È lui l’uomo del momento, colui che ha scritto la parola "fine" alla latitanza, che durava da 30 anni, di Matteo Messina Denaro: Lucio Arcidiacono, oggi comandante dei Ros di Palermo, ieri al comando della compagnia di Alassio, circa vent’anni fa.
Lucio Arcidiacono, catanese di 49 anni, guida il primo reparto investigativo del Ros dei Carabinieri ed è protagonista della complessa operazione investigativa che ha portato all’arresto del latitante trapanese Messina Denaro.
Alassio lo vide giovane, ma già molto preparato, professionale e scrupoloso, occuparsi di furti, rapine, spaccio, ma anche di vicende di spessore come violenze sessuali.
Entrato nell’Arma nel ’93, ha presto ricoperto incarichi di prestigio. Da 8 anni dava la caccia a “U Siccu”, come viene chiamato il boss della mafia arrestato lo scorso 16 gennaio, e proprio Arcidiacono ha potuto sentire pronunciare finalmente la frase che attendeva da tanto: “Mi chiamo Matteo Messina Denaro”. Arcidiacono ha dichiarato che Messina Denaro ha detto che "I carabinieri del Ros e del Gis mi hanno trattato con grande umanità”.
Il comandante dei Ros di Palermo è finito sotto i riflettori insieme al procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, l’aggiunto Paolo Guido, il generale del Ros Pasquale Angelosanto e il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, che fu comandante provinciale a Savona negli stessi anni in cui Arcidiacono era in servizio ad Alassio.
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