Attualità - 03 agosto 2022, 11:37

Ospedali Albenga e Cairo, Cgil Savona: "Un altro capolavoro della giunta Toti, il Policlinico di Monza chiede i danni per la mancata privatizzazione"

Il sindacato attacca: "Serve una grande mobilitazione provinciale di tutto il territorio contro le politiche socio sanitarie di questa amministrazione regionale"

Ospedali Albenga e Cairo, Cgil Savona: "Un altro capolavoro della giunta Toti, il Policlinico di Monza chiede i danni per la mancata privatizzazione"

"Il Policlinico di Monza chiede i danni alla Regione Liguria per la mancata privatizzazione. Un altro capolavoro politico in tema di socio sanitario della Regione. In Liguria da tanto tempo, troppo, non c’è solo una pandemia causata dal Covid, ma esiste anche una pandemia organizzativa all'interno dell’amministrazione Regionale e di Alisa per quanto riguarda il tema socio sanitario", cosi commenta la Cgil Savona. 

"Non c’è giorno che non ci siano problemi nei territori, soprattutto in provincia di Savona, causati dalla mancanza di programmazione e quindi di organizzazione in tema di socio sanitario da parte della Regione Liguria e di Alisa. Intanto le attività e i servizi fondamentali per garantire la salute ai cittadini savonesi vengono ogni giorno depotenziati e non ripristinati così come da impegni dell’amministrazione Regionale". 

"Qualche esempio: il punto nascite di Pietra Ligure, il centro ictus di Savona, i punti di primo intervento di Cairo Montenotte e Albenga. Mentre i due pronto soccorso dell'Asl 2, San Paolo e Santa Corona, scoppiano. Sono accaduti episodi da terzo mondo con attese di decine di ore su barelle e corridoi prima di essere visitati". 

"Tutto questo con due strutture ospedaliere, quelle di Cairo e Albenga appunto, che potrebbero sopperire alle esigenze del territorio e invece rimangono sempre più deserte. Addirittura c'è il progetto di trasformarle in 'ospedali di comunità' dandogli cosi l’ultimo colpo di grazia. Potrebbero essere potenziate e garantire le cure a migliaia di persone, oltre 100 mila abitanti in inverno per poi quadruplicare nell'albenganese tra i due distretti socio sanitari". 

"Ma c’è di più. Esiste un altro capolavoro politico dell’amministrazione regionale sui temi sanitari e socio sanitari che parte dalla scorsa amministrazione, i famosi 'è colpa di quelli di prima', che per la Liguria sono praticamente gli stessi: Toti e Viale prima, Toti e basta ora. Visto che il presidente è anche assessore alla sanità". 

"C'è di più, perché a giorni è attesa la sentenza del Tribunale amministrativo ligure rispetto all'iter di privatizzazione – fortemente voluto dalla precedente amministrazione regionale e dal Presidente Toti – dei due ospedali di Albenga e Cairo. Sentenza che dovrà sbrogliare la matassa tra la Regione Liguria, che ha deciso di revocare la procedura di affidamento ai privati nel settembre del 2021, e il Policlinico di Monza che chiede invece l’assegnazione della gara e ora anche i danni per oltre 5 milioni di euro legati alla mancata aggiudicazione". 

"Come dire oltre al danno anche la beffa, causata da scelte politiche scellerate che hanno in questi anni depotenziato la sanità pubblica, ridotto servizi e attività, e fatto precipitare la sanità ligure e savonese in condizioni mai viste prima. Nel frattempo anche i progetti del Pnrr con ingenti risorse economiche, presentati dalla Regione Liguria in tema di sanità non rispondono alle reali esigenze della popolazione, anzi rischiano di non coglierne le straordinarie opportunità visto che si pensa addirittura di depotenziare due ospedali fondamentali per il territorio come quelli di Cairo e Albenga, oltre a non rispondere alle molteplici criticità della sanità territoriale, soprattutto nelle aree interne". 

"Depotenziamento della sanità territoriale e ospedaliera che compromette la salute dei cittadini, ma che diminuisce anche la competitività del territorio e allontana investimenti pubblici e privati anche in comparti strategici dell’economia che potrebbero aumentare anche la qualità del lavoro l'occupazione e soprattutto la ricchezza delle comunità interessate". 

"Lo diciamo ancora una volta, oggi più che mai, è necessario cambiare l’attuale modello socio sanitario, spostando ingenti risorse economiche sul territorio e per il territorio, investire risorse sulla sanità pubblica e non il contrario e soprattutto, provvedere al più presto uno straordinario piano di assunzioni, visto che in Asl 2 oggi mancano circa 500 tra medici, tecnici, infermieri, e il ripristino almeno delle attività e dei servizi fondamentali per garantire la salute ai cittadini". 

"Serve una grande mobilitazione provinciale di tutto il territorio contro le politiche socio sanitarie di questa amministrazione regionale, ancora più grande delle tre manifestazioni di Pietra Ligure, Albenga e Cairo. I grandi assenti di questa battaglia sono soprattutto i primi cittadini dei comuni savonesi – ad esclusione di pochissimi primi cittadini che si stanno battendo insieme alle associazioni, ai comitati e parte della società civile. Per tale motivo è necessario rimettere al centro dell’azione politica delle istituzioni locali il tema della sanità pubblica oltre che ridare valore e centralità al lavoro e ai lavoratori", conclude la Cgil Savona.

Comunicato stampa

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