Politica - 20 ottobre 2022, 16:00

Savona, un anno di mandato per l'amministrazione Russo: "Tavoli criticati e oggetto di ironie, sono strumento di governance. Siamo intervenuti alle fondamenta. Un voto? Ho lavorato tantissimo"

Abbiamo fatto un bilancio a 360° con il primo cittadino. "Si può fare di più sulla pulizia, la gestione delle spiagge e i quartieri"

Savona, un anno di mandato per l'amministrazione Russo: "Tavoli criticati e oggetto di ironie, sono strumento di governance. Siamo intervenuti alle fondamenta. Un voto? Ho lavorato tantissimo"

Un anno fa, 20 ottobre 2021, Marco Russo è stato proclamato nuovo sindaco di Savona dopo che, due giorni prima aveva vinto il ballottaggio con Angelo Schirru.

365 giorni dopo con il primo cittadino della città della Torretta abbiamo fatto con lui a 360° un bilancio del suo primo anno di amministrazione partendo da ciò che è stato messo in campo, cosa bolle in pentola per il futuro della città capoluogo e cosa invece per lui c’è ancora da migliorare.

Sindaco, elogi pochi e critiche tante come spesso avviene a chi amministra. Primo giro di boa, com’è andata?

“Abbiamo impostato la nostra azione amministrativa come percorso di 5 anni e non inseguiamo la singola cosa, vogliamo infatti costruire un percorso organizzato che caratterizza l’impostazione dell’azione amministrativa. Dando così vita a questo Restart per far ripartire la città. Ci siamo concentrati su un lavoro preparatorio per dare fiducia alla città e farla parlare tra loro. È una città che spesso si contrappone l’una contro l’altra, abbiamo avviato questi tavoli, molto criticati e oggetto di ironie, con obiettivi condivisi per farli diventare strumento di governance”.

È stato criticato a più riprese proprio per la sua politica ‘attendista’, ma in concreto cosa è stato fatto in questo primo anno?

“Abbiamo lavorato alle fondamenta e ciò implica più tempo, lavoro, ma è quello di cui Savona ha bisogno. L’esempio più eclatante è quello legato al mercato del lunedì che è stato un percorso lungo che ha coinvolto tutti i commercianti, gli ambulanti e i cittadini interessati e con il 21 novembre si vedrà l’effettiva attuazione di una scelta immediata ma che ha richiesto tempo. Impossibile non fare un bilancio senza il lavoro svolto sul Pnrr, una sfida importante con una ventina progetti per il futuro per una decina di milioni oltre al piano assunzionale che consente di invertire la curva del calo dell’organico. Poi siamo intervenuti sulla manutenzione, i servizi igienici e vogliamo preparare una serie di progetti che si vedranno successivamente. Questo è stato un anno caratterizzato da un grande lavoro di squadra della giunta, che è un valore aggiunto come i consiglieri di maggioranza”.

In quale campo invece si poteva fare di più?

"Ci sono tante cose su cui migliorare e ci sono tre temi su cui dobbiamo lavorare: - la pulizia e ci sono ragioni strutturali che determinano queste difficoltà. Spmo convinto che Ata può fare meglio e in attesa della New co dobbiamo fare in modo che siano in grado di creare condizioni per far sì che la città migliori; - la gestione delle spiagge che è um problema aperto acuito dal post Covid, per questo attivato con il porto un azione per programmare la prossima stagione in maniera migliore; - sui quartieri abbiamo lavorato intensamente con un primo giro di ascolto e impostato un lavoro per mantenere un canale di comunicazione per dare risposte che alcune località si attendono. Questo lavoro in parte ha dato dei frutti e vogliamo continuare a stringere rapporti e dare delle risposte con i tempi compatibili amministrativi. Avvertiamo di fare un salto di qualità sia sotto il profilo della rappresentanza che dei quartieri tramite il decoro e la manutenzione e ci stiamo attrezzando ma pensiamo di fare un ragionamento più ampio. Questo è l’obiettivo del 2023”.

Altro tema caldo che ha tenuto banco in città è la gestione dello stadio Bacigalupo. Non è stato perso troppo tempo?

