Attualità - 13 novembre 2022, 12:30

Viaggio nel degrado dell'ex ostello della Conca Verde: un cittadino propone l'utilizzo come villaggio turistico-sportivo per disabili e non (FOTO)

Sopralluogo di Savonanews nei giorni scorsi che fa seguito alla visita degli assessori Branca e Viaggi: "Vogliamo poter capire e fare qualche ragionamento su come poter utilizzare la struttura"

Viaggio nel degrado dell'ex ostello della Conca Verde: un cittadino propone l'utilizzo come villaggio turistico-sportivo per disabili e non (FOTO)

Abbandono e degrado più totale. Questo lo stato in cui versa il complesso "De Franceschini", conosciuto come ostello in località Conca Verde, in via alla Strà a Savona.

Nei giorni scorsi abbiamo fatto un sopralluogo insieme al cittadino Franco Bronzi e al rappresentante del comitato di quartiere Domenico Bova e ci siamo immersi in uno scenario che in una zona così bella di Savona ha dell'incredibile.

Letti abbandonati, vetri ovunque, murales, stampanti, materiale sparso alla rinfusa, rifiuti, con la natura che si sta impossessando a poco a poco della struttura.

Con una capacità di 300 letti la villa era stata donata al Comune nel 1970, dal ragioniere Mario De Franceschini al sindaco di allora Carlo Zanelli con l'obbligo di intitolarlo in memoria del fratello Cesare ed utilizzarla come scuola per bambini disabili. Dopo 7 anni però venne cambiato utilizzo (i giovanni studenti portatori di handicap vennero mandati a frequentare le scuole pubbliche con l'ausilio di professori di sostegno) e allora divenne un ostello della gioventù fino alla chiusura nel 2016. Disposto su tre piani, aveva la capacità di 300 letti, con camere spaziose con 6, 8 o 16 letti, bagni e docce al piano, sala ristorante, bar, veranda, servizio telefono e fax, sala riunioni e sala giochi. Era stata persino progettata una palestra e una piscina, mai però realizzata.

Diversi negli anni sono stati i sopralluoghi che si sono succeduti da parte dell'ex giunta Caprioglio, con l'ex assessore Paolo Ripamonti e Ileana Romagnoli ma il risultato è sempre stato un nulla di fatto tra la mancanza di risorse e ipotesi legate a un centro di smistamento di profughi adulti oppure che potesse ospitare i bambini vittime delle guerre.

Ad inizio settimana proprio gli assessori al welfare e comunità e all'educazione alla cittadinanza attiva Riccardo Viaggi e Maria Gabriella Branca hanno potuto toccare con mano la situazione di degrado in cui versa l'immobile che molto spesso ospita clochard e giovani in arrivo anche da fuori Savona.

"Lo stato è assolutamente drammatico, è tutto distrutto, hanno spaccato tutto quello che c'era compreso i pavimenti divelti - ha detto l'assessore Branca - Vogliamo poter capire e fare qualche ragionamento su come poter utilizzare questa struttura".

Proprio Franco Bronzi da anni, acquisendo tutte le carte e i documenti storici, ha pronto un progetto legato alle persone disabili (e non solo) e ad un discorso turistico-sportivo. Da tempo Bronzi ha informato e sensibilizzato su questo tema sia le associazioni del mondo sociale, sia le istituzioni, sull’opportunità di convertire la struttura in un villaggio turistico per disabili e loro famiglie.

"Questo progetto, se opportunamente appoggiato dall’amministrazione, oltre a riqualificare la struttura e l’area della Conca Verde, potrebbe rispondere a una esigenza sociale molto sentita, sia in Italia che all’estero, di una ricettività turistica innovativa, strutturata per accogliere, senza barriere, disabili e loro famiglie. Si tratta di un’operazione che richiede importanti investimenti e finanziamenti, ma che è in grado di generare ricadute economiche continuative ed importanti a livello turistico per la citta di Savona e per tutto il comprensorio - aveva detto in una sua lettera scritta poco prima delle elezioni dell'ottobre 2021 - In questi ultimi 5 anni ho incontrato moltissime associazioni che operano nel sociale a cui ho presentato tale proposta, sia attraverso referenti nazionali che locali, che hanno manifestato interesse e adesione al progetto e che sarebbero pronte a unirsi in un comitato promotore dell’iniziativa".

Il progetto prevederebbe una quarantina di alloggi in tutto, una bar, un ristorante, una sala congressi, l'amministrazione, il presidio medico e l'alloggio del custode. La piscina e la palestra mai realizzate potrebbero essere previste per la riabilitazione, la preparazione allo sport, l'acquaticità anche per le associazioni che non hanno spesso occasione di fare pratica sportiva.

Ora la palla però passa alla politica e al reperimento dei fondi, che con il Pnrr potrebbero non essere una chimera.

Luciano Parodi

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