Economia - 08 novembre 2022, 11:02

Addio allo storico amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono

Nel 2002 era stato nominato al vertice della società restando in carico fino allo scorso 15 maggio, quando ha lasciato il suo posto a Pierroberto Folgiero

Giuseppe Bono insieme al sindaco di Genova Marco Bucci

Giuseppe Bono insieme al sindaco di Genova Marco Bucci

Addio all'ex amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono, morto questa mattina all'età di 78 anni. Nel 2002 era stato nominato al vertice della società restando in carico fino allo scorso 15 maggio, quando ha lasciato il suo posto a Pierroberto Folgiero.

Originario di Vibo Valentia si era laureato in economia all'Università di Messina. Prima dell'approdo a Fincantieri, nel 2000 era stato nominato amministratore delegato di Finmeccanica.

Lo ricorda il presidente della Regione Giovanni Toti che esprime, a nome della Giunta regionale, il più profondo cordoglio per la sua scomparsa.

"Bono è stata una figura di grande rilevanza per l'industria nautica del nostro Paese, come guida di Fincantieri, - dichiara Toti - e in particolare per la Liguria, che ospita i poli di Sestri Ponente, Riva Trigoso e Muggiano. Non possiamo dimenticare poi il suo ruolo, sempre in quanto guida di Fincantieri, nella costruzione del nuovo Ponte di Genova, dopo la tragedia del Morandi. Regione Liguria è vicino alla famiglia in questo momento di dolore".

"Un uomo che con caparbietà ha rivoluzionato Fincantieri e con cui ho avuto il piacere di collaborare anche per la ricostruzione del ponte San Giorgio. Anche grazie a lui e alla sua visione, Genova ha saputo rialzarsi in fretta dopo la tragedia del 14 agosto 2018". Lo dichiara il sindaco di Genova Marco Bucci. 

"Giuseppe Bono – aggiunge il sindaco Bucci - poco più di anno fa, aveva ricevuto la cittadinanza onoraria di Genova per le sue capacità professionali e manageriali e per l'impegno profuso nella ricostruzione del viadotto. In questo momento di dolore sono vicino ai familiari: l'Italia perde un grande dirigente che ha dato tanto per il proprio Paese".

La UIL Liguria esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Bono, ex amministratore delegato di Fincantieri. Il segretario generale della UIL Liguria Mario Ghini ricorda il suo impegno per lo sviluppo industriale del Paese e in particolare della nostra regione e si stringe alla sua famiglia in questo momento di profondo dolore.

"Il mio cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Bono, figura di spessore umano e professionale. Ha rivoluzionato un'azienda strategica come Fincantieri e si è impegnato a fondo per la ricostruzione del Ponte San Giorgio di Genova a seguito della tragedia di ponte Morandi. Un abbraccio ai familiari, la nazione perde un manager capace e determinato". Lo dice in una nota l'onorevole e vice ministro al Mit Edoardo Rixi.

"Con Giuseppe Bono dieci anni fa abbiamo avuto momenti di confronto anche aspro per la difesa dello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso e dei suoi lavoratori, ricordo le manifestazioni e gli scioperi con i sindaci del territorio", così Luca Pastorino, deputato e sindaco di Bogliasco, ricorda Bono, ex ad di Fincantieri, a poche ore dalla sua morte.

"Sono addolorato per la sua morte, è una figura che mancherà, poiché è stato capace di rilanciare e guidare un settore fondamentale per l'industria italiana come quello delle costruzioni navali", conclude Pastorino.

Cordoglio anche da parte di Fim Cisl Liguria: "Passione e capacità uniche. Ha saputo traghettare l'azienda in una dimensione globale trasformandola e riformandola, dimostrando sempre un grande rispetto per il lavoro. Ha saputo intercettare il mercato delle grandi navi da crociera, rendendo una risorsa ciò che per molti veniva vissuto come un problema da affrontare, ovvero un significativo numero di cantieri sparsi per l'Italia. Ha intravisto le potenzialità del settore militare, concepito come destinatario di un mercato domestico, allargandolo a un mercato internazionale, suscitando l'interesse delle Marine Militari a livello globale e piazzando prodotti Made in Italy presso le difese più prestigiose del pianeta. Con lui abbiamo vissuto momento di scontro e momenti di accordo, sempre e comunque con la logica di proseguire un comune obiettivo, lo sviluppo dell'azienda e delle conseguenti ricadute sociali ed economiche. Un manager serio e capace. Una grave perdita per il Paese".

 

 

Redazione

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