materiale, per la  spiaggia di Celle centro la linea di costa sia fortemente arretrata negli anni, oltre  30 metri in meno nella zona di S.Bastian che viene definita in erosione nella tavola  3 “ricognizione del litorale e documentazione fotografica”, mettendo a rischio sia la sicurezza della cittadinanza che delle attività produttive presenti sulle spiagge e negli abitati a ridosso delle stesse. Nella tavola 4 invece vengono ben riconosciuti i danni da mareggiate di libeccio, danni sia alla spiaggia che al centro storico e  sempre nello studio della situazione attuale fatto dall'ingegner Sirito propedeutico al progetto definitivo si dice che i maggiori danni alla spiaggia per le mareggiate sono da S. Bastian alla foce del rio Ghiare. Uguale per Celle Piani le mareggiate continuano ad asportare materiale riducendo la profondità dell’arenile e facendolo  ruotare in maniera significativa tanto da privare alternativamente di spiaggia i due estremi".

"Come evidenzia il progetto la spiaggia non riesce più a fermare le mareggiate di libeccio che possono facilmente scavalcare la passeggiata ed arrivare nel centro storico con danni enormi - continuano i rappresentanti dei balneari di Celle - tutti i ripascimenti fatti negli anni se pur di modesta entità non solo non hanno prodotto alcun miglioramento ma non hanno neanche mai rallentato l’erosione, in quanto senza un’opera a protezione tutto il materiale si disperde in acqua. Fin dallo stato iniziale lo Studio Sirito ha messo come punto focale del progetto la costruzione di opere a  difesa degli arenili legati indissolubilmente  ai ripascimenti e durante i lavori di rifacimento degli argini del rio S. Brigida la piccola scogliera provvisoria fatta per l’esecuzione dei lavori ha inciso in maniera decisamente positiva sull’assetto della spiaggia, a dimostrazione della validità progettuale delle isole come difesa contro la migrazione della sabbia. Non esiste nessun divieto alla balneazione come paventato per quello che riguarda le isole se non ovviamente sopra le stesse, perdendo sì una porzione di mare esigua ma con grandi vantaggi come peraltro da sempre per  i moli".

"Tutti i concessionari demaniali coinvolti e rappresentanti dalle associazioni non sono assolutamente d’accordo con l’idea che l’amministrazione ha sull’esecuzione dei lavori espressa durante l’incontro. Ovvero  sono contrari per la spiaggia in centro sul non costruire nessuna isola, solamente allungare  in maniera soffolta il molo Crocetta,  non considerando lo studio Sirito che dice chiaramente che i danni peggiori per le mareggiate avvengono nel tratto S. Bastian-rio Ghiare e riversare solo materiale che verrà inesorabilmente asportato dal mare velocemente come succede puntualmente ad ogni ripascimento - puntualizzano Paolo Guastavino e Franco Beiso -  per quello che riguarda la spiaggia dei Piani ugualmente non può essere fatto il solo sversamento in mare di materiale che verrà probabilmente spalmato sul fondo antistante la spiaggia in breve tempo, questo non fermerà neanche la rotazione della stessa che ormai avviene regolarmente ad ogni mareggiata in un verso o nell’altro, che fondamentalmente è il vero problema primario della zona dei Piani, inoltre lo sversamento di materiale di granulometria maggiore in questa zona potrebbe rovinare la qualità della sabbia.  È comunque inaccettabile che il progetto in questione che si basa su fondamenti scientifici, elaborato da uno Studio di Ingegneria scelto dall’Amministrazione Comunale per provata capacità ed esperienza  in questo campo, che si è avvalso anche di tecnici esterni di primaria importanza, e che come detto ha messo fino dagli arbori progettuali la costruzione di opere a mare il punto basilare e inderogabile di tutto, venga invece affossato da quello che lei signora sindaco definisce una scelta politica  che non ha alcun fondamento nè scientifico, nè logico. Scelta che ha palesemente messo anche in difficoltà l’ingegner Sirito presente e consultato durante l’incontro, tutto questo porterà  l’unico scopo di avere sprecato 4 milioni e 700mila euro euro di finanziamento più  173mila euro per il progetto esecutivo più 35mila euro euro del progetto iniziale, soldi dei contribuenti oltre a tutto il tempo perso dei vari incaricati necessario per l’approvazione nelle varie sedi istituzionali". 

"Che, ultimo ma primo per importanza, Celle perderà una occasione unica e probabilmente irripetibile in quanto avere in futuro un finanziamento di tale entità visti i problemi economici dell’Italia (rammento che i soldi del P.N.R.R. arrivano dalla Comunità Europea e sono una tantum ovvero solo una volta) sarà decisamente molto difficile e ci vorrà tempo, e anche se si dovessero trovare i soldi in un futuro per un completamento con le strutture a mare non ci sarà più la sabbia del ripascimento attuale e bisognerà ricominciare tutto da capo, di conseguenza il nostro paese sarà sempre in più in pericolo perché con spiagge in balia delle mareggiate,  senza mitigazione del rischio idrogeologico, in particolare per le realtà del centro storico e il fronte mare - concludono - l’economia  cellese già in crisi peggiorerà sempre di più, togliendo alla quasi totalità delle  attività economiche che sono sul nostro territorio in un modo o nell’altro legate al turismo  quella possibilità di incremento lavorativo peraltro così importante in un periodo di profonda crisi che stiamo attraversando ,opportunità   che con scelte diverse  danno invece gli altri Comuni. Chiudiamo dicendole signora Sindaco che questa nostra missiva non vuol essere una critica a lei o alla sua maggioranza, ma solamente una presa di posizione per una causa in cui tutti noi crediamo fermamente e per la quale ci battiamo e batteremo. Perché per il bene del nostro paese  è assolutamente necessario, anche se non ci sono le disponibilità economiche per realizzare  l’opera per intero farla solo parzialmente, ma con la primaria e inderogabile costruzione di strutture  come da progetto  'isole e moli' a difesa del ripascimento iniziale e poi se ci saranno le possibilità economiche  integrare in futuro con altre opere e ripascimenti".

Luciano Parodi

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