Economia - 21 dicembre 2022, 13:27

Il savonese regge il post Covid e la guerra. Confindustria però lancia un appello: "Alla politica chiediamo i fatti, venga messa in campo la progettazione"

Provincia al secondo posto nella crescita percentuale dopo Milano. Bene il turismo e i porti. Difficoltà per le connessioni in Val Bormida, i cantieri fermi e i lavori autostradali

Il savonese regge il post Covid e la guerra. Confindustria però lancia un appello: "Alla politica chiediamo i fatti, venga messa in campo la progettazione"

La provincia di Savona si conferma la parte di Liguria che ha saputo reggere, meglio di altre zone, il contraccolpo post Covid, aggravato dalla crisi internazionale, l’inasprimento della guerra in Ucraina e le conseguenze delle sanzioni, il reperimento delle materie prime e il caro energia.

L'Unione Industriali di Savona questa mattina ha esposto un report legato all'andamento economico del savonese nel 2022 e sono diversi gli sviluppi emersi sulla provincia che vanno in controtendenza con l'andamento nazionale.

Sono comunque diverse le criticità presenti in provincia di Savona, dai problemi di linea telefonica e connessione internet nella Val Bormida (con conseguenti difficoltà per la fatturazione elettronica), ai cantieri ancora fermi da anni passando invece per i lavori sulle autostrade liguri fino alla demografia che vede il nostro territorio ancora in decrescita. E non manca l'appello al mondo politico.

Le sfide dell'anno che verrà, secondo il presidente Angelo Berlangieri, riguardano quindi "l'altra parte del cielo", ovvero il mondo istituzionale chiamato a concretizzare: "Non si può rimanere nella parte della progettazione, del racconto, della promessa. Si devono mettere 'a terra' necessariamente le opere necessarie per dare al tessuto economico di questa provincia lo spunto per poter continuare a crescere come ha fatto, per poter sopravvivere e affrontare i temi dello sviluppo. Non tifiamo per nessuno, siamo pronti a collaborare con tutti ma vogliamo e chiediamo i fatti, che vengano messe in campo le operazioni progettate nel 2022".

"Nonostante la situazione sia drammatica già a livello nazionale, siamo di fronte a un inverno demografico qui altamente accentuato. Questo tema sembra però secondario all’attenzione della politica. Non può e non deve esserlo. Almeno per noi, rappresenta una gravissima emergenza. In seconda battuta, dopo la fase di programmazione, il 2023 deve diventare la stagione della progettazione di alcuni interventi e dell’apertura di molti cantieri. Il tempo dell'attesa è finito e le infrastrutture devono essere una priorità - puntualizza Berlangieri - Per l'Aurelia Bis non possiamo più sopportare ritardi, anzi, confidiamo in un’anticipazione dei tempi di conclusione del cantiere rispetto ai 1000 giorni di lavoro stimati. Chiediamo un’accelerazione, anche, per il suo secondo lotto, senza il quale, l’arteria alternativa sarebbe monca. Non dimentichiamo il raddoppio ferroviario del Ponente e, al tempo stesso, la variante dell'autostrada A6, tra Savona e Altare che deve trovare al più presto le autorizzazioni, così come il casello di Bossarino ancora bloccato dalla burocrazia in Commissione VIA a Roma. Alla politica, a ogni livello, chiediamo risposte chiare e in tempi rapidi, alle esigenze del mondo dell’impresa, per avere un territorio capace di essere competitivo".

Savona quindi registra una sostanziale tenuta con una previsione di crescita del valore aggiunto reale nel 2023 del 0.6% che la posiziona al secondo posto in Italia dopo la provincia di Milano (0.8%). Il confronto del valore aggiunto 2019-2023 evidenzia così una crescita del +4.7% del 2022 sul 2021.

"Il nostro territorio è consapevole di scontare innumerevoli criticità. Al tempo stesso, però, va sottolineata la straordinaria capacità di resilienza alle avversità dell'ultimo biennio e una crescita silenziosa, spesso, passata sotto silenzio. I nostri imprenditori sanno bene che in questa parte di regione insiste gran parte del cuore produttivo dell'intera Liguria. È bene che il dato sia percepito qui e anche extra provincia. Le cifre chiariscono che il 2022 è stato un anno record per gli scali di Savona e Vado, con una crescita superiore di più del doppio del resto del sistema portuale, il turismo che è tornato ai livelli pre covid, l’industria e le costruzioni che sono ulteriormente cresciuti, con numeri di export industriale da record e un’occupazione che è tornata ai livelli del 2019 - ha detto il direttore dell'Unione Industriali di Savona Alessandro Berta - Tendenze positive su comparti faro della nostra economia come logistica, turismo, industria e costruzioni seppur, in quest’ultimo caso, con gli interrogativi legati al futuro degli incentivi statali. Dalla nostra provincia arriva un apporto concreto e decisivo al pil del Nord Ovest: la crescita percentuale del valore aggiunto 2022 su 2021 è stata la migliore d’Italia, seconda solo alla provincia di Milano e, allo stesso tempo, le previsioni del 2023 evidenziano un tendenziale di valore aggiunto positivo, ponendo il savonese tra i tre territori migliori del Paese, quando le previsioni di fine anno danno 6 provincie su 10 in recessione. Questo grazie alla differenziazione produttiva: logistica, industria e turismo, in grado di assorbire meglio le crisi rispetto a territori settorialmente più caratterizzati".

