Attualità - 02 dicembre 2022, 11:00

"Giù le mani dall'azienda pubblica". Lavoratori di Tpl Linea e sindacati in piazza: dito puntato contro direzione aziendale e Provincia

Al centro dello sciopero odierno i ritardi nelle procedure per la pratica di affidamento in house del servizio. Il j'accuse delle sigle sindacali: "Ci pare chiaro qualcuno lavori per non mandare in porto il tutto"

"Giù le mani dall'azienda pubblica". Lavoratori di Tpl Linea e sindacati in piazza: dito puntato contro direzione aziendale e Provincia

Tutti in corteo per le vie del centro di Savona, dal piazzale della stazione ferroviaria fino a Palazzo Nervi, per far sì che quelle stesse strade (e quelle di tutta la provincia savonese) possano continuare a essere percorse da un servizio di trasporto locale che resti pubblico.

In ballo c'è infatti il destino di Tpl Linea, ancora in attesa degli ultimi passaggi per far sì che il servizio di trasporto provinciale possa essere affidato con una procedura definita "in house" proprio all'azienda che lo detiene tutt'ora, con l'alternativa di un passaggio alla gestione privata attraverso un bando di gara se le procedure non dovessero andare a buon fine entro il 31 marzo.

Proprio su questi ritardi le sigle sindacali da mesi ormai portano avanti la loro battaglia sfociata, dopo l'incontro dello scorso 29 novembre, nella conferma dello sciopero odierno di ventiquattr'ore proclamato dalle segreterie provinciali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Sial-Cobas, Ugl-Fna e dall’rsu aziendale.

Lo scopo della giornata era, quindi, quello di cercare di ottenere un impegno concreto da parte della Provincia verso l'affidamento in house a Tpl Linea del servizio di trasporto pubblico. Atto ritenuto fondamentale non solo per garantire il mantenimento di un servizio, come già detto altre volte, con tutti i crismi del pubblico ma anche dare una prospettiva di più lungo termine ai lavoratori sui programmi dell'azienda stessa.

Un cammino per i sindacati finora ricco di incertezze coi sindacati, afferma Simone Turcotto di Filt Cgil, che chiedono di chiarire finalmente i contorni della vicenda alle parti in causa: "Il procedimento si è incagliato nelle beghe tra Provincia e azienda. Noi onestamente non capiamo chi stia ciurlando nel manico ma sicuramente una delle due parti, se non entrambe, sta lavorando per non portare a termine l'affidamento. La nostra unica arma è lo sciopero, per cui ancora una volta ci scusiamo del disagio, ma lo facciamo per mantenere il servizio, che è anche sociale, pubblico. Cosa che i cittadini rischierebbero di perdere se, viceversa, si passasse alla gestione di un privato".

Un atteggiamento smentito dallo stesso Olivieri nell'ultima accesa riunione svoltasi pochi giorni fa a Palazzo Nervi, durante il quale ha voluto precisare che da parte della Provincia non c'è nessun dietrofront sul percorso, nessun rallentamento da parte di una presidenza che "ha revocato le delibere precedenti e portato avanti questa scelta". Parole ribadite stamani davanti ai lavoratori, ai sindacati e all'assessore savonese Francesco Rossello annunciando, nel pomeriggio odierno, un incontro del suo ente coi vertici aziendali, presenti peraltro stamani al termine del corteo.

Nel frattempo, non dovessero sbloccarsi le cose come auspicato da sindacati, lavoratori e anche altri enti soci come i Comuni, guidati in primis da quello di Savona col sindaco Russo che nei giorni scorsi ha inviato a Provincia e azienda una dura lettera quasi "di sfiducia", si prospetteranno altre azioni, anche più simboliche di protesta.

"Un nuovo sciopero il 9 gennaio? E' una data plausibile - conclude Turcotto - Essendo la data per l'elezione del presidente della Provincia ed essendo quello l'ente deputato a risolverci il problema andremo sotto Palazzo Nervi a protestare anche se potrebbe esserci un nuovo sciopero prima di Natale".

L. Parodi - M. Pastorino

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