Politica - 02 dicembre 2022, 09:55

Pietra, il consigliere Carrara: "Villa Rocca e la sua dependance case antiche, scandaloso l'abbattimento per farne volumi maggiorati"

L'esponente di minoranza prosegue la sua personale battaglia contro "il 'piano casa' del Trabocchetto"

Pietra, il consigliere Carrara: "Villa Rocca e la sua dependance case antiche, scandaloso l'abbattimento per farne volumi maggiorati"

Mario Carrara, consigliere comunale di minoranza a Pietra Ligure, prosegue la sua personale battaglia con quello che lui stesso definisce "lo scandaloso 'piano casa' del Trabocchetto che prevede l'abbattimento di due ville antiche per farne volumi maggiorati, tali da costruire un nuovo palazzo di minialloggi".

"Operazione immobiliare o speculazione edilizia?" si chiede Carrara riferendosi allo "scellerato abbattimento delle due case antiche dell'ex proprietà Morello-Pellegrini, cioè la villa, denominata 'villa Rocca' e la sua dependance, posta a lato".

"Esse, circa la loro età, nella relazione tecnica allegata alla progettazione, vengono definite come risalenti 'all'anteguerra' e basta: senza nessun'altra indagine - spiega il consigliere di minoranza - tuttavia, tale definizione, volendo dir tutto e niente e senza aver approfondito ed aggiunto alcuna notizia di carattere storico più dettagliata, le fa apparire soltanto 'vecchie', prive di dignità storica, prive di pregio architettonico. Cosa che, però, non è vera. La documentazione fotografica ed il loro stato attuale di integrità strutturale ed estetica, constatabili 'a occhi vedenti' raccontano un'altra storia".

"Villa Rocca ha un'età che si aggira sui due secoli" sottolinea Carrara che inoltre aggiunge "è stata costruita secondo uno stile eclettico che si rifà al medioevo inglese e che era di 'moda' nell'epoca romantica del primo 800. Le sue finestre ad arco gotico ne sono una testimonianza; così pure lo è il fatto che sia stata costruita interamente in pietre 'faccia a vista', con le sue facciate rimaste pressoché integre; venne, quindi, assoggettata ad un restauro o ristrutturazione sul finire dell'800. La data '1889' impressa sulla calce di un punto della sua facciata, sta ancora lì ad attestarlo. Sono presenti strutture portanti 'ad arco'. È pure presente una grande cisterna per la captazione dell'acqua piovana, costruita magistralmente nell'incavo della roccia e coperta anch'essa da copertura a volta di mattoni pieni. Nel piano seminterrato della villa vi è una lunga caverna accessibile dall'esterno, che nei secoli, per la temperatura costante della grotta, ospitò animali come stalla".

"Tutto questo con semplicità, faciloneria e, soprattutto, a quanto pare 'in fretta', deve 'sparire' in quanto per recuperarne la volumetria relativa, maggiorata della volumetria 'premiale' prevista dalla legge del 'piano casa', le ville antiche e tutto quanto è ad esse collegato, si vuole che siano demolite. Al loro posto hanno progettato la costruzione di un parcheggio per posti auto, in piano, di pertinenza del nuovo palazzo che vorrebbero costruire a fianco" osserva ancora l'esponente dell'opposizione.

"Ma ci chiediamo - dichiara Carrara - il sindaco De Vincenzi che è vissuto sempre a Pietra Ligure, che ha gestito l'ufficio dell'edilizia privata del Comune per decenni, che ha gestito e sta gestendo le deleghe urbanistiche da tredici degli ultimi 18 anni e quindi conosce bene la situazione urbanistica ed edilizia della città, non si è posto il problema di far effettuare ricerche, indagini, studi più approfonditi circa la storicità, il valore, il pregio architettonico di queste ville antiche prima di accertarne con nonchalance e sostanziale disinteresse ed indifferenza la loro 'condanna  a morte', come pure, studiare e istruire più approfonditamente tutta la pratica?".

