Attualità - 10 novembre 2022, 08:27

10 novembre: oggi è la Giornata internazionale dello stagista

Dieci consigli degli esperti per sopravvivere ad uno stage e magari trasformarlo in lavoro

10 novembre: oggi è la Giornata internazionale dello stagista

Alzi la mano chi, una volta nella vita, non ha mai vestito i panni dello stagista. Ebbene, a questo esercito di tirocinanti è stato deciso di dedicare una ricorrenza, la Giornata internazionale degli stagisti, che si celebra il 10 novembre, quindi oggi.

Sì, ma c’è poco da festeggiare. Andiamo a snocciolare i numeri: stando ai dati dell’International Labour Organization, in collaborazione con la Commissione Europea, 6 tirocinanti su 10 (quindi il 58%) hanno visto interrompere il proprio periodo formativo in azienda, a causa della pandemia.

Non va meglio negli Usa. Secondo uno studio del website Glassdoor il 50% dei programmi di stage è stato cancellato nella primavera del 2020. E tanti giovani (e magari pure meno giovani) sono rimasti senza nemmeno la possibilità di iniziare un’esperienza di lavoro.

L’indagine ha coinvolto oltre 900 aziende e la percentuale più alta di interruzioni, pari al 64%, è stata registrata all’interno delle grandi imprese e delle multinazionali. L’Italia si accoda a questo amaro trend: a ottobre 2020, stando ai dati forniti dal Ministero del Lavoro, gli stage extracurricolari, retribuiti e svolti al di fuori del percorso scolastico si sono ridotti del 48%, passando da 185mila a poco più di 96mila.

Insomma, in tempo di crisi i tirocinanti sono stati i primi ed essere sacrificati. Le ragioni che hanno portato a questi numeri impietosi sono anche altre: c’è chi le individua nella poca umiltà dei ragazzi e chi nella poca voglia d’imparare, chi nella crisi generale (che fa sì che le aziende poi non investano) e chi pensa che in fondo il problema principale sia la distanza tra università e mondo del lavoro.

Ma cerchiamo di guardare al lato positivo. Le difficoltà, infatti, devono spingere i più giovani ed i potenziali stagisti a lavorare sulla loro crescita personale, in particolar modo in ottica soft skills (competenze tecniche) che sono sempre più ricercate dai datori di lavoro. "Per imparare le soft skill non è sufficiente leggere o studiare, sono necessari un percorso educativo e formativo di qualità e, allo stesso tempo, anche un ambiente positivo ricco di esempi o modelli da cui poter apprendere queste nuove competenze o abilità - ha spiegato Massimo De Donno, ideatore di Genio in 21 Giorni - La messa in pratica di queste soft skill, all’interno di un vero e proprio laboratorio applicativo, ci consente di crescere in modo tale da consolidare le competenze stesse poi nel quotidiano".

Ecco la top ten delle competenze da sviluppare per conquistare il posto di lavoro secondo De Donno. 1) il teamwork, ovvero la capacità di saper lavorare in gruppo. 2) Il time management, quindi l’attitudine ad organizzare il lavoro e a rispettare le scadenze. 3) La comunicazione efficace: si tratta di una dote fondamentale sia per interfacciarsi con i clienti sia con i propri colleghi di lavoro. 4) Il problem solving, che consiste nell’abilità di trovare soluzioni adeguate a prescindere dall’imprevisto lavorativo. 5) La creatività: le idee originali vengono sempre considerate con grande attenzione. 6) La gestione di eventuali conflitti sul posto di lavoro. 7) La leadership, quindi la capacità di prendere decisioni e assumere l’iniziativa. 8) La flessibilità, ovvero l’adattamento alle diverse situazioni all’interno del luogo di lavoro. 9) La reattività ai feedback e l’attitudine di adeguare la propria operatività ad essi. 10) La tendenza a collaborare attivamente con i propri colleghi.

Perciò, cari stagisti o aspiranti tali... tocca stringere i denti e darci dentro.

Silvia Gullino

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