"La prossima volta spero di essere io a non sentirlo e non lui".
Il senatore di Fratelli d'Italia, il sanremese ex assessore regionale Gianni Berrino non le manda a dire contro Blanco che ieri sul palco dell'Ariston al Festival di Sanremo in occasione della presentazione del suo ultimo brano "L'isola della rose" ha letteralmente distrutto l'allestimento con vasi e fiori posizionati. La motivazione? Non sentiva la sua voce durante l'esibizione da lì la decisione di "sfogarsi" perché "ho pensato di divertirmi lo stesso".
Una scena che ha scatenato i fischi di tutto il teatro, lo sconcerto del pubblico a casa e l'imbarazzo di Amadeus.
"Non mi va di sfruttare in negativo l’enorme audìence del Fetival della mia città. Non mi stupisco per le sue stranezze, nè per la ricerca spasmodica di visibilità dei cantanti, più o meno famosi. Amo il rock e di chitarre e casse distrutte nei concerti, ne ho pieni gli occhi e le orecchie. Ma anche al Tutto quanto fa spettacolo, c’è un limite - ha detto Berrino - A Sanremo i fiori sono sacri. Sanremo e’ la città dei fiori e delle canzoni. Vedere i fiori presi a calci e distrutti sul palco da Blanco mi ha dato profondamente fastidio, mi ha fatto profondamente girare gli attributi".
"Per i sanremesi i fiori rappresentano il sudore di bisnonni, nonni e genitori, rappresentano l’orgoglio territoriale. Sono parte di noi. Vederli prendere a calci sul palcoscenico, proprio sul palco dell’Ariston dove una volta regnavano indisturbati, è’ uno sfregio alla città, alla sua storia, alla sua identità e operosità. Male male male" conclude il senatore sanremese.