"E il sindaco De Vincenzi, che gestisce (o 'sgestisce') le deleghe urbanistiche, ne ha la responsabilità più grande perché non sembra proprio che con il suo atteggiamento, che pare proprio 'permissivo', stia tutelando l'interesse pubblico. Infatti, si ha proprio l'impressione fondata che egli veda, diciamo così, 'con benevolenza' questo tipo di progettazioni che stanno stravolgendo l'assetto del territorio. Perché? È incredibile come il progetto di 'piano casa' che riguarda la demolizione delle stesse case antiche e la traslazione del loro volume, maggiorato del 35%, stia avendo un iter dai tempi 'rapidissimi' e dal 'favor' dimostrato dal Comune e dai suoi organi nell'esame della pratica, non eccependo mai 'nulla', pur trattandosi di un caso molto 'delicato'; nonché dei 'colpi di pura, casuale fortuna' di cui la pratica ha, pure, beneficiato, consentendo che l'iter stesso proseguisse senza alcun intoppo e rallentamento. Da quando il progetto è stato presentato, pur essendo pieno di problematiche, è stato una marcia inarrestabile" continua il consigliere.

Carrara evidenzia poi "i punti di criticità e perplessità che questa progettata operazione immobiliare presenta, rappresenta e comporta" citando l'antichità dell'edificio: "Villa Rocca ha sui 200 anni d'età, la qual cosa meriterebbe già di per sé la considerazione o, almeno, la maggior attenzione dovuta ad un'opera architettonica antica, o, comunque risalente nel tempo. Perché a questo proposito non è stata 'coinvolta' la Sovrintendenza ai monumenti della Liguria? Perché non è stato chiesto il suo intervento affinché quest'ultima verificasse la sussistenza o meno dei titoli per l'esercizio di una sua azione di tutela e preservazione del bene e di compatibilità con le volontà demolitorie degli immobiliaristi neoproprietari?".

Dubbi, inoltre, sugli accessi viari al nuovo insediamento: "Non esiste un piano, uno studio, una cartografia che spieghi, illustri come sia risolta l'accessibilità alla nuova edificazione, che passerebbe dagli attuali 3 appartamenti ai nuovi progettati 14 - commenta Carrara - Non esiste una dimostrazione di alcun tipo che dimostri come possa sostenersi nella zona il traffico veicolare che  produrrà il nuovo carico insediativo, che può prevedersi intorno alle 40/50 persone".

Tra le perplessità esposte, Carrara dichiara anche: "Essendo decaduti i vincoli di inedificabilità assoluta che sussistevano sull'area ove si è  progettato di costruire il nuovo edificio, già destinata a 'zona servizi comunali' con indice '0', si applicherebbe la normativa prevista dalla finitima zona 'S' delle vigenti norme di attuazione dello strumento urbanistico generale che, all'art.24,  disciplinano la 'Ricomposizione architettonica di volumi esistenti'. Nelle 'condizioni' dallo stesso articolo enunciate, per potersi procedere ad una traslazione di volumi è scritto e prescritto, testualmente: 'che il volume accorpato e traslato non sia superiore a 1000 mc';  nel caso di specie, tuttavia, è progettato il trasferimento e la traslazione di volumi esistenti che sarebbero già pari a mc. 1225,86 più mc. 429,05 (incremento del 35%), per un totale di mc 1654,91. Da ciò risulta evidente il contrasto tra il progetto e la prescrizione summenzionata dell'art. 24 delle norme di attuazione, in quanto il volume totale oggetto della progettazione risulta superiore di ben mc 654, 91, oltre il limite consentito di mc 1000, prescritto dalla stessa norma prefata. Norma che pur essendo stata integralmente riportata a pag. 5 della relazione tecnica è stata ignorata e disattesa".

Anche i previsti nuovi posti auto pertinenziali non convincono l'esponente di minoranza: "Al posto della villa storica, che si vorrebbe demolire, è progettato di costruire un parcheggio pertinenziale con 10 posti auto. Tuttavia, le unità abitative progettate sono 14. Perché non è stato previsto un numero di posti auto almeno corrispondente al numero degli appartamenti progettati, cioè 14?".

