Attualità - 13 dicembre 2022, 11:12

Savona, spazio al Congresso della Fiom Cgil. Mandraccia: "Situazione dell'industria metalmeccanica nel nostro territorio non è migliorata"

Il segretario della Camera del Lavoro ha evidenziato come le diverse vertenze relative alle industrie savonesi non abbiamo ancora trovato una soluzione

Savona, spazio al Congresso della Fiom Cgil. Mandraccia: "Situazione dell'industria metalmeccanica nel nostro territorio non è migliorata"

Le diverse vertenze da anni senza soluzioni e il rispetto del posto di lavoro, dei lavoratori e degli stessi sindacati.

Questi alcuni dei temi centrali esposti durante il XVIII congresso della Fiom Cgil di Savona in corso ora nell'aula magna della Scuola Edile.

"I comuni della nostra provincia su cui sono presenti le più rilevanti attività industriali sono stati decretati, ormai più di 6 anni fa, area di crisi industriale complessa. Al di là dei risultati che tale strumento ha portato e di quelli che devono ancora arrivare, è evidente come in questi anni la situazione dell’industria metalmeccanica nel nostro territorio non sia significativamente migliorata" spiega il segretario Andrea Mandraccia.

Piaggio Aerospace, LaerH, Bombardier, Schneider Elettric, Bitron, Continental. Queste alcune delle vertenze sul quale si è concentrato.

"Anzi, vertenze industriali già aperte allora non hanno ancora trovato una soluzione. Questo dato, già di per sé rilevante, lo è ancora di più se consideriamo come le principali aziende del territorio che operano in comparti strategici come aerospace, ferroviario, automotive ed energia. Comparti che la pandemia prima e la guerra in Ucraina poi ha reso ancora più importanti - continua - Piaggio Aerospace è appena entrata nel quinto anno di amministrazione straordinaria ed anche il secondo bando di gara non è stato utile per formalizzare l’acquisizione da parte di un soggetto industriale in grado di mettere in campo un piano industriale per il rilancio produttivo ed occupazionale, piano industriale che deve tenere presente anche LaerH che di Piaggio è fornitore strategico essenziale per il completamento della produzione".

"E’ finito il tempo in cui il Governo, che in questa vertenza può giocare una parte rilevantissima per molteplici motivi a partire dal fatto che può utilizzare la golden power, si può trincerare  dietro gli aspetti formali legati alla gestione commissariale. Nè può tranquillizzarci il fatto che per tutti il prossimo anno ci sono sufficienti carichi di lavoro; questa vertenza va affrontata in modo definitivo - prosegue Mandraccia - Così come è necessario mettere definitivamente in sicurezza, dopo l’acquisto delle attività di Bombardier Transportation da parte di Alstom, lo storico sito di Vado Ligure. Il piano industriale presentato dal Gruppo che prevede importanti investimenti per l’ampliamento dell’unità produttiva con conseguente sviluppo delle attività di produzione e di service necessita infatti di un finanziamento da parte del Ministero dell’Imprese. Crediamo che sia arrivato il momento, alla vigilia di un nuovo scarico di lavoro previsto per il primo semestre del prossimo anno, che vengano formalizzati finanziamento ed investimento in modo da poter iniziare a pensare alla fabbrica di domani ed al suo rilancio anche occupazionale".   

"In questi anni si è poi aggiunta Schneider Electric le cui attività nel sito di Cairo sono state acquisite da Semar Electric. Lo sviluppo del piano industriale che prevede importanti investimenti passa necessariamente dal trasferimento in un altro sito produttivo rispetto al quale stiamo ancora attendendo la formalizzazione. Infine, e solo per chiudere il quadro generale, nella nostra provincia sono presenti anche importanti aziende del settore automotive a partire da Bitron e Continental che, ognuna con la propria specificità, stanno facendo i conti con un mercato in continuo cambiamento, con un livello di ordini molto instabile e con problemi legati ai costi ed all’approvvigionamento di materiali e componentistica" puntualizza.

"Mancanza di attenzione da parte delle Istituzioni sulle singole vertenze ma anche incapacità ad elaborare politiche industriali complessive e di lungo respiro. In questo modo il nostro tessuto industriale sarà sempre più debole, ed un Paese che non sa difendere e rilanciare il proprio tessuto industriale è un Paese condannato al declino - conclude Andrea Mandraccia - E drammaticamente la cosa vale anche soprattutto per un territorio come il nostro che pure ha tante opportunità di sviluppo. Serve pertanto ripartire in tempi rapidi dal confronto nelle sedi istituzionali sul merito delle cose per trovare soluzioni di lungo periodo e progettare il futuro industriale ed occupazionale".

Luciano Parodi

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