"Ce ne siamo occupati durante l’anno e abbiamo fatto si che il manto tornasse verde e non rimanesse un simbolo del degrado. È un tema complesso e abbiamo perseguito la linea con due step uno di più ampio respiro per una prospettiva futura e per dare risposte alle esigenze immediate. Abbiamo dovuto però prendere atto di un percorso (manifestazione d’interesse e banco andato deserto. ndr) che non si è concretizzato, un segno che la città è in difficoltà. Abbiamo offerto a Savona un’importante opportunità ma tutto sommato le cose si stanno muovendo. Ce ne occuperemo”.

Nei giorni scorsi è stato ‘tirato per la giacchetta’ dal criminologo Stefano Padovano, sul tema sicurezza urbana e riordino degli spazi pubblici, come si sente di rispondere? 

“Abbiamo impostato il lavoro della sicurezza definendo un metodo che piano piano stiamo strutturando, per intrecciare e tenere insieme piu livelli di intervento. A partire dalla collaborazione con la Questura ma a latere anche con la risposta all’esigenza di far riportare alla vita i luoghi. Il terzo tema riguarda la risposta sociale e costruire l’alleanza con i cittadini per la tutela. Non si costruisce in uno o due mesi ma penso a piazza del Popolo, la Darsena, Piazza Maestri dell’artigianato, la spiaggia del Prolungamento, luoghi che chiedono risposte diverse e noi dobbiamo miscelarli in maniera diversa. È un modello che stiamo attuando, con l’esperienza vogliamo strutturarlo di più”.

Cantiere clima. Cosa intende? Per le scuole come già avviene in altri comuni del savonese durante le allerte rosse, verrà attuato un piano di protezione civile che consenta di far rimanere a scuola gli studenti in sicurezza?

“Bisogna agire su un piano diverso, trasformando Savona in una città che si adatta ai cambiamenti climatici. Vogliamo intervenire con il progetto di piano di protezione civile partecipato che vedrà nel 2023 le prime sperimentazioni, tramite un’esercitazione interna della filiera di comando e poi aperta con la popolazione. Abbiamo stanziato 5 milioni di interventi strutturali con rii e torrenti concordati con la Fondazione Cima e abbiamo deciso di dedicare nella zona di Legino una sperimentazione degli adattamenti climatici”.

Sulle nuove pedonalizzazioni il sentore delle prime ore dopo l’ufficializzazione è che ci sia un po’ di malumore. A questo punto quale sarà il prossimo passo?

"Intanto spiegheremo le nostre scelte, abbiamo comunque i report dei dati sulla mobilità e vogliamo andare verso scelte sostenibili. Lo step successivo sarà legato al Pums cercando di avere di un progetto più ampio e strutturato. Abbiamo rilevazioni aggiuntive in via di ultimazione che servono ad una revisione più ampia. Entro giugno dell’anno prossimo potremo fare un bilancio”.

Piazza del Popolo, Orti Folconi, ex cantieri Solimano. Si sbloccherà qualcosa?

“Abbiamo lavorato alle fondamenta in questi mesi, sono tutti snodi urbanistici della città e vogliamo sbloccarli tutti. Adottiamo lo stesso approccio e conto nel giro di pochi mesi com i soggetti privati e pubblici di definire le cose e presentare un masterplan alla città”.

C’è’ un progetto, un’iniziativa, che le piacerebbe ‘copiare’ da un suo collega sindaco amministratore della provincia di Savona o del resto d’Italia, da trasportare a Savona?

“Ho sempre detto che copiare è una virtù, sapersi ispirare da altre amministrazione avanzate è necessario e lo abbiamo fatto sul regolamento sui beni comuni, lo stiamo facendo con i quartieri sentendo altri comuni. Il distretto del commercio ad esempio rappresenta uno gli obiettivi del prossimo anno. Il caro bollette, il disagio giovanile, la sicurezza della città, sono tutte tematiche per le quali scambiare prassi è stato molto utile”.

Infine, che voto si dà dopo un anno di mandato?

"Non riesco a dare un giudizio su me stesso, sul mio operato, non è nel mio stile, posso solo dire che ho lavorato tantissimo".

Luciano Parodi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

SU