E sulla cessione dell'area verde a verde pubblico ecco ulteriori considerazioni: "Il terreno di 520 mq in donazione sembra sostanzialmente 'un francobollo', un'isola di verde pubblico a 'sé stante'; 'un'isola' che sarà ben difficilmente usufruibile dalla pubblica comunità perché altrettanto ben difficilmente 'individuabile', prima ancora che raggiungibile. Questo appezzamento di 'verde pubblico' che è posto proprio al di sotto del nuovo edificio progettato sembra, invece, se venisse accettato dal Comune, molto 'utile e vantaggioso' per l'operazione immobiliare perché consentirebbe di poter vantare un giardino sotto le case, che servirebbe principalmente solo a loro, dove non andrebbe nessun estraneo a disturbare, ma, essendo 'pubblico', con l'obbligo di curarlo e mantenerlo da parte dei giardinieri comunali. In pratica: un'area verde a servizio  e beneficio per il nuovo condominio, ma curata dal personale del Comune e di nessuna utilità per la collettività. Questa  è la 'gentile donazione'. Da questa 'donazione' il Comune non ha niente da guadagnare, ma solo da spendere e da perdere. Ed ha, invece, tutto da guadagnare chi fa l'operazione immobiliare. Sembra una delle tante 'furbate' di questo progetto e di questa operazione immobiliare che si delinea sembrando veramente come 'ignobile'".

Carrara evidenzia ancora come "si rimane quantomeno perplessi nel leggere dalla relazione geologica n⁰6, p.9, che 'la zona non sia interessata da falde acquifere di significativa importanza e estensione' in quanto proprio l'immediatamente sottostante cimitero è stato ed è interessato da una significativa 'invasione' di acque provenienti dalla sovrastante collina, che negli ultimi anni hanno dato gravi problemi al servizio cimiteriale".

"Altri aspetti preoccupanti sono rappresentati da due fatti" aggiunge il consigliere evidenziando in primis "che, nonostante l'edificio sia progettato sul limite esterno dell'area vincolata al rispetto cimiteriale, lo stesso risulterebbe 'gravare' con la sua massa, proprio sovrastare, il sottostante cimitero" continuando poi con una nuova domanda: "Poiché il nuovo palazzo in progetto è di consistenti dimensioni e peso, è stata 'sicuramente' accertata la sostenibilità del terreno su cui andrebbe ad essere costruito, in relazione al grave fatto specifico che esso è pure posto, sul suo lato est, al margine di un vero 'precipizio'? Infatti, da quel lato, il 'sostegno' del terreno è rappresentato unicamente da rocce scavate di cava che aggettano nel vuoto (nel sito ove, nel 1700, vi vennero estratte le pietre necessarie per costruire la basilica parrocchiale; nello stesso spazio oggi vi è ubicato l'ecocentro); non vi sono muri di sostegno che garantiscano la stabilità del terreno sovrastante, ma solo roccia".

A fronte di tutte le considerazioni esposte, Carrara ha quindi presentato una mozione con l'obiettivo di "Revocare la delibera n⁰174 del 16 Novembre 2022, di approvazione della convenzione urbanistica relativa a: "Progetto relativo ad interventi di demolizione di edifici siti in loc. Trabocchetto -a catasto Fg. 3 Mapp.169 e 982, da ricostruire e ampliare su terreno - a catasto Fg. 3 Mapp.1186 ai sensi legge 49/2009 e s.m.i; Reistruire la pratica edilizia e risottoporla a nuovo esame, approfondito, della stessa".

La mozione, inoltre, "Impegna, particolarmente il sindaco quale 'ufficiale di governo' e detentore delle deleghe all'urbanistica ed all'edilizia privata ad informare e coinvolgere formalmente la Sovrintendenza ai monumenti della Liguria affinché essa si esprima in merito e, qualora essa valuti i beni interessati da questa operazione edilizia, di carattere storico-artistico, architettonico e 'naturale', suscettibili di tutela, assuma i provvedimenti che essa riterrà più appropriati ed opportuni".

Oltre a questa mozione, Carrara ne ha presentata una ulteriore che tratta nel dettaglio tutti gli aspetti del cosiddetto 'piano casa' del Trabocchetto sulle proprietà ex Morello/Pellegrini: "Un atto ufficiale che inoltrerò ad altre istituzioni competenti a valutarne il contenuto" ha spiegato il consigliere.

Redazione

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