Savona, lo sfogo di una famiglia con due bimbe disabili: "Ci sentiamo abbandonati da tutti"

Questo lo sfogo di una coppia di genitori di Savona, F.F. e A.L., che devono far fronte alla malattia delle loro due gemelle nate alla fine del dicembre del 2018.

"Ad un anno abbiamo scoperto che è una delle due mie figlie è autistica, ha infatti un ritardo psico fisico motorio grave e l'altra bimba probabilmente anche, l'abbiamo infatti portata al Gaslini dal neuropsichiatra e ci sono parvenze di autismo" racconta la mamma. 

La mamma ha dovuto licenziarsi per stare dietro alle sue bambine, però non mancano le problematiche a partire dal parcheggio riservato.

 "Mi è stato detto che nella nostra situazione abbiamo diritto al posto auto. Ho fatto domanda ma mi hanno dato un stallo ma non numerato ed è sempre occupato. Così non mi serve a niente" ha specificato la donna.

"Gli assistenti sociali mi hanno detto che sono in lista per l'assegno della grave disabilità, ma non ci sono fondi e non possono passarmi un assegno per pagare le terapie che ora mi sto pagando (passa solo un'ora e mezza di Aias) - puntualizza disperata - siamo anche in lista per un educatore ma non mi hanno detto quando arriverà".

La famiglia ha anche avuto un'interlocuzione con il sindaco Marco Russo, l'assessore ai servizi sociali Riccardo Viaggi e il consigliere Roberto Besio.

"Dopo qualche minuto il sindaco ci ha liquidato. L'assessore Viaggi ci ha detto che vedeva se poteva fare qualcosa così come il consigliere Besio, però riceviamo promesse ma non fanno nulla - dicono all'unisono i genitori - vogliamo aiuto, ci sentiamo presi in giro dallo Stato e la Regione per gli invalidi non fa nulla. L'invalidità ha tante sfacettature non bisogna considerare solo chi non cammina. Non è giusto così".

C'è anche chi non capisce la situazione in cui versa la famiglia lamentandosi pure delle bambine.

"L'anno scorso siamo andati per avvocati perchè i vicini si sono lamentati perchè le bimbe fanno rumore. Non esiste al mondo, ci vorrebbe un po' di solidarietà - concludono - Siamo stufi di sentirci dire che abbiamo ragione, vogliamo più fatti".