Solidarietà - 27 ottobre 2022, 09:19

"Insieme alle donne iraniane": manifestazione in Piazza Mameli a Savona (FOTO)

Il presidio è stato svolto per dare un segnale di vicinanza alle donne iraniane che stanno combattendo

"Insieme alle donne iraniane": manifestazione in Piazza Mameli a Savona (FOTO)

"Iran Libero. Stop Ayatollah". Questo il concetto espresso ieri sera in Piazza Mameli a Savona durante la manifestazione a favore delle donne iraniane organizzata dall'associazione Italia-Israele di Savona, Donne Giuriste Italia sezione di Savona, Save the Woman, Fidapa sezioni di Albenga, Finale, Imperia e Sips Liguria.

In piazza erano presenti Simona Ferro e Angelo Vaccarezza, assessore e consigliere della Regione, Gabriella Tripepi presidente di Fidapa Finale Ligure, Cristina Franco di Italia-Israele Savona, Carla Zanelli e Monica Bisazza presidente e past president di Donne Giuriste Italia sezione Savona oltre ad un gruppo di cittadini.

"La bandiera della Repubblica islamica dell’Iran è tricolore verde bianco e rosso a bande orizzontali.  Il verde è il colore dell’islam, ma nella cultura iraniana rapprenta anche vitalità e felicità, il bianco richiama la libertà ed il rosso il fuoco e il sacrificio. Le rivolte degli ultimi mesi contro l'oscurantismo del regime clerico militare vestono i colori della bandiera - spiega Cristina Franco - Il regime assassino e liberticida iraniano ha come unico obiettivo l'esportazione globale della rivoluzione islamica (secondo la dottrina del walayat e faqih) motivo per cui è diventato una superpotenza militare (e a breve, sciaguratamente, anche nucleare). E per essere una superpotenza militare in grado di esportare globalmente la rivoluzione islamica ha affamato la popolazione sottraendo tutte le risorse del paese (peraltro ricchissimo di materie prime) per destinarle al potenziamento militare e al finanziamento massiccio dell'espansionismo sciita e delle attività criminali suoi proxies, come Hezbollah e Hamas affinché questi, per conto degli Ayatollah, esportino terrorismo e instabilità in Medio Oriente e in tutto il mondo liberale".

"In uno Stato teocratico, quando il governo è concepito come entità divina ogni forma repressione è giustificata, perché è nel nome di Dio. La polizia religiosa controlla ogni aspetto della vita quotidiana e il dissenso non è opposizione politica ma blasfemia e come tale va rigidamente trattato - continua - Le donne iraniane hanno infiammato una rivolta senza precedenti, con un coraggio straordinario, nonostante il pericolo, nonostante il martirio, per riconquistare una libertà preziosa cui noi siamo ormai troppo avvezzi al punto da non saperla più riconoscere o apprezzare. Se non saremo capaci di riconoscere, sostenendola, che la battaglia di queste donne, di questo popolo è anche la nostra  stiamo buttandoci verso un triste illiberale destino. Grazie a chi, invece di fare tanti proclami dalla comodità del salotto di casa, ha alzato il sederino e la voce ed è stato presente".

Luciano Parodi

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