La strada da Savona a Sanremo non è molta. Eppure Marco De Lauri, savonese classe 1997, prima di diventare Sethu, che in lingua hindi significa "ponte", nella cittadina dei fiori non c'era mai stato. Per entrarci ha scelto la porta principale, quella che si affaccia direttamente sul palcoscenico più prestigioso della musica italiana e stasera sarà il terzo cantante in gara nella seconda serata del 73esimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo.
Una "lunghissima ora di macchina" quella percorsa da Sethu insieme al fratello gemello Jiz, con lui sul palco dell'Ariston imbracciando la chitarra elettrica come nelle mille esperienze che li hanno portati fino alla ribalta nazionale, a testimonianza di uno strettissimo rapporto tra i due evasi dalla realtà provinciale savonese e trasferitisi a Milano per trasformare in concreta realtà il loro sogno di una vita, levandosi anche di dosso l'etichetta di "Cause perse", che sarà per l'occasione il titolo del brano in gara.
Un brano che Sethu stesso definisce come l'espressione di un disagio generazionale vissuto proprio da lui stesso e dal fratello, spesso considerate due "cause perse". Le quali però potranno ora prendersi, anche grazie all'eccezionale trampolino sanremese, una rivalsa dopo alcuni fallimenti e le classiche difficoltà incontrate da chi sceglie di avventurarsi nel mondo della musica.
Un mondo conosciuto da Sethu e Jiz a partire dalla giovane età, col padre grande appassionato di Pink Floyd che apre le porte della loro passione al punk e al rap, presto trasformatosi in apprezzamento per gruppi culto della scena underground ligure (come i DSA Commando). Scena ligure, consolidatasi negli ultimi anni sotto il termine "drilliguria" dalla quale spicca, come detto, il volo verso quella milanese pubblicando diversi singoli costruendo un immaginario dark e notturno che tutt'oggi ne caratterizza la produzione artistica, dimostrando inoltre una spiccata versatilità musicale che lo porta a "Sanremo Giovani" dove conquista con "Sottoterra" il posto nella gara condotta da Amadeus e Gianni Morandi.
Ma senza dimenticare casa: "Il mio rapporto con Savona è un po' di amore e odio, con tutti i suoi limiti ma anche con le cose piccole, la semplicità che a volte ti manca. E' una città 'cruda', almeno per quanto riguarda la parte musicale, molto vera: essendo che non ci si vende bene rispetto a una Milano, c'è molto più il peso sulla spontaneità. Questo come bagaglio mi piace molto, però si parla sempre di una città piccola e sulla musica non è mai stata molto di mentalità aperta".
Ecco la nostra intervista a Sethu