Mondo universitario e scolastico

Leggendo i dati si può notare che in provincia di Savona è presenta una bassa percentuale di laureati residenti e sei 6641 cittadini residenti nel savonese e iscritti all'Università il 42% studia fuori dalla Regione. Inoltre il 12.9 dei minori della provincia non arriva neppure al diploma delle superiori perchè abbandona precocemente gli studi e il 9.7% degli studenti con diploma superiore si trova in condizioni di dispersione implicita cioe privo di quelle competenze minime necessarie per entrare nel mondo del lavoro o dell'Università.

Occupazione

Nel 2020 si sono persi circa 4000 posti di lavoro e nel 2021 ne sono stati recuperati poco più di 1000. I primi 9 mesi del 2022 c'è un forte recupero che riporta i dati dell'occupazione al periodo pre Covid in particolare nei settori del turismo, della logistica, industria e costruzioni.

Movimento turistico

Gli arrivi al 30 novembre in provincia di Savona nel 2021 sono stati in totale 967.946 contro 1 milione 249mila 239 del 2022 per un +29.07% (aumentano gli stranieri del +63.70%). Le presenze totale nel 2021 erano 4 milioni 108mila 521, nel 2022 più di 5 milioni per un +22.89% (+54.51% gli stranieri). La Liguria e la provincia di Savona nel 2022 tornano così molto vicini ai livelli di movimento turistico pre pandemico recuperando le perdite subite nel 2020 e 2021.

Demografia

Pur rappresentando il 17,8% degli abitanti dell'intera regione, seconda solo a Genova, la provincia di Savona continua a veder decrescere il numero dei suoi abitanti perdendo nell'ultimo decennio il 4,4% della popolazione contro una media ligure del -3,7% e diventando la provincia più anziana d’Italia (età media 50 anni). Decisamente più alto rispetto alle medie nazionali ed europee l'indice di dipendenza degli anziani che si attesta al 49,6% mentre per ogni anziano ci sono solo 2 forze lavoro.

Export

Performance positiva molto marcata per il settore, trainato dall’industria: come previsto nella presentazione dei dati dell'anno scorso, il 2021 non solo si è attestato sui valori del 2019, ma, anzi, ha sfiorato il miliardo e seicento milioni. molto bene il primo semestre dell'anno (+400 milioni di euro rispetto all'anno precedente) ma va rilevato che proprio nel secondo semestre il mondo, l’Italia e quindi anche il nostro territorio hanno visto una forte frenata delle produzioni e dell’export, tra inflazione, aumento dei costi e frenata dei consumi. Ragion per cui seppure si possa, nel globale, prevedere a fine anno un 2022 molto positivo e sensibilmente superiore al 2021, il rallentamento economico mondiale inciderà sul risultato finale e sulle performance del 2023.

Porto

Primi dieci mesi dell'anno con valori più che positivi per gli scali di Savona e Vado. Superato il periodo pandemico il traffico merci segna il record di crescita dello scalo sfondando quota 13 milioni già a fine ottobre (nel 2018 – anno record - il traffico fu di 13.899.000 tons., ma sui 12 mesi). Il risultato dipende dall’aumento progressivo del traffico containerizzato in particolare su Vado, ma anche dal recupero (e crescita) delle merci convenzionali che segnano anch’esse il massimo rispetto al 2018.
Il 2022 consegna la crescita sia delle rinfuse solide (solo Savona, non Genova) sia delle rinfuse liquide.
Capitolo a parte per i passeggeri di traghetti e crociere. Rispetto al 2019 traffici ancora indietro ma comunque in netta ripresa rispetto al periodo pandemico passando dai 945.905 passeggeri complessivi alla fine dell’ottobre 2019 agli attuali 861.436 (nel 2020 ad ottobre aveva toccato il mimino dei 218.148 e nel 2021, sempre ad ottobre, i 355.498).

Luciano Parodi

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