Sta navigando sulle acque del Tirreno la 'Geo Barents', la nave della ONG Medici Senza Frontiere con a bordo 237 persone, tra cui 27 donne e 87 minori (uno ha meno di un anno), di cui 74 non accompagnati. L'arrivo a Spezia è previsto per domani, l'orario non è ancora stato comunicato perché tutto dipende dalle condizioni del mare che potranno ritardare l'approdo.
L'imbarcazione ha effettuato tre salvataggi in mare, il primo martedì, quando ha soccorso 69 migranti. Mercoledì altri due soccorsi che portano il totale di 237 persone a bordo di 22 nazionalità.
La ONG ha violato le nuove norme del governo italiano volute dal Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, secondo le quali è concesso un solo salvataggio in mare, “il porto di sbarco assegnato dalle competenti autorità – si legge nel testo del Decreto - sia raggiunto senza ritardo per il completamento dell’intervento di soccorso”. Per questo motivo, al momento dell'arrivo al porto di Spezia l'imbarcazione subirà probabilmente un fermo amministrativo e al comandante verrà inflitta una sanzione di 10mila euro e la sospensione dei soccorsi in mare.
Medici Senza Frontiere ha seguito invece le norme del diritto internazionale marittimo che impone l'obbligo di prestare soccorso in mare in caso di pericolo. “Le autorità italiane sono state avvertite, ma non abbiamo ricevuto al momento nessuna risposta”, ha comunicato la ONG. Il secondo e il terzo soccorso sono infatti stati comunicati al Viminale, che non ha però rilasciato l'autorizzazione a procedere.
Al suo arrivo, la nave approderà a calata Artom, l'Autorità Portuale di Spezia ha messo a disposizione l'ex Terminal 1 di largo Fiorillo per la gestione della sosta dei migranti in attesa di una loro destinazione.
Sul posto domani mattina saranno allestiti brandine e letti riscaldati, ma in città è il sindaco Pierluigi Peracchini a lanciare l'allarme su come sarà fornita assistenza medica ai migranti. Il primo cittadino ha inviato una lettera al Ministro dell'Interno. “Ad oggi le strutture socio-sanitarie e del tessuto di assistenza sociale della Spezia sono oggettivamente sature, - scrive Peracchini - oltre a questo si deve ricordare che è stato abbattuto uno degli ospedali cittadini, creando una carenza di trecento posti letto, e quindi il nostro sistema sanitario potrebbe non essere in grado di sopperire a prevedibili esigenze straordinarie questo in attesa della costruzione di una nuova infrastruttura sanitaria. A fronte di queste criticità la Citta della Spezia è, purtroppo, nella impossibilità di garantire ospitalità al cospicuo numero di persone sempre in aumento oggetto dell’emergenza umanitaria in corso, in particolare se questo coinvolge un’ingente presenza di soggetti minorenni”.
Nel frattempo Cgil Liguria e Camera del lavoro di Genova si stanno attivando per venire incontro alle necessità dei migranti della Geo Barents.
"Si tratta di un piccolo ma importante gesto di solidarietà - si legge in una nota - nei confronti di esseri umani costretti a lasciare le loro terre e costretti, dal Governo italiano, a giorni aggiuntivi di navigazione prima di toccare terra.
L’appello che arriva dai soccorritori è quello di avere indumenti invernali, soprattutto di genere maschile, e coperte. Chi ne ha la possibilità può portare oggi in Camera del Lavoro a Genova Cornigliano in via San Giovanni d’Acri 6 entro le ore 15.30 maglioni, pantaloni, maglie, giubbotti. Nel fine settimana la Cgil si farà carico di portarli a La Spezia.
La Cgil chiede che il Governo cambi la linea sull’accoglienza dei migranti che non ferma il flusso di migliaia di disperati ma ne aumenta solo le sofferenze".