Non si candiderà alla presidenza della Provincia di Savona alle elezioni del prossimo 9 gennaio ma ha lanciato un appello ai 69 sindaci savonesi per trovare una compattezza ed un'unità di intenti per il territorio.
Il sindaco di Savona Marco Russo ha sgombrato il campo quindi a chi lo voleva come candidato del centrosinistra per la guida a Palazzo Nervi e lo ha fatto tramite una lunga lettera indirizzata ai primi cittadini del savonese concentrando l'attenzione su diverse tematiche centrali che riguardano la provincia.
"Non c'è dubbio che la Provincia sconti ancora gli effetti delle riforme degli ultimi io anni che ne hanno depotenziato la funzione - dice il sindaco di Savona -. Sappiamo che le ultime novità legislative stanno segnando un'inversione di tendenza, tornando ad attribuire peso all'Ente, tuttavia, anche nell'attuale stato, la Provincia è chiamata a svolgere un ruolo di riferimento istituzionale di un territorio ampio, ponte tra i Comuni e la Regione. Già la riforma che l'ha trasformata in ente di secondo grado richiedeva ai Comuni e ai loro rappresentanti un cambio di mentalità e concezione del loro ruolo nei temi di area vasta, cambio, che, invero, non si è registrato appieno. Tuttavia - prosegue - le sfide che oggi stiamo vivendo rendono ancora più impellente un salto di qualità, un'assunzione di responsabilità da parte di tutti i Sindaci e tutti i Consiglieri comunali, perché nell'approccio a questa elezione, si misura la nostra capacità di rappresentare i nostri concittadini e, insieme, di perseguire una visione di area vasta".
"Numerose e vitali" sono quindi le sfide per il futuro su cui Russo punta l'attenzione, partendo dal trasporto pubblico, il quale "giocherà un ruolo decisivo nel processo di trasformazione delle città in senso ecologico e smart", senza tralasciare una vera e propria stoccata nei confronti del palazzo provinciale: "Il percorso avviato oramai da diversi mesi per l'affidamento in house e per il conseguente rinnovo del contratto di servizio, sul quale sono stati compatti tutti i Comuni soci, ha visto la Provincia frenare anziché guidare. È paradossale che a fronte della compattezza territoriale, la Provincia abbia finora rallentato questo percorso, con gravi rischi per la riuscita del percorso stesso; è quindi indispensabile che da ora in avanti la Provincia, sia come socio che come ente affidante, proceda celermente, assecondando ed anzi guidando la linea di indirizzo espressa da tutti i Comuni".
"Peraltro la Provincia detiene il 36,26% delle quote di Tpl - ricorda - ma da diversi anni, a differenza degli altri soci, non versa alcun contributo, quindi la sua posizione di freno, facendo pesare la sua quota nelle decisioni, peraltro in contrasto con gli altri soci, risulta ancora più contraddittoria con il fatto che l'onere economico oggi grava esclusivamente sui Comuni. Per invertire questa tendenza esistono solo due strade: o la Provincia decide di ricominciare a partecipare finanziariamente alla sua gestione attraverso il versamento di contributi oppure se non è in grado, o non vuole farlo deve rinunciare anche al ruolo di governo dell'azienda, lasciandola ai Comuni soci che la sostengono".
Vi è poi la questione della viabilità, con le infrastrutture come "il nodo decisivo da sciogliere per garantire un futuro alla nostra provincia che, tuttavia, non trova soluzione a causa delle caratteristiche orografiche del nostro territorio, delle lentezze burocratiche, della difficoltà a intercettare finanziamenti".
Per questo Russo indica una via per la quale, però, calca ancora la mano sul ruolo di coordinatore dell'ente sovracomunale: "Recentemente è aumentata esponenzialmente l'opportunità di reperire risorse. Questa condizione si verifica in una fase in cui la rappresentanza politica e istituzionale del nostro territorio a livello regionale e nazionale ha toccato uno dei punti più bassi della propria storia. I Comuni si stanno attivando per portare avanti diversi progetti che riguardano le diverse porzioni di territorio (la portualità, la Val Bormida, il Ponente, ecc.) e si registra una condizione davvero straordinaria, data dalla compattezza dei Comuni tra loro e tra questi e le parti sociali, rendendo così il nostro territorio davvero unito sia dal punto di vista istituzionale sia dal punto di vista sociale. Ciò che manca è il ruolo di coordinamento e armonizzazione di questi progetti e di rappresentanza con i livelli superiori, che compete essenzialmente alla Provincia, e che ad oggi manca, come dimostra la vicenda del Priimt che la Giunta regionale ha licenziato, coordinandosi con la Provincia, senza che ricomprendesse molti progetti strategici per il nostro territorio".
Infrastrutture non solo per il trasporto su gomma quindi: "Tra i tanti temi su cui occorre una decisa azione di pressing di un territorio compatto vi è certamente quello della la viabilità ferroviaria sia in uscita dal porto che verso il ponente e verso il Piemonte. Da diverso tempo oramai, i progetti pur fondamentali del terzo valico genovese e del raddoppio della pontremolese hanno sopravanzato come ordine di importanza gli interventi che la nostra provincia aspetta da decenni, dal raddoppio a ponente agli interventi di potenziamento della linea verso Ceva".
