Attualità - 30 novembre 2022, 20:03

Spotorno, l'ex Albergo Roma va al Comune. Spazio a una destinazione per il sociali e per i più giovani

All'Amministrazione il 95% dello stabile confiscato nel 2011 che ora dovrà essere innanzitutto riqualificato. Il sindaco Fiorini: "Un grande sforzo ma una grande soddisfazione". Dalla minoranza: "Ci si confronti tutti insieme sul suo destino"

Spotorno, l'ex Albergo Roma va al Comune. Spazio a una destinazione per il sociali e per i più giovani

E' stato formalmente assegnato al Comune di Spotorno l'ex Hotel Roma, la struttura alberghiera nel pieno centro cittadino confiscata insieme ad altre 96 unità immobiliari dal valore complessivo di circa 50 milioni risalenti all'imprenditore bresciano Stefano Raccagni nel 2011 nel corso di un'indagine portata avanti dal Tribunale di Milano.

L'immobile venne confiscato durante i lavori di ristrutturazione, insieme come detto ad altri beni e società, e da allora è rimasto vuoto. Una ferita aperta nel cuore della cittadina rivierasca in attesa degli eventi amministrativi e in balia di quelli atmosferici.

Negli scorsi giorni, dopo la firma del decreto d’assegnazione del bene, le sue chiavi sono state consegnate ufficialmente all'Amministrazione comunale, la quale aveva risposto alla relativa manifestazione d'interesse con un progetto dedicato.

Sono infatti due i destini possibili per questo tipo di beni confiscati in base alla legge antimafia: la vendita o la destinazione ad enti locali per progetti sociali ed istituzionali. "Per questo secondo scopo il Comune di Spotorno aveva iniziato a interessarsi dal 2015 con sempre maggior impegno - ricorda il sindaco Mattia Fiorini - ma la vicenda si è rivelata da subito molto complicata e di difficile gestione".

Al Comune andrà il 95% dell’intero stabile al netto di due unità immobiliari escluse dalla confisca e di proprietà di privati; il restante 5% rimarrà invece alla società originaria, oggi amministrata dall’Agenzia Beni Confiscati.

"Dopo aver presentato un progetto nel 2019 e averlo perfezionato nel febbraio del 2022, tenendo negli anni continui ma difficoltosi contatti con l’agenzia a causa del continuo cambio dei referenti - aggiunge il primo cittadino - finalmente grazie alla costanza e perseveranza della nostra Amministrazione e alla volontà dell’agenzia di giungere alla destinazione del bene, si è arrivati al decreto di assegnazione del 21 ottobre di quest'anno e alla consegna ufficiale delle chiavi qualche giorno fa".

Nel progetto proposto e accettato vi è quindi spazio, al piano terreno, per i due sportelli antiviolenza di "Telefono Donna" e per altre categorie fragili, ma anche la restituzione alla città e ai cittadini di una porzione di piazza e portici rimasti "intrappolati" nella confisca. Al primo piano si prevede lo spostamento della ludoteca attuale e un appartamento di prima accoglienza per emergenze sociali ed abitative, mentre al secondo piano ci sarà l’allestimento di uno spazio ricreativo per giovani e ragazzi più grandi. Infine al terzo piano uno spazio per una scuola di musica e progetti sociali collegati alla musica inclusiva.

"Alla base del progetto c’è la volontà di dare a tutto il complesso ed ai servizi che conterrà un respiro di comprensorio e non solo del Comune di Spotorno diventando riferimento dei comuni del Golfo dell’isola e oltre" ricorda il sindaco Fiorini, appagato del "grande impegno di tempo e risorse economiche necessarie" dalla "valenza sociale" dell'operazione e dalla "valorizzazione del centro storico del paese".

"Questo grandissimo risultato è solo il primo passo di un progetto molto ambizioso, dai costi importanti, che verrà attuato partendo dal risanamento dell’immobile rovinato dalle intemperie e dal recupero del porticato, per poi proseguire col resto avendo il tempo di reperire le risorse economiche (fondi locali, regionali, nazionali ed europei). Contemporaneamente lavoreremo per dare soluzione ai problemi amministrativi generati dalla presenza di più proprietari" chiosa il primo cittadino.

Soddisfazione anche dal gruppo consiliare di minoranza "Noi per Spotorno che Vorrei", che sia in questa che nella passata legislatura aveva sollevato l'argomento attraverso alcune interpellanze in Consiglio Comunale

"Si chiude quindi definitivamente una vicenda che ha lasciato per troppi anni una ferita aperta nel cuore del centro storico" scrivono i consiglieri Spiga e Pendola che, oltre a ricordare la questione della pluralità di proprietari, chiede un confronto aperto sul futuro della porzione di palazzina che l'ente avrà a sua disposizione.

"Ci pare quanto meno opportuno che la destinazione e l'uso dell'immobile vengano discussi con tutto il Consiglio Comunale, minoranze comprese, perché la destinazione di tale struttura varcherà nel futuro le amministrazioni comunali attuali e quelle che verranno" scrivono dall'opposizione definendosi, in quanto rappresentanti "di una parte dell'elettorato spotornese e di conseguenza di cittadini spotornesi", disponibili a mettersi "a disposizione per la progettazione e la valutazione dell'uso che verrà fatto dell'immobile".

"L’edificio in questione è stato riconsegnato alla comunità spotornese dopo una lunga e faticosa battaglia legale - chiosano dal gruppo consiliare di minoranza - e non dovrebbe essere necessario ricordare che chiunque amministri un territorio lo fa su mandato dei cittadini e a questi va chiesto come meglio vorrebbero utilizzare il patrimonio immobiliare, anche tramite un confronto con la parte politica di minoranza che rappresenta comunque un cospicuo numero di cittadini".

Mattia Pastorino

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