Attualità - 29 ottobre 2022, 14:24

Albenga, la storia di Simo, il parrucchiere “marocchino di seconda generazione”: “Ho trovato opportunità, ora anch’io voglio darne”

Dal Marocco passando per Zurigo, Parigi e poi Alassio e Albenga: il percorso di un giovane innamorato della vita che, sebbene abbia trovato difficoltà, è riuscito a laurearsi e oggi fa il lavoro dei suoi sogni nel suo salone

Albenga, la storia di Simo, il parrucchiere “marocchino di seconda generazione”: “Ho trovato opportunità, ora anch’io voglio darne”

Mi piace vedere le persone felici e se posso contribuire, il sorriso è la ricompensa più bella. Sono giovane e credo nei giovani con la mentalità aperta, che si impegnano e che puntano sulle loro qualità per costruire il futuro”. È l’esordio di una bella chiacchierata fatta con Simo Banani, parrucchiere trentenne ad Albenga.

Simo è un “marocchino di seconda generazione”, come ama definirsi, ovvero uno di quei giovani cresciuti in un'ottica molto internazionale e "global". La sua è una storia che si è sviluppata in diversi scenari e differenti nazioni. Una storia intensa, a tratti non facile, ma ricca di soddisfazioni.

Quando avevo 8 anni, con la mia famiglia ci siamo trasferiti in Svizzera. Lì ho studiato fino al diploma e ho anche frequentato la scuola per parrucchieri – racconta Simo -. Ho lavorato a Zurigo, ma per inseguire il mio sogno nel settore dell’hair styling, mi sono trasferito da solo a Parigi. Superate le selezioni, sono stato assunto in Dior Beauty. È stato meraviglioso, una grande soddisfazione per me e per la mia famiglia”.

Simo è una persona molto attiva, sempre in movimento, sportiva. Un giovane curioso che vuole mordere la vita. Durante gli anni parigini, oltre a lavorare, decide di iscriversi anche all’università, dove si laurea in Marketing ed Economia. Poi incontra l’amore, una ragazza italiana. Per lei, per starle vicino, decide di venire a vivere in Italia, ad Alassio. “Quando sono arrivato qui è stata dura. Volevo continuare a fare il parrucchiere, la mia passione, ma subito non ho trovato impiego nel settore. Pur di avere i soldi necessari per vivere e non dover chiedere, mi sono adattato a fare lavori che non avevo mai fatto, ma ne vado fiero. Non mi sono né adagiato né scoraggiato però – prosegue -, e ho continuato la ricerca passando il tempo libero a girare per saloni e lasciando il mio curriculum. Finché è arrivata la mia occasione e sono stato assunto in un bellissimo salone di Alassio”.

Da quel momento non ha più smesso di esercitare la sua professione e da qualche mese ha fatto il grande salto, aprendo il suo salone. “La decisione è maturata nel periodo del primo lockdown. Ci ho pensato un po’ e poi mi sono buttato. Sono molto soddisfatto – racconta con orgoglio -. La strada non è sempre facile, anzi non lo è per nulla, ma penso sia importante avere degli obbiettivi chiari. Se un giovane sa cosa vuole e si impegna, ce la può fare, anche se il percorso è dissestato, pieno di buche e stretto. A ogni progresso, a ogni piccola conquista, è una gioia immensa. Spero che i ragazzi e le ragazze possano ispirarsi a storie di successo e non si buttino giù per la mancanza di opportunità. Se le cerchi, le opportunità ci sono”.

Oggi Simo lavora anche come parrucchiere alle sfilate di moda a Milano e Parigi, incontra i VIP e pettina le modelle, ma non dimentica le origini. La grande sensibilità di Simo si posa sulle persone meno fortunate: “Se conosco una persona sincera a cui piacerebbe mettersi in ordine, ma non può permettersi le tariffe del listino, la invito nel mio salone, la accontento e poi applico una tariffa molto scontata. Per me l’importante è poter fare qualcosa per chi lo merita. Nella mia vita ho trovato persone che mi hanno dato opportunità. A mio modo voglio darne anch’io”.

Maria Gramaglia

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