Non poteva poi mancare un riferimento alla questione rifiuti, dove la provincia vede configurarsi nel prossimo futuro l'Ato unico di 65 comuni e quello della sola Savona. Russo definisce quella attuale "una stagione complicata" in tal senso siccome queste due aree "per ragioni diverse, non hanno ancora definito il loro servizio. E' necessario fin da oggi - sottolinea - promuovere il dialogo e quelle forme di collaborazione che, senza ostacolare i reciproci processi, possano però costituire le condizioni per un superamento di questa situazione a totale beneficio del servizio e di una miglior gestione del ciclo dei rifiuti con particolare riferimento al tema dello smaltimento e delle opportunità offerte dall'economia circolare".
Impossibile poi non parlare di sanità di cui l'ente, "sebbene privo di competenze specifiche, può svolgere un ruolo di promozione del dialogo e di spinta alla sinergia e all'innovazione". "Stiamo attraversando momenti di grandi cambiamenti che toccano da vicino la vita dei nostri concittadini - afferma il primo cittadino savonese - come dimostrato dalle recenti manifestazioni pubbliche, e interpellano il ruolo delle amministrazioni comunali. Proprio le discussioni di questi mesi, rendono evidente come oggi il nostro territorio provinciale soffra di spaccature e contrapposizioni maturate nei decenni e che esigono invece il loro superamento e la necessità di una programmazione territoriale coerente e condivisa. Su questo la responsabilità principale compete ai Comuni e, in particolare, ai Comuni capofila dei distretti, che però stanno dimostrando capacità di dialogo e di costruire sinergie".
Guardando a ponente poi l'occhio cade sul dossier relativo alla depurazione delle acque dove la sfida è, come noto da tempo, pervenire all'unificazione delle società presenti nel savonese. "Una sfida - continua Russo - che dura da tempo e che da tempo era ferma. Negli ultimi mesi, con i Comuni di Loano, Borghetto, Alassio, abbiamo ripreso con decisione questo cammino, assumendo decisioni importanti che consentono di guardare con maggiore fiducia al raggiungimento dell'obiettivo. Anche in questo caso, la sinergia tra i Comuni ha costituito un fattore essenziale, al di là delle appartenenze politiche delle rispettive amministrazioni. Spetta alla Provincia, in questo contesto, il compito di agevolare, favorire, promuovere questo percorso, che consenta di pervenire ad un gestore unico dell'ambito savonese nel più breve tempo possibile".
Insomma, un insieme di "sfide molto impegnative" nell'affrontare le quali, secondo il sindaco della Città della Torretta, i suoi colleghi hanno avuto la capacità "di mettersi insieme per raggiungere un obiettivo comune. Questa è la nuova politica di cui tutti noi sappiamo essere fieri testimoni, che non si fanno distrarre da giochi da vecchia politica, che per calcolo miope o egoistico bloccano processi fondamentali per il benessere dei nostri cittadini" precisa Marco Russo.
Il quale ricorda poi con quale spirito si sia affacciato alla politica della sua città senza però rifiutare altre assunzioni di responsabilità a livello sovracomunale: "Come sapete sto portando avanti con i miei Assessori, i Consiglieri comunali e l'alleanza politica e civica che mi ha sostenuto un importante, impegnativo e ambizioso progetto di rilancio della città di Savona. Questo progetto prevede, tra l'altro, che Savona debba tornare a rivestire il suo ruolo di capoluogo, capace di pensare in termini di area vasta e di essere punto di riferimento di un territorio ampio. Per questo, in questi primi mesi di incarico come Sindaco di Savona, mi sono attivato su tutti i temi di area vasta (TPL, depurazione, sanità, infrastrutture, portualità) che, da tempo, erano fermi o non vedevano un ruolo di Savona, ispirandomi ai principi che ho descritto all'inizio: unità del territorio e progettualità. È una linea politica che continuerà nei prossimi anni, perché la ritengo parte integrante del ruolo che attualmente ricopro".
"Tutto ciò, però, richiede il massimo impegno e ogni possibile energia, ed è per tale motivo che (nonostante di norma il Sindaco del Capoluogo rivesta anche il ruolo di Presidente della Provincia) non ritengo di poter offrire la disponibilità a candidarmi a tale carica. Peraltro, in questo modo, porto il mio contributo per sgombrare il campo dalla discussione sui nomi per spostarla sui progetti - conclude Russo - Tuttavia sento il dovere di lanciare questo appello e una proposta di lavoro a tutti i sindaci: cogliamo l'occasione dell'elezione del Presidente della Provincia per far fare al nostro territorio un passo avanti; superiamo la stretta logica delle appartenenze e lavoriamo per compattare il territorio e perseguire gli obiettivi che ho indicato sopra. Su questo, come Sindaco di Savona, sono disposto a svolgere, e svolgerò, un ruolo attivo".
Una presa di posizione che non farà piacere a chi invece puntava di lui per contrastare il presidente uscente Pierangelo Olivieri che ha già annunciato la sua ricandidatura (con un sostegno già importante di diverse amministrazioni) e probabilmente anche un candidato della Lega se il centrodestra non troverà una quadra e un'unità di intenti.