“L’età media dei lavoratori dei porti rende evidente la necessità di agevolare i processi di rinnovamento generazionale, favorendo l’esodo pensionistico del personale più prossimo all’età pensionabile. Nonostante però il regolamento sul fondo per l’incentivazione al pensionamento anticipato dei lavoratori portuali sia stato scritto da mesi, non è stato ancora firmato dal Ministro il decreto interministeriale per istituirlo e regolamentarlo. E’ necessario capire quali iniziative intende assumere il Ministro per porre fine a questo incomprensibile ritardo e provvedere all’adozione del necessario decreto interministeriale, così da poter rendere operativo il Fondo e consentire ai lavoratori che ne abbiano i requisiti di poter accedere alle prestazioni previste”, così la deputata ligure del PD e componente Commissione trasporti, che ha presentato un interrogazione al Ministro delle infrastrutture in Commissione alla Camera.
“La norma - prosegue Ghio - prevede che, a decorrere dal 2022, le Autorità di sistema portuale destinino, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, una quota pari all'1 per cento delle entrate proprie derivanti dal gettito delle tasse sulle merci sbarcate e imbarcate al finanziamento di misure di incentivazione per il pensionamento anticipato dei lavoratori portuali, ma se il decreto non viene firmato tutto rimane fermo. Le aziende hanno già pagato, per tutto il 2022, 130 euro per ogni impiegato e, dall’inizio del 2023, anche ogni lavoratore sta pagando i 65 euro annuali previsti per alimentare il fondo”.
“Serve sapere al più presto quali sono le intenzioni del Ministro e quando intende firmare il decreto interministeriale per istituire e regolamentare il fondo e permettere l’esodo pensionistico del personale più prossimo all’età pensionabile”.