C'era bisogno di un buon auspicio non solo per Savona ma anche per tutta la provincia dopo questi "annus horribilis" legati al Covid e così è stato.
Il fuoco è salito alto in cielo in segno di buon augurio per un fortunato 2023, e il ceppo d'alloro il "Confuoco", in piazza Sisto, è stato acceso, dopo il consueto brindisi benaugurante e la consegna del Vaso del Cunfögu quest'anno dedicato alla ricorrenza della nascita della Scuola Popolare (quest'anno il 400° anniversario a Savona e Finale Ligure), opera ideata e disegnata dall’architetto G.B. Venturino, forgiato nella Fornace Ernan - Pacetti, dal sindaco di Savona, il "Podestà" Marco Russo e del Presidente dell'Associazione "A Campanassa" l' "Abate" Dante Mirenghi, lasciando questo positivo presagio nella mattinata savonese.
La piazza, dopo il corteo partito dalla piazza del Brandale (ha attraversato via Pia, via Paleocapa e Corso Italia) è stata riempita dai cittadini e dalle associazioni "Ilaria del Carretto" di Savona, il gruppo "Domini Laurensis" di Noli, "La Centuria" di Genova, il circolo Della Rovere, la banda Forzano, i Notabili di Cambiano, i figuranti del gruppo storico "A Campanassa" oltre ai sette borghi di Savona che sono: A Cianna (Villapiana), U Sperun (La villetta San Giacomo), Furnaxi (Fornaci), Lavagneua (Lavagnola), Leze (Legino), U Mo (Il molo), Zinoua (Zinola), celebrando con la loro presenza lo storico evento savonese.
I savonesi poi hanno potuto fare propri i rami dell'albero come tradizione vuole.
I CENNI STORICI
Per comprendere l’importanza per la città della manifestazione, occorre risalire alle origini del Confuoco e cioè ai Saturnali di epoca romana. Le prime testimonianze storiche fanno risalire questa tradizione al terzo decennio del secolo XIV. A Genova era una manifestazione annuale durante la quale si offriva all'autorità cittadina un tronco di albero di alloro, coperto di rami. Il tronco era poi bruciato alla presenza della folla. Dalla direzione delle fiamme si traevano auspici per il futuro e i resti del tronco erano contesi tra i cittadini che gli attribuivano poteri taumaturgici. L'incarico di portare in città l'albero era attribuito ai rappresentanti delle valli del Polcevera e del Bisagno.
La tradizione visse a Genova sino al 1796 quando fu abrogata dai prefetti Napoleonici. Fu poi ripristinata dall’associazione genovese “A Compagna”. Anche a Savona il Confuoco si celebrò durante tutto il Medioevo. La sua caratteristica fu di una grande partecipazione popolare. Lo storico Verzellino ci informa che era in auge nel XIV secolo. Gli uomini del contado, la vigilia di Natale, portavano in dono al Podestà due Cunfögu - o regali - sopra appositi carri. Con la perdita dell'autonomia comunale, nel 1528, la cerimonia assunse soprattutto il significato di uno scambio di cortesie tra le autorità cittadine.
L’“A Campanassa”, custode del costume e delle tradizioni savonesi, deliberò nel 1932 di riportare in vita la cerimonia del Cunfögu con le modalità ed il cerimoniale dell’epoca medioevale. La prima cerimonia si svolse il 24 dicembre 1933. Da allora, ogni anno, nell’ultima domenica che precede il Natale (ad esclusione della domenica di vigilia), un corteo in costume storico si snoda dal Brandale sino alla piazza del Municipio.
Anticamente la cerimonia a Savona si svolgeva la mattina della vigilia di Natale; in tale occasione gli uomini dei castelli e delle ville dipendenti dalla giurisdizione del Comune di Savona, portavano ogni anno in dono al Podestà e all'Abate del Popolo il “Cunfögu”, consistente in una gran quantità di maiali, agnelli, capponi, carni, e altre masserizie e prelibatezze, trasportate su di un carro trainato da due buoi parati a festa e ingentilito da addobbi floreali e decorato con bandiere recanti lo stemma del Comune.
Ora la cerimonia è più sobria, almeno in apparenza, essendo i “Cunfögu” sostituiti da un prezioso vaso in ceramica che, anno dopo anno, arricchisce la collezione comunale. Infatti ogni anno, ormai da decenni, l’Associazione A Campanassa depositaria della tradizione e della storia della Città, per mandato della municipalità - impersonando simbolicamente, il presidente – e sostituendosi alla figura dell’Abate del Popolo - dona al Sindaco di Savona – che si sostituisce simbolicamente al Podestà – il vaso del “Cunfögu” in ceramica, con la rappresentazione di un evento, di un momento della storia della città.