"Un nuovo anno scolastico sta per ricominciare, ancora una volta contraddistinto dai problemi ormai cronici della scuola italiana: ancora tanti precari tra il personale docente e non docente, tanti buchi negli organici, pochi gli investimenti".
Cosi commentano Andrea Pasa (Cgil Savona) e Mario Lugaro (Flc Cgil Savona) che aggiungono: "Anche in provincia di Savona poco più di 30.000 alunni, circa 2500 docenti e poco meno di 900 non docenti, tra pochi giorni saranno nuovamente in classe ad animare i locali scolastici, alle prese con le molte criticità ancora presenti e le tante incertezze".
"Le indicazioni recentemente emanate dal Ministero dell’Istruzione per il contenimento del Covid, farraginose, poco efficaci per il contrasto ai contagi, servono per lo più a nascondere l’incapacità di un’amministrazione che poco ha fatto per la messa a punto di misure davvero efficaci per contrastare il diffondersi del contagio nelle scuole. Persiste la necessità di supportare le scuole con strumenti e indicazioni chiare per metterle nelle condizioni di affrontare la difficile gestione quotidiana di un’emergenza sanitaria purtroppo non ancora terminata".
"Anche nella nostra provincia un po’ di immissioni in ruolo sono state effettuate, alcune centinaia tra il personale docente, nei vari ordini di scuola, rispetto a procedure, alcune ancora in atto, relative alle diverse tipologie di concorsi, ordinari e straordinari, ma il saldo occupazionale è sempre negativo ed insufficiente. Ancora molti, troppi i docenti precari, in tutti gli ordini di scuola e in tutte le discipline, ma soprattutto tra i docenti di sostegno, proprio dove servirebbe maggiormente garantire la continuità didattica".
"Sono state pubblicate recentemente le nomine dei docenti supplenti annuali di tutti gli ordini di scuola, più di 700 che evidenziano la mancata stabilizzazione del personale e l’alta percentuale di precari tra il personale docente - proseguono - Altrettanto consistente la percentuale del personale precario anche tra il personale non docente, sono state effettuate 46 immissioni in ruolo, di cui 31 collaboratori scolastici, 12 assistenti amministrativi e 3 tecnici, a fronte di oltre 200 supplenti annuali che saranno nominati nei prossimi giorni".
"Con la situazione drammatica e assurda che si andrà determinando, considerando che non è stato autorizzato l’organico aggiuntivo Covid del personale non docente, che ha garantito lo scorso anno, in tante scuole, la possibilità di garantire le aperture, chiusure, vigilanza e sicurezza, sanificazione ed igienizzazione adeguata dei locali scolastici. Sembra davvero incredibile, dopo due anni di proclami, dichiarazioni, promesse, siamo a punto e a capo: la scuola inizia con tante mancanze e tante, troppe incertezze!".
"Per completare il bilancio, sono stati nominati da pochi giorni, i dirigenti scolastici reggenti sulle scuole che ne erano privi e molte sono le scuole con direttori amministrativi facenti funzione, segreterie scolastiche sempre più al collasso, con poco personale, spesso senza formazione, che garantiscono comunque l’avvio dell’anno scolastico, la tenuta e lo svolgimento delle procedure necessarie. Conseguente alle operazioni ragionieristiche in tema di organici avremo classi sovraffollate, con punte di 27/29 alunni che, all’insegna del risparmio, determina e consente lo sforamento dei parametri limite e delle capienze massime".
"Sarebbe stato necessario iniziare proprio dalla riduzione degli alunni per classe e operare una progressiva modifica delle norme esistenti, doveva essere la prima significativa misura di attenzione verso una scuola sempre più in difficoltà ed impoverita. L'idea di rinnovare “ad invarianza di risorse” scommettendo sulla denatalità (se non sul taglio del curricolo di studi) per ridurre i posti, impoverisce il sistema, lo rende più fragile e non costituisce certo una scelta di avanzamento. L’allarme relativo alla inadeguatezza degli organici la Flc Cgil e la Cgil lo avevano lanciato già nei mesi scorsi, non c’è stato alcun vero investimento sulla scuola, né modifiche a carattere strutturale: sempre operazioni di natura contabile, senza tenere in benché minima considerazione le esigenze pedagogiche e didattiche".
"Siamo il Paese con più dispersione scolastica in Europa, per non parlare del numero di lavoratrici e lavoratori precari, per questo la scuola deve ritornare ad essere un elemento strategico e un diritto da garantire a tutti . L'investimento sulla scuola dovrebbe essere una priorità strategica per ogni governo e in questo momento purtroppo in Italia non lo è. E ci pare che non lo sia neppure nel dibattito della campagna elettorale, se non con alcuni slogan che sono profondamente sbagliati se non addirittura vessatori nei confronti dei lavoratori del comparto".
"Infine siccome pensiamo che sia arrivato il momento di costruire un'occupazione di qualità, più sicura, meno precaria e soprattutto più retribuita, ricordiamo al Governo che c'è un contratto nazionale di lavoro per tutte le lavoratrici e i lavoratori del comparto Scuola che è in ritardo di 3 anni a ha una base di partenza per gli aumenti che sono una miseria. È necessario intervenire ora sugli aumenti salariali, e non con il prossimo Governo, prima della prossima Legge di Bilancio, che peraltro sarà fatta da un nuovo esecutivo. È necessario che il lavoro, le lavoratrici e i lavoratori, ritornino ad essere centrali nella discussione politica di questo paese, è necessario che la dignità del lavoro ritorni ad essere elemento fondamentale per il paese e non continuamente vessato".
"La Cgil e la Flc Cgil Savona, nell’augurare comunque un buon inizio di anno scolastico a tutte le alunne, gli alunni ed al personale della scuola, ribadiscono il proprio costante impegno per una scuola pubblica di qualità ed auspicano possa emergere un miglioramento del sistema scolastico, che siano destinate adeguate risorse finanziarie e di organico, per un innalzamento del livello sociale e culturale del paese", concludono.